In
queste ultime due settimane a più di un membro del gruppo di
Progetto Originario è capitato di scambiare qualche opinione con
appartenenti a partiti politici tradizionali sul tema della nostra
irrevocabile rottura con il PD volterrano. I più hanno capito
benissimo che l'improvviso cambio di rotta deciso da Paterni e dai
vertici del partito sulle primarie di coalizione non poteva che
portare alla chiusura irrevocabile di ogni trattativa. Resta, però,
una minoranza di persone ancora perplessa, per la quale valeva la
pena comunque accettare qualche posto nel prossimo esecutivo pur di
star dentro alla prossima amministrazione. Al fondo l'argomento
principe è sempre lo stesso: vale sempre la pena stare dentro,
perché dall'interno si può cercare di mitigare i difetti della
coalizione. Poi, si sa, chi amministra amminestra, per cui un domani
alla guida del Comune salteranno fuori chissà quanti buoni motivi
per restare tutti uniti.
Per
confutare questa tesi, ci basta citare l'esperienza che abbiamo
vissuto sulla nostra pelle con l'ultima amministrazione. Infatti, per
come la vediamo noi, una maggioranza può formarsi e reggere solo se
cementata dalla stima e dalla fiducia. Dunque, se il gruppo dirigente
del PD volterrano al primo impegno importante – le primarie - ha
mancato la parola data, dimostrando di non essere affidabile, come
potremmo costruirci insieme una maggioranza di governo? In realtà,
prima ancora
del
test di affidabilità sulle primarie, il PD volterrano nei nostri
riguardi ne aveva fallito un altro, non meno importante. L'occasione
venne da un tavolo di discussione programmatico che ebbe per tema la
sanità. La proposta di riportare il comparto delle riabilitazioni
cittadine (Auxilium Vitae e col tempo anche Inail) all'interno
dell'ambito Asl nacque a quel tavolo e, secondo gli accordi, avrebbe
dovuto essere annunciata congiuntamente da PO e PD. Il testo del
comunicato fu scritto e condiviso ma, all'ultimo minuto, il PD chiese
che fosse inviato solo a nostra firma. Il pretesto utilizzato fu “per
non far nascere gelosie negli altri partiti di sinistra”, ma
assicurarono che avrebbero sposato la proposta con un apposito
comunicato stampa a strettissimo giro, due giorni. Per la cronaca,
invece, lasciarono passare una settimana, per poi rimettere ogni
decisione in merito in mano alla Regione. Per cui anche sui temi di
programma il vertice del PD ci ha dimostrato la sua inaffidabilità.
Buselli o Paterni, non è il nome che fa differenza, ma eventuali
distinzioni di valori e qualità umane. E tra queste le più
importanti sono l'affidabilità, la franchezza, la correttezza.
Quando queste mancano, manca tutto il necessario. Resta casomai il
superfluo, per chi si accontenta. Qualcuno si trova sempre.
Progetto
Originario
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