sabato 21 maggio 2011

Propositi Bassini

Francamente ci avvince poco la recente polemica sul volantino diffuso dal “Circolo culturale destra volterrana” a proposito della consigliera Bassini. Il sindaco Buselli, campioncino locale della politica personalistica, in questo caso ha stigmatizzato proprio la personalizzazione delle critiche contenute nel ciclostilato. Trattandosi nella fattispecie di un singolo consigliere comunale, Antonella Bassini appunto, che rappresenta da sola un’intera lista elettorale di destra, non si vede come avrebbe potuto il Circolo culturale evitare di citarla. Nel momento in cui la consigliera Bassini ha deciso di passare dallo scomodo seggio di opposizione a quello forse più confortevole di maggioranza, era logico che qualcuno si risentisse. Dato che tutti coloro che avevano votato la sua lista in alternativa a quella di Uniti per Volterra sono stati improvvisamente privati di rappresentanza in Consiglio Comunale. Naturalmente casi del genere possono succedere. Ma quando queste cose si verificano è inevitabile che siano accompagnate da duri conflitti interni, sui quali però sarebbe meglio che chi non appartiene a quella compagine politica si tenesse fuori, per evitare ingerenze strumentali e commenti palesemente interessati. Infatti, sui contrasti interni alla lista de “Il Popolo per Volterra” intendiamo di proposito tenerci fuori, mentre è non solo legittimo ma perfino scontato che i compagni di lista di Antonella Bassini e i suoi elettori giudichino la coerenza o meno della nuova linea politica da lei intrapresa.
Possiamo rammaricarci, invece, a pieno titolo per lo scarso contributo che Antonella Bassini ha fornito finora ai lavori del Consiglio Comunale. Quando a Marzo disertò sia la commissione comunale sia la conferenza dei capigruppo appositamente convocate per studiare il bilancio previsionale 2011, capimmo che il suo personale apporto al controllo dei conti pubblici sarebbe stato pari a zero. Infatti, nel corso della lunga seduta di Consiglio Comunale in cui si affrontò il tema, prese la parola una sola volta, unicamente per chiedere da dove passeranno le future ippovie (quelle che dovrebbero essere percorse dal turismo equestre). Tema sicuramente interessante, ma che in tutta onestà sembra avere scarsa attinenza con l’impianto del bilancio comunale. Durante il Consiglio Comunale di Aprile, discutendo del bilancio consuntivo dell’esercizio precedente (il 2010), Antonella ci ha spiegato che, in effetti, per regolarsi sul voto applica una logica tutta sua, che non richiede la conoscenza diretta dell’oggetto all’ordine del giorno. Infatti, quando le fu chiesto come facesse a votare positivamente il bilancio 2010, avendolo lei stessa bocciato in fase previsionale, rispose senza dubbio alcuno che il suo è “un voto politico”, e dunque può prescindere dallo specifico di ciò che approva. Come se l’aggettivo “politico” equivalesse ad una specie di patente che autorizzi comportamenti incoerenti o contraddittori. E grazie al quale ci si può semplificare la vita, evitando di entrare nel merito dei problemi. Evidentemente abbiamo idee molto diverse sul significato della politica e sui suoi propositi.
Progetto Originario

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