domenica 1 maggio 2011

Il Sindaco mente. La legge prevede elenchi pubblici per gli appalti minori

Ingenuamente pensavamo di trovare la piena collaborazione della maggioranza sul tema degli incarichi e degli appalti comunali. Siamo rimasti stupefatti nell’osservare la reazione veemente e risentita di Buselli e Moschi di fronte alla nostra proposta. Possiamo facilmente smentire le parole del sindaco, laddove dichiara che la legge non prevede l’istituzione di elenchi di operatori economici né il criterio della rotazione. Accade invece esattamente il contrario. Intanto occorre precisare che stiamo parlando di quei lavori o quegli incarichi che per il loro costo consentono affidamenti diretti o gare ristrette a pochi invitati. Per intendersi, i casi più frequenti nei Comuni. 
Il testo unico sugli appalti (D.lgs 163/2006) in più punti richiama espressamente il principio di rotazione, come si legge all’art. 57, che cita i “principi di trasparenza, concorrenza, rotazione (…)”. Nei casi di affidamenti sotto soglia, la legge prevede che si scelga sulla base di pochi preventivi. Dunque, per rendere più trasparente ed equa la delicata fase della scelta di chi invitare alla gara, si chiedeva l’istituzione di un elenco pubblico di operatori economici. Come previsto sia all’art. 123 che 125 del TU sugli Appalti, dove è richiamato ancora il principio di rotazione. Criterio che, nello spirito della legge, ha la finalità di evitare che l’ente pubblico possa consolidare rapporti solo con alcune imprese. Questo è ciò che si intendeva evitare con la nostra proposta. E’ chiaro che poi dovrà prevalere l’offerta economicamente più vantaggiosa.
Dispiace constatare che il sindaco si sia ridotto a mentire in modo così plateale per giustificare un’inversione di rotta difficilmente spiegabile sulla base di argomenti legittimi. E’ del tutto evidente che tra le maglie dei criteri di discrezionalità che un’Amministrazione può riservarsi per affidare incarichi e lavori sotto soglia di gara, risiede una ben collaudata logica di potere. A cui oggi Buselli e Moschi non sembrano intenzionati a rinunciare.

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