sabato 7 maggio 2011

Dietrofront sugli elenchi delle ditte e dei professionisti

In campagna elettorale fu un preciso impegno della lista civica l’istituzione degli elenchi delle ditte e dei professionisti per le collaborazioni col Comune, negli ambiti sotto soglia. In un dibattito pubblico che si tenne al Cinema Centrale con le ditte e i professionisti della zona questa fu una delle principali proposte che portammo. Quindi, ingenuamente pensavamo di trovare la piena collaborazione della maggioranza sul tema degli incarichi e degli appalti. E siamo rimasti stupefatti nell’osservare la reazione veemente e risentita di Buselli e Moschi di fronte alla nostra mozione, intesa a far istituire questo metodo nel Comune di Volterra. In Consiglio Comunale, l’assessore Moschi ha sostenuto che finora è sempre stato fin troppo trasparente, mentre il sindaco si è trincerato dietro improbabili impedimenti normativi. Possiamo facilmente smentire le parole del sindaco, laddove ha dichiarato che la legge non prevede l’istituzione di elenchi di operatori economici né il criterio della rotazione. Accade invece esattamente il contrario. Intanto occorre precisare che stiamo parlando di quei lavori o quegli incarichi che per il loro costo consentono affidamenti diretti o gare ristrette a pochi invitati. Che poi sono i casi più frequenti nei Comuni.  A differenza di quanto affermato dal sindaco, il testo unico sugli appalti (d.lgs 163/2006) in più punti richiama espressamente il principio di rotazione, come si legge all’art. 57, che cita i “principi di trasparenza, concorrenza, rotazione (…)”. Nei casi di affidamenti sotto soglia, la legge prevede che si scelga sulla base di pochi preventivi. Dunque, per rendere più trasparente ed equa la delicata fase della scelta di chi invitare alla gara, si chiedeva l’istituzione di un elenco pubblico di operatori economici, da cui attingere a rotazione. Come previsto sia all’art. 123 che 125 del TU sugli appalti, dove è richiamato ancora il principio di rotazione. Criterio che, nello spirito della legge, ha la finalità di evitare che l’ente pubblico possa consolidare rapporti solo con alcune imprese, trascurandone altre. Esattamente ciò che si intendeva evitare con la nostra proposta. E’ chiaro che poi dovrà sempre prevalere l’offerta economicamente più vantaggiosa.
Del resto chiunque può verificare che moltissimi Comuni (tra cui Siena, Arezzo, Poggibonsi, Casole d’Elsa, Fucecchio, Quarrata...) da tempo hanno provveduto a dotarsi di questa procedura introdotta dalla normativa del 2006, per consentire un pò a tutti gli operatori della zona a pari condizioni di interagire con l’ente locale.
Dispiace constatare che il sindaco Buselli si sia ridotto a mentire in modo così plateale e maldestro, per giustificare un’inversione di rotta difficilmente spiegabile sulla base di argomenti legittimi. Ma è del tutto evidente che tra le maglie dei criteri di discrezionalità che un’Amministrazione può riservarsi per affidare incarichi e lavori sotto soglia di gara, si annida una ben collaudata logica di potere. A cui oggi Buselli e Moschi sembrano intenzionati a rimanere aggrappati con tutte le loro forze.

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