La chiusura delle scuole
dell'infanzia di Villamagna e Saline di Volterra è stata disposta
dal sindaco con una raffica di ordinanze emesse a partire dal giorno
24 ottobre. La riapertura avverrà solo in seguito “a nuova
disposizione”, si legge nel provvedimento numero 44/2013. Ma se per
la scuola di Saline i tempi di riattivazione della struttura
dovrebbero essere abbastanza celeri, almeno in teoria, avendo
l'ufficio tecnico il quadro chiaro degli interventi di ripristino da
espletare, per la scuola di Villamagna la situazione è molto più
nebulosa. Ricordiamo che a Villamagna l'edificio scolastico, che
ospita sia la scuola dell'infanzia (asilo) che la primaria
(elementari), non ha subito fenomeni di allagamento ma è stata
chiusa per ragioni di sicurezza, come spiegato dal sindaco e dal suo
vice ai genitori degli alunni nell'incontro convocato con urgenza
nella frazione il 25 ottobre scorso. Sui motivi del provvedimento
restano comunque da chiarire ancora alcuni aspetti, perché non è
stato precisato ufficialmente quale sia stato il fenomeno nuovo che
ha spinto il sindaco ad ordinare la chiusura repentina della scuola.
Che l'edificio, per le
sue caratteristiche, potesse risultare particolarmente vulnerabile
sotto i profili statico e sismico lo attestava già l'esito di un
monitoraggio effettuato nel 2009 dagli ingegneri dell'Università di
Pisa. Nel rapporto steso dagli ingegneri si definiva il paramento
murario della scuola “di qualità mediocre”, si prendeva nota di
“alcune fessure”, si sottolineava l'assenza degli ancoraggi di
sicurezza su tutti gli armadi e, in definitiva, si individuava la
necessità di “approfondire la conoscenza meccanica del paramento
murario portante”. Dunque certi problemi erano noti almeno
dall'estate 2009.
L'anno seguente,
l'assessore all'ambiente Bernardini, con una nota scritta diretta al
sindaco Buselli e all'assessore alle Opere Pubbliche Moschi del
luglio 2010 (prot. 7498/2010) ricordava ai due colleghi di
maggioranza “l'obbligo di sottoporre a verifiche sismiche tutte le
opere strategiche e rilevanti”, a cominciare dalle scuole, imposta
dall'Ordinanza PCM n. 3274/2003 con “scadenza il 31/12/2010”. In
quella nota dell'ex assessore all'ambiente, si legge: “poiché la
materia della vulnerabilità sismica degli edifici è decisamente
rilevante, è necessario provvedere tempestivamente alla schedatura
di tutte le opere maggiormente sensibili e a questo scopo avremmo
bisogno di effettuare una prima stima del budget necessario ad
affidare tale incarico, per poi svolgere regolare gara per il suo
affidamento”. Sempre rivolgendosi a Moschi e a Buselli la nota
proseguiva aggiungendo: “Una volta stimata la somma necessaria per
affidare l'incarico, chiedo, quindi, se ritenete di attingere ai
fondi accantonati per le spese di consulenza nelle disponibilità
dell'Assessore alle Opere Pubbliche per provvedere a tali obblighi”.
La conclusione del documento era netta: “consiglierei di dare
rapidamente disposizioni al dirigente Bianchi affinché proceda
all'affidamento dell'incarico. In caso contrario, vi pregherei di
indicare eventuali percorsi alternativi finalizzati alla
realizzazione degli obiettivi indicati nell'OPCM 3274/2003”. La
risposta scritta a quell'esortazione non è mai arrivata, il sindaco
si limitò a mere rassicurazioni verbali sulla volontà di proseguire
le indagini sugli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici.
Cinque mesi dopo Bernardini lasciò la maggioranza assieme a tutti
noi di Progetto Originario per le note e irrimediabili divergenze col
sindaco. Da allora sono trascorsi più di tre anni, tre intere
estati, sono stati spesi circa 500.000 euro di consulenze e 200.000
euro soltanto in spese legali, senza che nessuno nell'amministrazione
Buselli abbia sentito il dovere di adempiere a quell'obbligo di
legge, ritagliandosi la somma necessaria per accertare lo stato di
sicurezza degli edifici scolastici. Fino ad oggi, autunno 2013,
quando improvvisamente, per ragioni in parte ancora da chiarire, ci
si appresta finalmente ad affidare quel famoso incarico. Almeno per
la una verifica statica sulla scuola di Villamagna, le altre,
evidentemente, possono aspettare.
Luigi Cocucci, Progetto
Originario
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