venerdì 14 marzo 2014

Il tempo dei debiti fuori bilancio

All'attenzione dello scorso Consiglio Comunale sono stati presentati 2 milioni di euro circa di debiti fuori bilancio per fare fronte agli interventi di messa in sicurezza conseguenti al crollo delle mura di Piazza dei Fornelli e altre frane minori su alcune (non tutte) strade secondarie. Veniva richiesto al Consiglio di avallare una serie di spese per appalti di lavori, ovviamente già iniziati, poiché in virtù della somma urgenza sono stati affidati in deroga alle procedure di gara. Fin qui tutto bene.
Purtroppo alla nostra attenzione è arrivato solo un decalogo molto sommario di prezzi e di soggetti beneficiari, sulla base del quale avremmo dovuto esprimere un giudizio di congruità circa la spesa per gli interventi. Diciamo che ci veniva chiesto un voto sulla fiducia.
La discussione ci ha riportato indietro di 4 anni, quando alcuni di noi facevano parte della Giunta Buselli. Oggi come allora il sindaco ha tirato fuori la questione dell'urgenza. Non c’era tempo di far vedere la documentazione, né di fare troppe domande, figuriamoci di convocare una specifica commissione bilancio che fosse messa in condizione di controllare i criteri di scelta e adeguatezza dei costi previsti. E' vero che il ripristino di alcune frane è questione urgente e prioritaria, ma la mancanza di approfondimento è per lo più dovuta ad una precisa responsabilità del sindaco, il quale ha convocato il Consiglio Comunale l’ultimo giorno utile previsto dalla legge per la ratifica dell'atto. Al quel punto ogni ulteriore iniziativa di approfondimento prima del voto è divenuta impossibile.   
Questo atteggiamento ci ha costretti ad un voto di astensione che francamente avremmo preferito evitare. Ovviamente la nostra posizione potrebbe essere attaccata dalla lista civica o dai soliti Amici del bar. Non ci meraviglierebbe risentire le solite frasi tipiche di chi non sa rispondere nel merito: non sono mai d’accordo, non si vogliono assumere responsabilità e idiozie simili. In verità sono anni che chiediamo un uso rigoroso delle risorse e un atteggiamento più serio e trasparente quando si tratta di spendere i soldi pubblici. Non perché ci diverta fare i pignoli, ma perché dall'uso rigoroso dei soldi pubblici, ancora di più quando effettuato in deroga alle procedure di gara, passa il vero salto di qualità di cui le amministrazioni hanno bisogno. Tanto più che è la legge a richiedere che gli atti siano accompagnati da una maggiore trasparenza sulle voci di spesa, in caso di eccezionale urgenza, quando per necessità di tempo vengono semplificate al massimo le procedure. Non costa niente e costituisce una garanzia che le risorse siano ben spese, senza sprechi.
Non ci voleva molto. Sarebbe bastato corredare le delibere da votare con la documentazione che consentisse di individuare con precisione i singoli casi e i requisiti delle spese in questione, in un'ottica di efficienza, efficacia e buona amministrazione. Né più né meno quanto richiesto dalla Corte dei Conti per procedure di questa natura.Il rischio, infatti, che somme così ingenti si disperdano in mille rivoli è tutt’altro che remoto. Basti leggere un po’ le pagine di cronaca sui giornali per averne la riprova. E’ facile dire che si vuole bene alla città, votando ad occhi chiusi. In fondo è il solito modo di amministrare, quello che tralascia volentieri ogni controllo efficace. Più difficile, se si richiede tempestività senza dimenticare il necessario rigore.

Progetto Originario - Il gruppo consiliare



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