Il
programma politico di Progetto Per Volterra è orientato con
convinzione al potenziamento delle politiche di zona. Sia chiaro che
per politiche di zona non intendiamo affatto quello di cui parla
impropriamente Buselli, citando i suoi protocolli e altri documenti
di intenti o di protesta sottoscritti dal nostro e da altri comuni in
speciali occasioni.
Fare
politiche di zona per noi vuol dire organizzare stabilmente la
macchina comunale ed in particolare i servizi al cittadino insieme
agli altri comuni, condividendo le risorse umane ed economiche di
ciascuno per realizzare economie di scala, “liberando” risorse
per nuovi investimenti.
Il
principio di fondo è intuitivo: perché i cinque piccoli Comuni
dell'Alta Val di Cecina dovrebbero mantenere un ufficio ciascuno
addetto a compilare le buste paga del personale, quando un solo
ufficio potrebbe agevolmente occuparsene per tutti? Con le nuove
disposizioni, per ogni cinque dipendenti che vanno in pensione i
Comuni ne possono sostituire soltanto uno, con la conseguenza già in
atto di una forte perdita di competenze e di risorse umane.
Accorpare
le funzioni, a fronte dei tagli pesantissimi a cui ci sottopone lo
Stato, più che una scelta è ormai una necessità, tanto più che i
pochi incentivi economici rimasti vengono riservati a chi ha
intrapreso il cammino virtuoso delle Unioni dei Comuni e delle
associazioni di funzioni.
Un’altra
ragione per la quale fare sistema con gli altri comuni diventa vitale
è di tipo politico. E' da tempo in atto da parte della Regione la
tendenza a riorganizzare i servizi principali per aree di riferimento
molto estese: l'Area Vasta in Sanità, gli Ambiti Territoriali
Ottimali per i servizi idrici e per la raccolta-smaltimento dei
rifiuti, per i trasporti pubblici, ecc.. Si tratta di entità
disegnate su scala interprovinciale in cui un Comune di circa 11 mila
abitanti, come il nostro, detiene uno scarsissimo peso politico. In
queste sedi i piccoli Comuni rischiano di non trovare quasi mai
risposte appropriate alle proprie esigenze, a meno che non imparino a
fare sistema con i Comuni limitrofi e territorialmente omogenei, per
poter rappresentare le istanze della zona con una voce sola.
Ma
c’è una tendenza generale a “premiare” chi lavora insieme che
non si può ignorare.
Persino
leggendo le linee programmatiche europee, tese a indirizzare i
finanziamenti su azioni “intelligenti” e“virtuose” delle
amministrazioni, troviamo che i progetti con maggiori probabilità di
successo sono quelli che coinvolgono più soggetti in grado di
collaborare tra loro. Noi puntiamo con forza ad intercettare i fondi
UE, ma per ricevere i finanziamenti occorre comprendere bene i
meccanismi europei. L'Italia nel 2013 ha preso soltanto il 40% dei
fondi a cui poteva avere accesso, a causa della scarsa competenza dei
nostri amministratori e della loro incapacità a mettersi insieme.
Come a dire che il presupposto per poter parlare di reali progetti di
città “intelligente”, del futuro, è saper lavorare in squadra
con gli altri.
Progetto
Per Volterra, Sonia Guarneri Sindaco
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