lunedì 20 febbraio 2012

Per una biblioteca all'altezza del suo passato

Il Comune di Volterra ha recentemente approvato  l'adesione al Comitato denominato “Volterra per l'Unesco”, dichiarando che “...l’Amministrazione intende impegnarsi perché Volterra sia riconosciuta come “Patrimonio Universale” dell’UNESCO (Deliberazione di Consiglio n. 37 del 28 aprile del 2011). Riflettendo su cosa significhi entrare a far parte del patrimonio della massima organizzazione internazionale “per l'Educazione, la Scienza e la Cultura”, sentiamo il dovere di rivolgere uno sguardo ad uno dei patrimoni più importanti e ultimamente più trascurati che la nostra città possiede: la biblioteca comunale di Volterra col suo archivio storico. Non a caso nel Manifesto dell'Unesco per le biblioteche pubbliche del novembre 1996 si legge: "… la biblioteca pubblica, via di accesso locale alla conoscenza, costituisce una condizione essenziale per l'apprendimento permanente, l'indipendenza nelle decisioni, lo sviluppo culturale dell'individuo e dei gruppi sociali”.  L'UNESCO, infatti, incoraggia esplicitamente “i governi nazionali e locali a sostenere le biblioteche pubbliche e a impegnarsi attivamente nel loro sviluppo”. Purtroppo l'impegno dell'Amministrazione Comunale in questo senso è progressivamente venuto a mancare. Se esaminiamo l'andamento del budget di spesa destinato agli aggiornamenti della biblioteca comunale di Volterra negli ultimi anni,  si riscontra un trend sempre decrescente, indegno di una città culturalmente evoluta. Infatti, nel 2003 il Comune destinava 8.700 euro all'acquisto di libri, riviste e quotidiani, che nel 2004 passarono a 6.700 euro, 5.000 nel 2005, per continuare a scendere progressivamente fino ai miseri 3.000 euro del 2010, confermati tali e quali nel 2011. Tenendo conto che di questi 3000 euro 2.700 circa se ne vanno con l'acquisto dei quotidiani, si capisce cosa stiamo investendo concretamente in ciò che l'UNESCO chiama “lo sviluppo culturale dell'individuo e dei gruppi sociali”. Del resto anche le condizioni in cui è lasciata la struttura testimoniano di un preoccupante disinteresse verso la cultura e le sue istituzioni cittadine. Una delle porte a vetro presenti all'ingresso del palazzo e rivolta ad una chiostra interna, per esempio, è stata rattoppata con una vistosa “pezza” di compensato anni fa, ed è rimasta così fino ad oggi. Basterebbero poche centinaia di euro per restituirle un aspetto decoroso, ma la Giunta preferisce spendere soldi per comprare 4 pagine di un periodico ogni due mesi allo scopo di autocelebrarsi. Il patrimonio librario, soprattutto antico, racchiuso nella biblioteca di Volterra è di immenso valore e non merita tanta trascuratezza. Se poi l’Amministrazione intende seriamente candidarsi per far parte del patrimonio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, dovrebbe almeno applicare un minimo d'impegno per valorizzare il proprio patrimonio culturale. Per raggiungere questi obiettivi, il gruppo consiliare di Progetto Originario ha depositato una mozione per il prossimo Consiglio Comunale per impegnare l’Amministrazione a: 1) riportare il capitolo di bilancio relativo ai materiali di aggiornamento della biblioteca perlomeno in linea con quanto previsto all'anno 2004 (6.700,00 euro); 2) provvedere al trasferimento progressivo dei documenti registrati su supporti ormai desueti, quali le videocassette, su supporti attuali, in modo tale da renderli fruibili al grande pubblico; 3) prevedere interventi adeguati a rendere più decorosi, vivibili ed accoglienti i locali della pubblica biblioteca; 4) promuovere e migliorare la sezione dedicata ai bambini e ai ragazzi, curando e adattando gli spazi a disposizione a misura dell'utenza a cui sono destinati e ampliando l'offerta letteraria. Quest'ultimo punto vale forse una sottolineatura ulteriore perché, come recita ancora il Manifesto dell'UNESCO, è essenziale “creare e rafforzare nei ragazzi l'abitudine alla lettura fin dalla tenera età”. Creare affezione da parte dei bambini e dei ragazzi alla lettura e alla frequentazione della biblioteca pubblica, coinvolgendoli con iniziative mirate, contribuirà probabilmente a renderli adulti migliori. Non sono certamente soldi sprecati, in pratica è come investire sul nostro futuro.

Irene Nesi, Progetto Originario

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