sabato 2 aprile 2011

ORTOPARKING II

Dalle colonne de “La Spalletta” di qualche settimana fa ho appreso che Orsi, prendendo spunto da un mio scritto, ha fatto un nuovo  esposto a riguardo della vicenda denominata “ortoparking”. Sono curioso di sapere se sia stato presentato e, se non lo fosse, lo inviterei a far mente locale sull’ultimo consiglio comunale, dal quale potrebbe trarre alcuni spunti interessanti. La malafede dell’amministrazione nel caso “ortoparking” (rectius: di alcuni amministratori) è evidente quando Moschi durante il consiglio accenna, rivolgendosi al tecnico comunale, ad una trattativa privata alludendo ad una persona precisa, senza curarsi della gravità delle proprie affermazioni. Un’amministrazione può anche vendere un terreno di proprietà pubblica ad un privato attraverso una trattativa privata, per quanto per ragioni di trasparenza sia sempre preferibile il ricorso all’asta. L’operazione diventa decisamente sconveniente se quell’amministrazione va a vendere un terreno su cui intende ben presto variare le previsioni urbanistiche, magari per potervi inserire un’opera pubblica di valore rilevante: il famoso magaparcheggio tanto caro all’assessore. In questo caso credo che sia molto più corretto attendere l’esito delle nuove previsioni urbanistiche prima di procedere ad alienazioni che potrebbero rivelarsi sconvenienti per il Comune. La consigliera Dello Sbarba ha rimarcato il punto, provocando una netta debucle.
Non ritengo Moschi uno sprovveduto, ma questa volta ha dato dimostrazione del proprio valore. Trattare della cosa pubblica come fosse “roba” propria è il termometro dello spessore culturale e dell’etica di quel che fu il superassessore. Dato che la vicenda era già stata sollevata dal consigliere Cucini, e le affermazioni di Moschi sono agli atti dell’ultimo consiglio comunale, invito i cittadini a verificare quanto affermato per toccare con mano l’inettitudine e la mancanza di trasparenza di chi oggi ci governa.

Giacomo Giustarini – Progetto Originario

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