venerdì 15 ottobre 2010

Centralismo democratico

Centralismo democratico 1
Centralismo democratico è il nome dato ai principi di organizzazione interna usati dai partiti politici leninisti, e il termine è qualche volta usato come un sinonimo per qualsiasi politica leninista all'interno di un partito. L'aspetto democratico di questo metodo organizzativo consiste nella libertà dei membri del partito di discutere e dibattere su politica e direzione, ma una volta che la decisione del partito è scelta dal voto della maggioranza, tutti i membri si impegnano a sostenere quella decisione. Quest'ultimo aspetto rappresenta il centralismo. Come lo descriveva Lenin, il centralismo democratico consiste in "libertà di discussione, unità d'azione", perché “una centralizzazione assoluta e una rigorosissima disciplina sono condizioni fondamentali per la vittoria sulla borghesia”..


Centralismo democratico 2
Nel PCI del dopoguerra Togliatti scelse la strada del centralismo democratico, adducendo l’argomento per cui la cristallizzazione in correnti si presta alla pressione esterna e comporta immobilismo. Si disse anche che questo non impediva però il più ampio dibattito che avrebbe preceduto la vera e propria decisione politica definitiva. Si trattava di una falsità assoluta. Chiunque si fosse distinto per aver sostenuto posizioni di dissenso dentro il partito avrebbe certo potuto evitare l’espulsione, ma non l’emarginazione ed il blocco della carriera politica. 



Centralismo democratico 3
Attualmente Berlusconi punta deciso su un nuovo centralismo democratico. Nella sua PDL non tollera né le correnti né il dissenso interno. C’è un leader indiscusso e indiscutibile, e se qualcuno prova a fare una corrente, come è stato per Fini, viene spedito via a pedate. Il portavoce Denis Verdini sentenzia: “E’ fisiologico che ci siano posizioni divergenti ma poi è anche necessario contarsi e soprattutto è opportuno che chi finisce in minoranza lo accetti e si adegui alla linea”.

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