venerdì 14 febbraio 2014

Un ospedale più solido

Fa discutere la nostra proposta mirata a prendere in considerazione l'ipotesi di accorpamento delle strutture riabilitative nel S. Maria Maddalena di Volterra, per allargare l'ospedale fino a circa 200 posti letto. L'operazione metterebbe il S. Maria Maddalena al riparo da probabili provvedimenti legislativi del governo, finalizzati alla soppressione dei cosiddetti “piccoli ospedali” (sostanzialmente quelli al di sotto dei 100 posti letto). Ricordiamo che lo scorso dicembre trapelò dagli uffici del Ministero della Salute la lista dei piccoli ospedali minacciati di chiusura. La lista comprendeva ben 175 nel paese, di cui 12 nella nostra Regione e tra questi troviamo il S. Maria Maddalena, l’ospedale di Volterra, che con i suoi 55 posti letto è il più piccolo della Toscana dopo l'SPDC Pisano, l'Amiata Senese e Castel del Piano.
Tra gli interventi letti in questi giorni sorprende quello del dr Ricotti, presidente di Auxilium Vitae, che il 5 febbraio presentando a La Nazione la prossima riorganizzazione di Auxilium spa, dichiara sul tema dell'accorpamento: “una fusione da un punto di vista normativo e giuridico non è perseguibile”. Un punto di vista in perfetta antitesi con quanto già affermato dal Direttore della Asl 5, Damone, che al contrario sullo stesso giornale qualche giorno prima aveva sostenuto la fattibilità tecnica dell'operazione.
Dopo quasi due settimane è arrivata, timidissima, la reazione del Pd locale, che in sede di confronto bilaterale aveva fatto trasparire una maggiore convinzione. Il comunicato del Pd, infatti, pur considerando l'accorpamento un'idea da valutare, si è limitato ad invitare la Regione a riflettere su questa soluzione. Rimettendo quindi in altre mani ogni valutazione. E' vero, come dichiara il Pd volterrano, che “l'organizzazione sanitaria spetta alla Regione”, ma è altrettanto vero che la politica locale dovrebbe saper pensare anche con la propria testa, per elaborare soluzioni e proposte adatte alle esigenze del proprio territorio.
Scontata, infine, la reazione dell’associazione “Difendiamo l’ospedale”, sempre aderente come un guanto alle opinioni della Lista Civica “Uniti per Volterra”. Più realista del re, l'associazione parlando della fusione tra Auxilium e ospedale, arriva perfino ad associarla a nuovi tagli. Peccato che da sempre il principale azionista di Auxilium Vitae spa sia proprio la Asl 5, che di fatto ha in mano le redini della struttura per le riabilitazioni. Oltretutto, trattandosi di una società per azioni, dal punto di vista gestionale, la Asl attualmente può perfino mantenersi le mani più libere rispetto a quanto accade nelle strutture pubbliche.
Naturalmente quando viene avanzata una proposta nuova è sempre utile che se ne parli, che si producano approfondimenti e si confrontino tutti i punti di vista. Assolutamente benvenute sono le critiche costruttive, tese a mettere in luce gli eventuali punti di debolezza di un progetto. Ma sotto questo profilo, finora, ci sembra che la gran parte degli interventi siano rimasti piuttosto sul generico. I nostri gentili interlocutori, inoltre, hanno trascurato di fornire una proposta alternativa, mirata a scongiurare l'ipotesi di partenza. Ovvero come possiamo attrezzarci, a Volterra, contro un eventuale taglio dei piccoli ospedali? La domanda è rimasta inevasa da parte di tutti. Ma è prudente continuare a far finta di niente, di fronte a reiterati tentativi da parte degli ultimi due governi di imporre tagli indiscriminati ai piccoli presidi? Poter affermare, domani, che l'avevamo detto non sarebbe granché consolante.
Progetto Originario

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