venerdì 8 novembre 2013

Villamagna, quella verifica dimenticata

La chiusura delle scuole dell'infanzia di Villamagna e Saline di Volterra è stata disposta dal sindaco con una raffica di ordinanze emesse a partire dal giorno 24 ottobre. La riapertura avverrà solo in seguito “a nuova disposizione”, si legge nel provvedimento numero 44/2013. Ma se per la scuola di Saline i tempi di riattivazione della struttura dovrebbero essere abbastanza celeri, almeno in teoria, avendo l'ufficio tecnico il quadro chiaro degli interventi di ripristino da espletare, per la scuola di Villamagna la situazione è molto più nebulosa. Ricordiamo che a Villamagna l'edificio scolastico, che ospita sia la scuola dell'infanzia (asilo) che la primaria (elementari), non ha subito fenomeni di allagamento ma è stata chiusa per ragioni di sicurezza, come spiegato dal sindaco e dal suo vice ai genitori degli alunni nell'incontro convocato con urgenza nella frazione il 25 ottobre scorso. Sui motivi del provvedimento restano comunque da chiarire ancora alcuni aspetti, perché non è stato precisato ufficialmente quale sia stato il fenomeno nuovo che ha spinto il sindaco ad ordinare la chiusura repentina della scuola.
Che l'edificio, per le sue caratteristiche, potesse risultare particolarmente vulnerabile sotto i profili statico e sismico lo attestava già l'esito di un monitoraggio effettuato nel 2009 dagli ingegneri dell'Università di Pisa. Nel rapporto steso dagli ingegneri si definiva il paramento murario della scuola “di qualità mediocre”, si prendeva nota di “alcune fessure”, si sottolineava l'assenza degli ancoraggi di sicurezza su tutti gli armadi e, in definitiva, si individuava la necessità di “approfondire la conoscenza meccanica del paramento murario portante”. Dunque certi problemi erano noti almeno dall'estate 2009.
L'anno seguente, l'assessore all'ambiente Bernardini, con una nota scritta diretta al sindaco Buselli e all'assessore alle Opere Pubbliche Moschi del luglio 2010 (prot. 7498/2010) ricordava ai due colleghi di maggioranza “l'obbligo di sottoporre a verifiche sismiche tutte le opere strategiche e rilevanti”, a cominciare dalle scuole, imposta dall'Ordinanza PCM n. 3274/2003 con “scadenza il 31/12/2010”. In quella nota dell'ex assessore all'ambiente, si legge: “poiché la materia della vulnerabilità sismica degli edifici è decisamente rilevante, è necessario provvedere tempestivamente alla schedatura di tutte le opere maggiormente sensibili e a questo scopo avremmo bisogno di effettuare una prima stima del budget necessario ad affidare tale incarico, per poi svolgere regolare gara per il suo affidamento”. Sempre rivolgendosi a Moschi e a Buselli la nota proseguiva aggiungendo: “Una volta stimata la somma necessaria per affidare l'incarico, chiedo, quindi, se ritenete di attingere ai fondi accantonati per le spese di consulenza nelle disponibilità dell'Assessore alle Opere Pubbliche per provvedere a tali obblighi”. La conclusione del documento era netta: “consiglierei di dare rapidamente disposizioni al dirigente Bianchi affinché proceda all'affidamento dell'incarico. In caso contrario, vi pregherei di indicare eventuali percorsi alternativi finalizzati alla realizzazione degli obiettivi indicati nell'OPCM 3274/2003”. La risposta scritta a quell'esortazione non è mai arrivata, il sindaco si limitò a mere rassicurazioni verbali sulla volontà di proseguire le indagini sugli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici. Cinque mesi dopo Bernardini lasciò la maggioranza assieme a tutti noi di Progetto Originario per le note e irrimediabili divergenze col sindaco. Da allora sono trascorsi più di tre anni, tre intere estati, sono stati spesi circa 500.000 euro di consulenze e 200.000 euro soltanto in spese legali, senza che nessuno nell'amministrazione Buselli abbia sentito il dovere di adempiere a quell'obbligo di legge, ritagliandosi la somma necessaria per accertare lo stato di sicurezza degli edifici scolastici. Fino ad oggi, autunno 2013, quando improvvisamente, per ragioni in parte ancora da chiarire, ci si appresta finalmente ad affidare quel famoso incarico. Almeno per la una verifica statica sulla scuola di Villamagna, le altre, evidentemente, possono aspettare.


Luigi Cocucci, Progetto Originario

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