domenica 27 marzo 2011

L’esercizio del controllo

Un comunicato a firma lista civica Uniti per Volterra, nell’ultimo numero de La Spalletta, ha speso  finalmente qualche parola sul caso eolico. L’articolo sorvola sulle presunte responsabilità di cui parlano i giornali e sulle varie ipotesi di interessi conflittuali pubblico-privato che la faccenda solleva, anzi assume aprioristicamente una posizione negazionista, ma si domanda tendenziosamente: “chi meglio dell’ex Assessore all’Ambiente, Fabio Bernardini, aveva titolo e competenze per seguire la vicenda, conoscerla e indirizzarla…?”. Rispondo subito. La legge assegna agli amministratori funzioni di indirizzo e di controllo. Ma che ovviamente si esercitano sulla “normale” attività degli uffici del Comune, laddove l’azione dell’amministrazione viene svolta. Non credo si possa chiedere ad un assessore qualsiasi, dunque neppure a me, di esercitare funzioni di controllo sulle attività sotterranee, eventualmente illecite, di consiglieri comunali, di consiglieri provinciali, di consulenti o di fiduciari dei colleghi assessori. Questo è lavoro per gli inquirenti. Dal canto mio, però, adesso che i giornali hanno fatto emergere alcuni retroscena, posso cercare di ottenere completa chiarezza. Anche per questo motivo, Progetto Originario con uno specifico ordine del giorno ha spinto l’amministrazione a presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Come affermai nell’ultimo Consiglio Comunale, proprio perché la materia delle energie rinnovabili investiva anche il mio assessorato, voglio che emergano tutte le eventuali collusioni e responsabilità. Non sono in grado di stabilire se gli accordi sanciti dalle scritture private illustrate da Il Tirreno prefigurino l’ipotesi di concussione o altro tipo di reato. Ma da ex amministratore di questo Comune, da consigliere e cittadino voglio che la verità sia accertata. E che se qualcuno ha sbagliato, paghi. Credo sia un sentimento naturale per chi si era gettato nell’esperienza della lista civica con sincera volontà di costruire un’amministrazione nuova, rigorosa e trasparente. Oggi purtroppo debbo constatare che, di fronte alle accuse gravi e circostanziate avanzate dai giornali, la lista civica ha assunto il solito atteggiamento chiuso e negazionista tante volte esibito dalle amministrazioni nostrane quando affiorano le magagne. Anzi, ha espresso solidarietà a chi è investito dall’ombra di ipotesi di reato, mettendo paradossalmente all’indice chi ne risulta estraneo. Ho apprezzato molto di più le dichiarazioni di alcuni giorni fa del segretario del PD, Daniele Moretti, che ha richiamato il suo partito ad un rigoroso chiarimento interno, facendo esplicito riferimento al consigliere provinciale, Giani, coinvolto nella vicenda. Anche l’Amministrazione Comunale non ha certo brillato per la voglia di far luce sui fatti. Dopo le raffiche di rivelazioni che la investivano direttamente, invece di cautelarsi presentando un esposto, ha nicchiato per settimane. Fino alla nostra iniziativa che ha impegnato il sindaco a recarsi alla Procura della Repubblica. Questo per quanto attiene gli aspetti giudiziari della vicenda. Per quanto riguarda quelli politici, credo di aver sollevato il problema della trasparenza dell’amministrazione in tempi ormai remoti. Con gli altri consiglieri di Progetto Originario avvertivamo da molti mesi che tante partite venivano giocate sopra le nostre teste e, come tutti sanno, non abbiamo mai mancato di denunciarlo. Lo abbiamo ripetuto in tutte le sedi, fino alla nausea. Capivamo di essere stati deliberatamente esclusi da molti temi e tenuti all’oscuro di informazioni rilevanti, anche nei nostri settori. Basti pensare che il delegato per il Comune di Volterra al posto del sindaco Buselli in sede ATO-Rifiuti è stato nove volte su dieci Emanuele Orsi, anziché l’assessore all’Ambiente. Abbiamo tentato di modificare questo stato di cose per un anno e mezzo utilizzando tutte le nostre energie, nella speranza che questa amministrazione non si rivelasse un’occasione sprecata per la città. Quando poi abbiamo dovuto constatare, purtroppo, che non rimaneva nessuna speranza di un’inversione di rotta, abbiamo seguito semplicemente la nostra coscienza. Infrangendo peraltro un consolidato tabù nazionale. Ci siamo dimessi da tutte le cariche di governo.

Fabio Bernardini, Progetto Originario    

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