sabato 5 aprile 2014

Tutto il necessario

In queste ultime due settimane a più di un membro del gruppo di Progetto Originario è capitato di scambiare qualche opinione con appartenenti a partiti politici tradizionali sul tema della nostra irrevocabile rottura con il PD volterrano. I più hanno capito benissimo che l'improvviso cambio di rotta deciso da Paterni e dai vertici del partito sulle primarie di coalizione non poteva che portare alla chiusura irrevocabile di ogni trattativa. Resta, però, una minoranza di persone ancora perplessa, per la quale valeva la pena comunque accettare qualche posto nel prossimo esecutivo pur di star dentro alla prossima amministrazione. Al fondo l'argomento principe è sempre lo stesso: vale sempre la pena stare dentro, perché dall'interno si può cercare di mitigare i difetti della coalizione. Poi, si sa, chi amministra amminestra, per cui un domani alla guida del Comune salteranno fuori chissà quanti buoni motivi per restare tutti uniti.
Per confutare questa tesi, ci basta citare l'esperienza che abbiamo vissuto sulla nostra pelle con l'ultima amministrazione. Infatti, per come la vediamo noi, una maggioranza può formarsi e reggere solo se cementata dalla stima e dalla fiducia. Dunque, se il gruppo dirigente del PD volterrano al primo impegno importante – le primarie - ha mancato la parola data, dimostrando di non essere affidabile, come potremmo costruirci insieme una maggioranza di governo? In realtà, prima ancora
del test di affidabilità sulle primarie, il PD volterrano nei nostri riguardi ne aveva fallito un altro, non meno importante. L'occasione venne da un tavolo di discussione programmatico che ebbe per tema la sanità. La proposta di riportare il comparto delle riabilitazioni cittadine (Auxilium Vitae e col tempo anche Inail) all'interno dell'ambito Asl nacque a quel tavolo e, secondo gli accordi, avrebbe dovuto essere annunciata congiuntamente da PO e PD. Il testo del comunicato fu scritto e condiviso ma, all'ultimo minuto, il PD chiese che fosse inviato solo a nostra firma. Il pretesto utilizzato fu “per non far nascere gelosie negli altri partiti di sinistra”, ma assicurarono che avrebbero sposato la proposta con un apposito comunicato stampa a strettissimo giro, due giorni. Per la cronaca, invece, lasciarono passare una settimana, per poi rimettere ogni decisione in merito in mano alla Regione. Per cui anche sui temi di programma il vertice del PD ci ha dimostrato la sua inaffidabilità. Buselli o Paterni, non è il nome che fa differenza, ma eventuali distinzioni di valori e qualità umane. E tra queste le più importanti sono l'affidabilità, la franchezza, la correttezza. Quando queste mancano, manca tutto il necessario. Resta casomai il superfluo, per chi si accontenta. Qualcuno si trova sempre.
Progetto Originario



Nessun commento:

Posta un commento