A
Volterra la macchina comunale assomiglia a un'auto degli anni '70: è
dignitosa e non priva di fascino, ma a ben guardare è una continua
fonte di sprechi. Da decenni le amministrazioni di tutti i colori
hanno trascurato completamente il problema dell'efficienza del
patrimonio comunale e oggi le spese sono vertiginose anche solo per
tenere in moto la macchina. Qualche esempio. Il riscaldamento di
Palazzo Pretorio costa circa 85 mila euro, solo perché l'impianto di
riscaldamento è unico e una piccola porzione del palazzo è occupata
dagli uffici della Polizia che sono sempre occupati, mentre la gran
parte dell'edificio dedicata agli uffici comunali è vuota 2 giorni
su 7 e 5 pomeriggi su 7. Dovunque nel resto d'Europa avrebbero diviso
gli impianti per evitare tanto spreco di metano, ma le nostre
amministrazioni hanno sempre preferito investire in opere di maggiore
visibilità anziché ricercare l'efficienza e il taglio delle spese
inutili. La piscina comunale è un altro caso clamoroso che costa
circa 150 mila euro di solo riscaldamento, quando la spesa potrebbe
essere facilmente abbattuta con dei semplici pannelli solari.
L'ambiente ci guadagnerebbe perché diminuire il consumo di metano
significa ridurre la dispersione di gas-serra in atmosfera, ma il
beneficio andrebbe anche alle casse comunali, perché verrebbero
risparmiate alcune decine di migliaia di euro all'anno di bollette.
Teniamo presente che un edificio pubblico riqualificato
energeticamente può ridurre agevolmente del 40% le sue spese in
bollette elettriche e di metano, oppure che usando lampade a led per
l'illuminazione pubblica potremmo risparmiare fino al 67%.
Il
Comune di Volterra è infarcito di sprechi attivi da anni: di palazzi
inefficienti con impianti fatiscenti e infissi logori, di tecnologie
vecchie e costose, tanto che alla fine dei conti le spese complessive
per le utenze (gas, luce, acqua) ammontano a circa 1,6 milioni di
euro all'anno. Se si aggiungono i costi dei servizi, gli stipendi dei
dipendenti e le altre spese fisse, si capisce perché in questo
Comune i 9/10 del bilancio sono assorbiti dalla spesa corrente (le
spese di funzionamento della macchina comunale), mentre per gli
investimenti (scuole, strade, manutenzioni…) restano solo le
briciole.
Se
questa situazione comunque squilibrata poteva reggere quando
l'economia nazionale cresceva, in tempi di crisi bisogna correre ai
ripari anzi è già tardi, perché ogni nuovo taglio dei
trasferimenti statali impone al Comune il taglio dei servizi o
l'aumento delle imposte comunali. Dunque ridurre gli sprechi non è
più ormai solo una questione etica, è una scelta di sopravvivenza.
Il nostro programma elettorale per Volterra Smart City (città
intelligente) punta dritto in questa direzione, approfittando
dell'occasione irripetibile dei fondi europei destinati proprio a
questo scopo. Nel quadriennio 2014/2017 sono stati stanziati ben 367
miliardi di euro da cui sarà possibile attingere, se ci sapremo
lavorare per tempo, con competenza e convinzione. Attualmente sono
queste le reali priorità del Comune, mentre le promesse elettorali
di opere faraoniche e improbabili ci appaiono come giochetti di
illusionismo per gli sprovveduti.
Progetto
per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco
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