venerdì 24 giugno 2011

Punto Nascita: l’ultima occasione

Dopo 5 ore di discussione il Consiglio Comunale straordinario sul punto nascita di martedì scorso è arrivata l’approvazione all’unanimità di un brevissimo documento redatto in conferenza dei capigruppo, che chiede l’apertura urgente di un tavolo permanente sui servizi socio-sanitari in Alta Val di Cecina che si impegni ad affrontare da subito la questione dell’area materno-infantile, incluso l’evento parto.  Erano le 2 di notte quando il Direttore generale della ASL5 Rocco Damone ha accettato di inserire nella discussione anche l’evento parto. Una decisione per niente scontata, infatti durante tutto il consiglio comunale non c’era stata nessuna apertura in tale senso. E’ stato il capogruppo di Progetto Originario Fabio Bernardini a porre in evidenza fin dal suo primo intervento la necessità di aprire una confronto sul progetto sperimentale di parto naturale in Val di Cecina ormai in via di conclusione e l’inaccettabilità di una decisione già presa dal Direttore Generale che prevede la chiusura del Punto Nascita al 30 di giugno.  Una decisione presa in fretta ed imposta senza possibilità di discussione. Il progetto sperimentale elaborato dalla ASL5 nel 2007 e messo in atto dall’estate 2008 ad oggi fu frutto di un precedente tavolo di concertazione sorto a  seguito della forte movimentazione cittadina a sostegno del reparto materno-infantile. Il tavolo vide proprio Rocco Damone, allora in veste di Direttore sanitario  tra i principali attori della formulazione del modello. Modello che garantiva la qualità ed i necessari standards di sicurezza al servizio e che doveva fungere da progetto pilota da esportare in altre piccole realtà locali simili alla nostra. Dei soggetti coinvolti nel tavolo il Comitato Ospedale fu l’unico a non avallarlo uscendo dal tavolo, perché riteneva il modello troppo restrittivo. Chiedeva invece il mantenimento del primo livello attraverso la messa in rete con Pontedera per consentire una maggiore manualità agli operatori e superare lo scoglio dei bassi numeri, mantenendo però gli stessi criteri di accesso.  Rete che è poi stata applicata seppure il servizio fosse rivolto alle sole gravidanze fisiologiche. Adesso sono le stesse persone che allora non lo avallarono a difendere il progetto, per sostenere la permanenza del servizio non necessariamente nella forma attuale. Magari aumentandone l’accessibilità. Era scontato che limitando l’accesso alle sole gravidanze fisiologiche i parti sarebbero calati, a meno di una forte promozione del servizio dentro e fuori la ASL5 che purtroppo non c’è stata. I numeri non avrebbero dovuto comunque costituire un ostacolo perchè il modello puntava alla qualità e non alla quantità essendo stato elaborato proprio per superare lo scoglio dei 500 parti all’anno previsto allora per i reparti di primo livello e che l’ospedale di Volterra, come altri piccoli ospedali, non era in condizione di poter raggiungere. Il progetto, a detta della stessa direzione ASL5, è stato incoraggiante nei primi due anni, mostrando però una importante flessione nel numero dei parti nel 2010 e nei primi mesi del 2011. Questo ha indotto la Asl alla decisione irremovibile di cessare l’attività legata all’evento parto, in modo frettoloso, senza nessun confronto neppure con le forze politiche e con i legittimi rappresentanti dei cittadini, regolarmente eletti. Senza ragionare a mente fredda sulle possibili cause del calo dei parti, sulle criticità del modello e sui possibili rimedi da porre per tornare almeno ai livelli del 2009. Adesso si apre forse uno spiraglio. L’apertura urgente di questo tavolo di confronto è l’ultima occasione che resta per trovare una soluzione condivisa ed accettabile che continui a garantire sicurezza e qualità del servizio ed allo stesso tempo vada nella direzione di soddisfare le esigenze della popolazione femminile e pediatrica del nostro territorio. Ci auguriamo che da adesso le forze politiche sappiano superare il clima di scontro che purtroppo ha caratterizzato anche il consiglio comunale di martedì notte, superando le divergenze per porre al primo posto il raggiungimento di un obiettivo di interesse collettivo. Ci auguriamo un ampio coinvolgimento di tutto il territorio dell’Alta Val di Cecina, a partire  da quelle forze sindacali che in passato dettero un importante contributo alla ricerca di una soluzione.

Progetto Originario - Commissione Sanità

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