venerdì 20 dicembre 2013

Vietato dissentire

Nel Regolamento comunale istitutivo della Consulta del Sociale si legge: “E' costituita in Volterra la Consulta Comunale del Sociale, con funzioni consultive, di proposta e di stimolo per gli atti di competenza del Comune di Volterra nell'ambito delle attività sociali del territorio” (…).
Se l’attuale assessore al sociale Lonzi ha mai letto questo Regolamento avrà constatato che sono in perfetta coerenza con il programma elettorale della sua lista civica che si richiamava ai valori della partecipazione e condivisione delle decisioni. Un programma che la lista civica, dopo aver conquistato l'amministrazione comunale, ha calpestato in tutti i modi possibili. Si legge in quel programma elettorale che fu anche nostro: “E’ necessario ricostruire il rapporto tra elettori ed eletti per richiamare e convogliare tutte le energie disponibili sul territorio (…)”; e poco dopo il testo ribadisce: “l’obiettivo (è) cambiare modo di amministrare ricreando le condizioni per una effettiva partecipazione dei Cittadini alla cosa pubblica”. Chi siede nella Consulta del Sociale ha potuto rendersi conto di persona, come a suo tempo capitò a noi che sedevamo nella Giunta, di cosa in realtà pensi il sindaco Buselli (e i suoi attuali accoliti) della partecipazione e condivisione. La Consulta è stata in questi giorni più volte riunita per discutere l’andamento dei servizi offerti dagli sportelli (informagiovani, sportello stranieri e sportello casa). Nell'unico momento in cui ha potuto esprimersi all'unanimità ha disapprovato nettamente la proposta dall’amministrazione riguardante l’affidamento al S. Chiara di certi delicatissimi servizi finora ben condotti da altre associazioni, e il sindaco e l’assessore Lonzi hanno subito gettato la maschera. Nonostante il parere chiarissimo della Consulta, l'amministrazione Buselli va per la propria strada, e basta! Qualunque cosa pensino coloro che da anni lavorano e s'impegnano nel sociale è affar loro. Vaglielo a dire al Sindaco e alla Giunta che i membri di queste associazioni hanno il polso del disagio dei più deboli molto più di qualsiasi politico, ti risponderanno con un sorrisetto di commiserazione. A cosa serve, dunque, una Consulta il cui parere conta niente per sindaco e assessore al sociale? Evidentemente doveva servire per ratificare le decisioni prese altrove. Se avessero detto di sì alla proposta dell'amministrazione, allora ipocritamente sarebbero state sbandierate ai quattro venti i magnifici risultati della “condivisione”. Ma dal momento che la Consulta ha detto di no, allora è stata semplicemente ignorata. Insomma, partecipazione e condivisione per Buselli sono solo un mezzo buono per la propaganda, per ben figurare in campagna elettorale o durante studiati eventi-spot, ma da buttare a mare appena rivela una seppur piccola diversità di vedute. Ciò che si è consumato in questi giorni è un altro splendido esempio di vecchia politica, autarchica e arroccata su se stessa, che non ne vuol sapere niente del confronto democratico, che interpreta il proprio ruolo in modo furbastro senza voler rendere conto a nessuno. Si riproducono esattamente gli stessi difetti che si attribuiscono ai vecchi partiti. Aggravati dall'ostinato rifiuto a scendere sul piano del ragionamento, sostituito da un'overdose di arroganza. Per l’attuale Amministrazione la partecipazione dei cittadini non ha nulla a che vedere con la volontà di riceverne nuovi contributi per l’assunzione delle decisioni. Si celebra di volta in volta il rito del raduno, solo per il gusto della celebrazione di decisioni già prese altrove. Nel caso attuale, però, si sta veramente buttando al vento il lavoro di anni, speso per costruire con le associazioni di volontariato e gli altri organismi no-profit di utilità sociale una indispensabile rete dei servizi e più in generale il sistema integrato di interventi e servizi sociali. Il danno è fatto ormai, ci vorranno anni per rimediare.

Progetto Originario

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