Purtroppo
c’è solamente da prendere atto che dai propri errori non tutti
riescono ad imparare, infatti la modalità di rapportarsi con i
propri “alleati” della dirigenza del PD volterrano, non è
cambiata. Si sa, la difficoltà rimane sempre quella, la non
abitudine ad avere a che fare con alleati che hanno una propria ben
marcata identità ed uno scarso attaccamento alle “seggiole” e ai
diktat di partito. Cosa che rende molto rischioso qualsiasi confronto
in campo aperto.
Mettendo
definitivamente una pietra sopra alla possibilità di fare le
primarie di coalizione insieme a PO, è sfumata la nascita di una
coalizione di centrosinistra forte, rinnovata ed alternativa alla
lista civica. UPV era nata per essere trasversale, in questo noi di
PO avevamo creduto, finchè non è stata tradita nei suoi principi
fondanti per ragioni di pura ambizione, fino a mettere
l’amministrazione della città in mano ad una estrema destra bieca
ed incapace.
L’orientamento
reale dei vertici Pd è apparso chiaro e netto, la sera del 6
Febbraio quando, nella sede del PD, noi di PO siamo stati invitati,
almeno così credevamo, per parlare delle regole per lo svolgimento
delle primarie di coalizione, ovviamente subordinate ad un accordo
programmatico, in cui, sintetizzando, chiedevamo tempi certi, che
dessero la possibilità ai candidati di presentarsi a tutti i
cittadini.
Dopo
un iniziale discorso di Bernardini, in cui sono state espresse le
idee di PO riguardo le modalità ed i tempi con cui si sarebbero
dovute svolgere le primarie, l’intervento di Fidanzi ci ha subito
chiarito quale aria tirasse. Secondo Fidanzi, infatti, il partito
cardine dell'’alleanza era il PD per cui l’unico, vero candidato
sindaco doveva essere Paterni ed anche noi di PO dovevamo accettarlo
come candidatura naturale dell'alleanza. Le nostre ovvie perplessità
si sono rafforzate nel momento in cui il segretario PD, Bettini,
sollecitato da un suo compagno di partito, ha tenuto a precisare che
il loro direttivo non aveva mai deliberato di celebrare le primarie,
ma solo per la possibilità che vi fossero… L’intervento
conclusivo di Paterni è stato ancora più esplicito. Secondo lui
dovevamo approfondire dettagliatamente il programma ci fossero voluti
anche tre mesi, e se fosse avanzato un solo giorno per la campagna
elettorale delle primarie, andava bene lo stesso. Questo ha tolto
ogni dubbio sulla reale volontà della dirigenza PD di effettuare un
percorso comune. Dopo quella sera PO decise di interrompere gli
incontri programmatici di coalizione, in attesa di un chiarimento
sulla volontà del PD e degli altri alleati (IDV, SEL PRC) di
effettuare vere primarie di coalizione. Risposta che non è arrivata,
neppure dopo un ulteriore momento di confronto il 26 febbraio
richiesto da PO.
Inutile
girarci intorno, se Sonia Guarneri ed il gruppo di PO fossero stati
di una pasta diversa, se fossero stati “disponibili” a glissare
sulla necessità di un vero confronto democratico con gli elettori in
cambio di qualcosa, la coalizione di centrosinistra con PO sarebbe
nata senza problemi. Magari ottenendo un posto di vicesindaco e/o un
importante assessorato. Sonia e PO avrebbero smesso di “scocciare”
con questa idea bislacca di pretendere un vero confronto con i
cittadini, mettendo avanti l’interesse pubblico al proprio (non so
perché, ma mi vengono a mente per pura coincidenza, e solo per
quella, il ruolo di presidente di Auxilium Vitae e quello del
coordinatore della Casa della Salute). Ma la dirigenza del PD ha
fatto male i propri conti. Pur di non mettere a rischio la propria
candidatura PD doc ha preferito perseverare con i metodi che riescono
solo ad allontanare l’elettorato (quello vero e disinteressato)
dalle urne.
Il
rammarico più grosso, è quello di aver perso l’occasione di un
vero rinnovamento, che avrebbe potuto riunire tutto l’elettorato
di centro-sinistra, offrendo a questa città una reale opportunità
di cambiamento rispetto al passato ed al presente.
Purtroppo
le logiche di partito hanno prevalso, così la dirigenza del PD ha
tolto ai propri elettori la possibilità di esprimersi
democraticamente sulla scelta del candidato Sindaco. Resta il fatto
che a maggio gli elettori si esprimeranno direttamente nelle urne e
potranno scegliere allora tra il passato ed un reale rinnovamento .
Simone Sabatini- Progetto
Originario
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