Si avvicina il momento
dell'approvazione del bilancio di previsione comunale 2015 e proprio in questi
giorni si leggono a più riprese dichiarazioni sulla stampa e nei social network
da parte dell’Amministrazione Buselli che parlano di un prossimo “bilancio
lacrime e sangue”. Un’espressione che con tutta probabilità preannuncia un
significativo aumento della pressione fiscale e/o il taglio di servizi. Chi ha
seguito gli interventi di Progetto per Volterra negli ultimi due anni non si
stupirà, visto che abbiamo più volte messo in guardia i cittadini sulla
situazione dei conti pubblici nel nostro Comune, quando gli altri dicevano che
tutto andava a gonfie vele.
Ma torniamo alla
recenti dichiarazioni diramate dai rappresentanti della Giunta in carica. Nell'individuare
le cause della difficoltà a far quadrare i conti, la maggioranza fa riferimento
da un lato ai tagli del governo e dall’altro agli eventi calamitosi del 2014
che avrebbero determinato il prosciugamento delle casse comunali. Un modo per sottolineare
che l’Amministrazione Comunale è incolpevole, estranea rispetto ad una
situazione grave provocata da altri o colpa del caso. Il solito scaricabarile
insomma, ma ovviamente non è così. E’ vero che il governo centrale ha diminuito
sistematicamente ogni anno i trasferimenti agli enti locali. Ma è anche vero
che il Comune di Volterra ci ha messo decisamente del suo quando si tratta di
dissipare risorse al vento. Uno degli esempi più eclatanti, qualche accorto
lettore lo ricorderà, è l’errata previsione delle entrate della Mostra Rosso
Vivo che a novembre 2014, a soli 7 mesi dall’apertura, registrava un meno
210.000,00 euro. Un’errata previsione non certo sorprendente, dato che fu
annunciata dal funzionario del Comune che mise in guardia la Giunta per tempo redigendo
un parere tecnico negativo sull’operazione, ben prima dell'apertura della
mostra. Ma la campagna elettorale era oramai avviata e il Sindaco non poteva
rinunciare ad un evento celebrativo così importante, che avrebbe avuto (ed
ebbe) tanta eco sui giornali.Un’altra balla spaziale è quella che chiama in
causa il crollo delle mura, che c’entra davvero poco con le attuali difficoltà
finanziarie. E’ un dato oggettivo, infatti, che i soldi per il loro ripristino sono
stati messi a disposizione dalla Regione, insieme ad una cessione del suo patto
di stabilità che ci ha consentito di avere mano libera nel dare avvio ai
lavori. E’ una precisa responsabilità del Comune di Volterra se ancora questi
soldi non sono arrivati. Nessun ente paga un altro se quest’ultimo non effettua
una rendicontazione su come ha speso le risorse; figuriamoci quando si procede
senza gara in regime di somma urgenza; quello che spesso ha fornito l’alibi
all’amministrazione pubblica italiana in tutte le sue articolazioni per
dilapidare vere fortune di soldi pubblici. Nel nostro caso il Comune ha rendicontato
con estrema difficoltà, con mesi e mesi di ritardo, in maniera incompleta e dopo
molteplici solleciti della Regione. Non basta dunque liquidare la questione, come
Buselli ha cercato di fare in più occasioni, dicendo che è stato un evento
straordinario e dunque i ritardi sono “fisiologici”. L’evento è stato sì
straordinario, ma lo sono state anche le somme garantite al nostro Comune dagli
enti sovra-ordinati, le competenze che ci hanno messo a disposizione le
Università e gli incarichi conferiti a professionisti esterni che hanno dato
supporto agli uffici. Qualche volta nel rappresentare situazioni di difficoltà
e nel chiedere ai cittadini nuovi sacrifici (tra i tanti che stanno affrontando
oramai da anni) gli amministratori dovrebbero trovare quel minimo di correttezza
per non riproporre il disco stantio dello scaricabarile, costante colonna
sonora della cattiva politica del Paese.
Progetto per Volterra
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