Fa
discutere la nostra proposta mirata a prendere in considerazione
l'ipotesi di accorpamento delle strutture riabilitative nel S. Maria
Maddalena di Volterra, per allargare l'ospedale fino a circa 200
posti letto. L'operazione metterebbe il S. Maria Maddalena al riparo
da probabili provvedimenti legislativi del governo, finalizzati alla
soppressione dei cosiddetti “piccoli ospedali” (sostanzialmente
quelli al di sotto dei 100 posti letto). Ricordiamo che lo scorso
dicembre trapelò dagli uffici del Ministero della Salute la lista
dei piccoli ospedali minacciati di chiusura. La lista comprendeva ben
175 nel paese, di cui 12 nella nostra Regione e tra questi troviamo
il S. Maria Maddalena, l’ospedale di Volterra, che con i suoi 55
posti letto è il più piccolo della Toscana dopo l'SPDC Pisano,
l'Amiata Senese e Castel del Piano.
Tra
gli interventi letti in questi giorni sorprende quello del dr
Ricotti, presidente di Auxilium Vitae, che il 5 febbraio presentando
a La Nazione la prossima riorganizzazione di Auxilium spa, dichiara
sul tema dell'accorpamento: “una fusione da un punto di vista
normativo e giuridico non è perseguibile”. Un punto di vista in
perfetta antitesi con quanto già affermato dal Direttore della Asl
5, Damone, che al contrario sullo stesso giornale qualche giorno
prima aveva sostenuto la fattibilità tecnica dell'operazione.
Dopo
quasi due settimane è arrivata, timidissima, la reazione del Pd
locale, che in sede di confronto bilaterale aveva fatto trasparire
una maggiore convinzione. Il comunicato del Pd, infatti, pur
considerando l'accorpamento un'idea
da valutare, si è limitato ad invitare la Regione a riflettere su
questa soluzione. Rimettendo quindi
in altre mani ogni valutazione. E' vero, come dichiara il Pd
volterrano, che “l'organizzazione sanitaria spetta alla Regione”,
ma è altrettanto vero che la politica locale dovrebbe saper pensare
anche con la propria testa, per elaborare soluzioni e proposte adatte
alle esigenze del proprio territorio.
Scontata,
infine, la reazione dell’associazione “Difendiamo l’ospedale”,
sempre aderente come un guanto alle opinioni della Lista Civica
“Uniti per Volterra”. Più realista del re, l'associazione
parlando della fusione tra Auxilium e ospedale, arriva perfino ad
associarla a nuovi tagli. Peccato che da sempre il principale
azionista di Auxilium Vitae spa sia proprio la Asl 5, che di fatto ha
in mano le redini della struttura per le riabilitazioni. Oltretutto,
trattandosi di una società per azioni, dal punto di vista
gestionale, la Asl attualmente può perfino mantenersi le mani più
libere rispetto a quanto accade nelle strutture pubbliche.
Naturalmente
quando viene avanzata una proposta nuova è sempre utile che se ne
parli, che si producano approfondimenti e si confrontino tutti i
punti di vista. Assolutamente benvenute sono le critiche costruttive,
tese a mettere in luce gli eventuali punti di debolezza di un
progetto. Ma sotto questo profilo, finora, ci sembra che la gran
parte degli interventi siano rimasti piuttosto sul generico. I nostri
gentili interlocutori, inoltre, hanno trascurato di fornire una
proposta alternativa, mirata a scongiurare l'ipotesi di partenza.
Ovvero come possiamo attrezzarci, a Volterra, contro un eventuale
taglio dei piccoli ospedali? La domanda è rimasta inevasa da parte
di tutti. Ma è prudente continuare a far finta di niente, di fronte
a reiterati tentativi da parte degli ultimi due governi di imporre
tagli indiscriminati ai piccoli presidi? Poter affermare, domani, che
l'avevamo detto non sarebbe granché consolante.
Progetto
Originario
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