lunedì 13 febbraio 2012

Giudice di Pace: ancora una perdita

Al di là delle polemiche che tengono banco in queste settimane tra Sindaco e Pd che si accusano a vicenda di non fare niente o non abbastanza riguardo all’annunciata soppressione del Giudice di Pace di Volterra, un dato sembra abbastanza certo ed è che presto perderemo un altro servizio. L’obiettivo dichiarato della legge di conversione del DL 138/2011 è la “riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari  al fine di realizzare risparmi di spesa e incrementi di efficienza”. L’uso del verbo riorganizzare al fine del risparmio sappiamo che per un territorio come il nostro equivale a tagliare. La norma indica i criteri da seguire ai fini della riorganizzazione, ovvero l’estensione del territorio, il numero degli abitanti, i carichi di lavoro, l’indice delle sopravvenienze, la specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale e  la presenza di criminalità organizzata. Il Consiglio Comunale di Volterra  con delibera del 28 novembre 2011  ha votato all’unanimità una mozione per il mantenimento dell’Ufficio Giudiziario e ha impegnato il Sindaco a promuovere l'azione presso gli Enti preposti per garantirne il mantenimento, mettendo in luce la specificità territoriale e logistica locale, che condiziona di fatto la possibilità di fruire del servizio. Nel documento fu accolto all’unanimità anche l’emendamento proposto da Progetto Originario che impegnava il Sindaco  a valutare gli eventuali costi per sostenere il Giudice di Pace, verificando l’eventuale disponibilità dei Comuni del territorio di competenza dell’Ufficio a compartecipare. Quest’ultimo indirizzo politico voleva ricercare una soluzione  che consentisse nell’immediato di mantenere il servizio, rimandando ad un momento successivo l’eventuale allargamento della competenza territoriale. Difatti, dice la norma, gli enti locali in concreto possono farsi carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, evitandone così la soppressione. Si tratta quindi di garantire le strutture, provvedere all’indennità del giudice di pace e retribuire il personale amministrativo. Il tutto anche attraverso eventuale accorpamento. Nel nostro caso l’immobile che ospita gli uffici del Giudice di Pace è già di proprietà del Comune di Volterra e l’onere del pagamento dell’indennità del Giudice non appare molto alta visto che già lo condividiamo con San Miniato (anche questo ufficio prossimo alla chiusura). E’ chiaro che occorrerebbe uno sforzo non trascurabile per le amministrazioni comunali che attualmente non navigano in acque molto floride come tutti gli altri enti. Ma riuscendo a mettere a sistema l’Alta Val di Cecina con qualche altro pezzetto del territorio limitrofo,potremmo farcela.
Crediamo che il Comune di Volterra, avendo messo in crisi le politiche di zona, oggi paghi su molti fronti questa scelta scriteriata. Crediamo anche che non abbia molto senso da parte del Sindaco andare a ricercare l’adesione di Comuni che ricadono naturalmente sotto la giurisdizione di altri uffici e che quindi fruiscono del servizio gratuitamente.
Di fatto risulta sempre meno scusabile uno Stato centrale che continua a scaricare il costo di servizi, di cui mantiene la competenza, sulle spalle degli enti locali o che in alternativa si limiti a sopprimerli. Tanto più che diradando gli uffici dei Giudici di Pace (ma anche dei Tribunali) e accorpandoli, le prime conseguenze saranno inevitabilmente l’allontanamento dei servizi e l’allungamento dei tempi della giustizia. 
Progetto Orginario

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