"Noi pensiamo sempre che gli alberi sono cose che si
possono tagliare per fare legna... Dunque a questo albero ho messo gli occhi...
Li ho messi per mio nipote, così che gli potevo spiegare che questo albero ha
vita. Tutto ha diritto a vivere, anche quest'albero, e anche se un giorno andrà
tagliato, perché altrimenti cadrà sulla casa, bisognerebbe almeno parlargli e
chiedergli scusa"
(Tiziano Terzani).
Con
questa nostra iniziativa nel mettere gli occhi agli alberi vogliamo richiamare
l’attenzione dei cittadini sull’importanza che ha il nostro verde urbano nel
contesto della nostra città ed esprimere la nostra contrarietà sull’avvenuto abbattimento
di molti alberi sani ad alto fusto, rei solo di non piacere all’attuale
amministrazione comunale e sulla potatura selvaggia di arbusti e di grandi alberi,
effettuata in maniera alquanto dilettantistica, senza alcun criterio e rispetto
verso la pianta, sia dal punto di vista ornamentale, sia dal punto di vista della
sua conservazione, della sua storia e del contesto in cui si trova.
Le
nostre aree verdi urbane, i nostri grandi alberi, con la loro biodiversità
vegetale e animale ad esse associate, oltre a giocare un ruolo importante nel
paesaggio della nostra città e rendere più gradevole la nostra permanenza in
città e quella dei nostri ospiti, i turisti, soddisfano importanti esigenze
ricreative e sociali della vita dei cittadini, mitigano gli impatti prodotti
dalla presenza di edifici e di infrastrutture e forniscono un importante
effetto di protezione e di tutela del nostro fragile territorio.
Gli
alberi, si sa, crescono molto lentamente. Durante la loro lunga esistenza accompagnano
quella di diverse generazioni di cittadini.
Ed ogni grande albero ha la sua storia. Non c’è da stupirsi quindi che
molte persone, come noi, siano seriamente preoccupate per quello che sta
accadendo dentro le mura della nostra città e nella nostra periferia.
Speriamo
quindi che dopo questa ondata di proteste l’attuale amministrazione comunale faccia
una seria riflessione sul suo modo di agire e cambi così il suo modus operandi sulla
gestione e sulla manutenzione di questo bene comune, che ricordiamo è patrimonio
di tutti noi, tramandato da generazioni e generazioni e per le generazioni a venire.
Non riteniamo giusto che azioni così devastanti possano essere compiute a
libero arbitrio da un’amministrazione di turno, soggetta quindi al gusto e ai
capricci di pochi. Qualsiasi intervento, sia dalla messa a dimora di nuovi
alberi, sia al modo in cui vengono potati, ma tanto più l’abbattimento dei
grandi alberi influirà fortemente ed irrimediabilmente sul paesaggio cittadino.
Ad
alto rischio sembrano essere purtroppo la maggior parte dei grandi alberi ad
alto fusto che ornano la nostra città e la nostra periferia, perché considerati,
aimè, non autoctoni, cioè non appartenenti alla flora selvatica del nostro
territorio e rischiano quindi di essere sostituiti da giovani alberi autoctoni.
Ma anche questi, abbiamo visto, non sono sicuri dall’azione del taglio e delle
potature selvagge…
Con
questo tipo di operato si lasciano indelebili segni ma anche un chiaro e non
rassicurante messaggio sull’educazione delle nuove generazioni, ai bambini. Così
si degrada un importante bene comune ad un qualcosa “usa e getta”,
intercambiabile secondo il gusto dell’amministrazione di turno, dimenticando anche
che l’albero è una creatura viva e in quanto tale da rispettare. E, per citare
di nuovo il filosofo Terzani, “l’albero e tutto ciò che lo circonda fa parte
come noi dello spettacolo della vita e deve essere trattato con amore”.
Progetto per
Volterra
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