sabato 2 aprile 2011

CASTELLI DI CARTA

Il Piano Triennale delle Opere Pubbliche fu l'occasione dell'ultimo vero scontro tra i sopravvissuti della lista civica e Progetto Originario. L'assessore Moschi, come sempre, lo presentò in Giunta con carattere di urgenza, senza darci la possibilità di modificarlo a causa dei tempi contingenti; un lavoro improvvisato, raffazzonato e soprattutto non coerente con la reale capacità di spesa del Comune. La Giunta dopo lunghe discussioni decise di approvarlo come atto di responsabilità, con il patto di rivederlo e modificarlo prima dell'approvazione in Consiglio Comunale; Progetto Originario poi è uscito dalla maggioranza e il Piano è rimasto invariato.
Crediamo sia dovere di chi amministra dire la verità sui conti del Comune e non ingannare i cittadini, per questo sentiamo l'obbligo di spiegare a tutti la situazione reale. Il Comune ha la possibilità di “impegnare” ingenti somme su innumerevoli Opere Pubbliche. L'impegno di spesa, però, resta un numero su un foglio di carta, una dichiarazione di intenti irrealizzabile. Il meccanismo che blocca tutto è il famoso “Patto di stabilità”, un noioso e complicato marchingegno contabile inventato dallo Stato centrale che indica la reale capacità di spesa di un Ente.
Non importa quanti soldi tu abbia, cioè gli impegni che sottoscrivi, è importante solo quanto puoi spendere realmente. Nel nostro caso possiamo “impegnare” 15.000.000 di euro (sulla carta) ma per gli investimenti abbiamo un limite di spesa reale, fissato per legge,  di 650.000 euro. Nei primi tre mesi sono stati già spesi circa 600.000 euro lasciando una disponibilità, da oggi fino alla fine dell'anno, di soli 50.000 euro.
L'Amministrazione deve eseguire entro l'anno lavori improrogabili come il tetto di Palazzo Pretorio, la sistemazione dell'isola ecologica, il consolidamento della frana di Doccia ed altri, che non potranno essere pagati fino a gennaio 2012 se non sforando il “Patto” con conseguenze drammatiche per l'Ente. Il Piano Triennale delle Opere Pubbliche presenta lavori per oltre 10.000.000 di euro di fatto irrealizzabili. Far eseguire i lavori alle ditte sapendo in partenza di non poterle pagare, risulterebbe un atto scriteriato: se il Comune non fa fronte agli impegni le ditte vanno in  sofferenza e il tutto ricaderebbe sui lavoratori, rischiando di mettere in ginocchio numerose famiglie già gravate da una situazione di crisi, anche sottoposte all'ingente tassazione comunale aumentata or ora.
In Consiglio Comunale abbiamo chiamato il Piano delle Opere Pubbliche un “libro dei sogni”. L'assessore Moschi ha risposto che si tratta di un “libro di speranza”, raccontando che se non vengono inserite tutte le opere rischiamo di perdere anche possibili finanziamenti. Probabilmente l'assessore non sa che per ricevere qualsiasi tipo di finanziamento dovrebbe disporre di progetti esecutivi mentre questa Amministrazione ha predisposto nel migliore dei casi solo studi di fattibilità, che non danno accesso a nessun tipo di finanziamento. Questo dopo due anni di reggenza del settore delle Opere Pubbliche da parte dello stesso assessore Moschi, che ha dissipato circa 120.000 euro in consulenze e incarichi professionali improduttivi.

Luigi Cocucci, Progetto Originario

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