venerdì 23 maggio 2014

Rimettere in sesto la macchina comunale


A Volterra la macchina comunale assomiglia a un'auto degli anni '70: è dignitosa e non priva di fascino, ma a ben guardare è una continua fonte di sprechi. Da decenni le amministrazioni di tutti i colori hanno trascurato completamente il problema dell'efficienza del patrimonio comunale e oggi le spese sono vertiginose anche solo per tenere in moto la macchina. Qualche esempio. Il riscaldamento di Palazzo Pretorio costa circa 85 mila euro, solo perché l'impianto di riscaldamento è unico e una piccola porzione del palazzo è occupata dagli uffici della Polizia che sono sempre occupati, mentre la gran parte dell'edificio dedicata agli uffici comunali è vuota 2 giorni su 7 e 5 pomeriggi su 7. Dovunque nel resto d'Europa avrebbero diviso gli impianti per evitare tanto spreco di metano, ma le nostre amministrazioni hanno sempre preferito investire in opere di maggiore visibilità anziché ricercare l'efficienza e il taglio delle spese inutili. La piscina comunale è un altro caso clamoroso che costa circa 150 mila euro di solo riscaldamento, quando la spesa potrebbe essere facilmente abbattuta con dei semplici pannelli solari. L'ambiente ci guadagnerebbe perché diminuire il consumo di metano significa ridurre la dispersione di gas-serra in atmosfera, ma il beneficio andrebbe anche alle casse comunali, perché verrebbero risparmiate alcune decine di migliaia di euro all'anno di bollette. Teniamo presente che un edificio pubblico riqualificato energeticamente può ridurre agevolmente del 40% le sue spese in bollette elettriche e di metano, oppure che usando lampade a led per l'illuminazione pubblica potremmo risparmiare fino al 67%.
Il Comune di Volterra è infarcito di sprechi attivi da anni: di palazzi inefficienti con impianti fatiscenti e infissi logori, di tecnologie vecchie e costose, tanto che alla fine dei conti le spese complessive per le utenze (gas, luce, acqua) ammontano a circa 1,6 milioni di euro all'anno. Se si aggiungono i costi dei servizi, gli stipendi dei dipendenti e le altre spese fisse, si capisce perché in questo Comune i 9/10 del bilancio sono assorbiti dalla spesa corrente (le spese di funzionamento della macchina comunale), mentre per gli investimenti (scuole, strade, manutenzioni…) restano solo le briciole.
Se questa situazione comunque squilibrata poteva reggere quando l'economia nazionale cresceva, in tempi di crisi bisogna correre ai ripari anzi è già tardi, perché ogni nuovo taglio dei trasferimenti statali impone al Comune il taglio dei servizi o l'aumento delle imposte comunali. Dunque ridurre gli sprechi non è più ormai solo una questione etica, è una scelta di sopravvivenza. Il nostro programma elettorale per Volterra Smart City (città intelligente) punta dritto in questa direzione, approfittando dell'occasione irripetibile dei fondi europei destinati proprio a questo scopo. Nel quadriennio 2014/2017 sono stati stanziati ben 367 miliardi di euro da cui sarà possibile attingere, se ci sapremo lavorare per tempo, con competenza e convinzione. Attualmente sono queste le reali priorità del Comune, mentre le promesse elettorali di opere faraoniche e improbabili ci appaiono come giochetti di illusionismo per gli sprovveduti.

Progetto per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco

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