venerdì 8 novembre 2013

Sportello stranieri: come demolire ciò che funziona

In queste ultime settimane l'amministrazione Buselli sembra intenzionata a “rivoluzionare” anche il servizio dello Sportello per Stranieri. Forse molti non lo sanno ma lo Sportello Stranieri Alta Val di Cecina costituisce da anni un chiaro esempio di buona gestione di un servizio. I quattro comuni dell'Alta Val di Cecina fecero a suo tempo la scelta lungimirante di gestire in forma associata attraverso la Società della Salute il servizio in sostegno dei cittadini stranieri nel loro processo di integrazione, offrendo un supporto importante per le pratiche di rilascio dei permessi di soggiorno, delle carte di soggiorno, dei ricongiungimenti familiari, ecc. in sinergia con gli uffici della questura. Il sistema degli sportelli, aperti a scacchiera nei vari comuni, ha coperto un servizio alla zona puntuale ed incisivo, garantendo finora una risposta complessiva di ottimo livello. La professionalità maturata dagli operatori in questi anni e la loro particolare sensibilità sono stati gli elementi decisivi per il buon funzionamento del servizio. Basti pensare anche al recente supporto offerto in occasione dell’emergenza profughi provenienti dalla Libia, col disbrigo di numerose richieste di asilo arrivate in varie ondate, con tutte le difficoltà legate alle diverse lingue e situazioni personali che si sono presentate. L’avvicendamento nella gestione dello sportello tra Arci e Associazione Welcome in Val di Cecina, avvenuto nel 2011, non ha inciso sull'ottima qualità servizio poiché i Comuni hanno potuto contare sulla professionalità degli stessi operatori.
Nonostante i numerosi meriti acquisiti in questi anni dagli operatori dello Sportello Stranieri, il Comune di Volterra oggi sta portando avanti la scelta di abbandonare la gestione associata con gli altri Comuni della Val di Cecina per affidare la parte del servizio che gli compete al S. Chiara. A parte l'inesauribile istinto all'isolamento della Giunta volterrana che ormai sembra aver assunto un carattere ossessivo-compulsivo, obiettivamente, la nostra ASP non ha alcuna qualifica specifica per lavorare anche a questa delicatissima materia. Mentre di sicuro, fino ad oggi, qualità e competenza sono state garantite dagli operatori di Welcome in Val di Cecina, anche in situazioni difficili oltre i limiti dell'emergenza. Dove stia la convenienza dell'operazione architettata da Buselli e Lonzi è tutto da scoprire. Certo non si tratta di un’operazione tesa a migliorare il servizio, poiché non vi sono professionalità specifiche all'interno della ASP S. Chiara; anzi, occorrerà come minimo un bel po’ di tempo per formare un nuovo operatore, ammesso che l'azienda abbia personale adatto in esubero. Nel caso poi che la Asp S. Chiara dovesse assumere nuovo personale ad hoc o esternalizzare il servizio, l'operazione risulterebbe priva di senso dal punto di vista economico, perché in questi casi dovrebbe essere direttamente il Comune ad occuparsene per non alimentare nuovi sprechi derivanti da intermediazioni superflue. Sicuramente non si tratta di un’operazione utile al fine della risoluzione dei problemi economici dell'Azienda, poiché si sta parlando di un servizio che per tutta la Val di Cecina è costato appena 12.000€ l’anno. Senza contare che per l’ennesima volta si sta scardinando un servizio associato tra quattro Comuni, per andare a ricrearlo da soli “in piccolo” o al massimo con l'ausilio di Castelnuovo Val di Cecina. Il Comune che, peraltro, già nel 2011 decise di non accogliere lo Sportello Stranieri nel suo territorio, cosicché gli stranieri residenti a Castelnuovo da due anni sono costretti a rivolgersi allo Sportello di Pomarance. Presto queste persone dovranno farsi un’ora di pullman per venire tutte a Volterra? Buselli, si legge nei verbali della Società della Salute, è convinto che il S. Chiara abbia maturato una significativa esperienza con la gestione dei profughi degli ultimi due anni e dunque possa sostituirsi senza problemi a chi ha alle spalle oltre un decennio di esperienza. Un’affermazione sorprendente, perché un conto è offrire un pasto e un tetto temporanei, altro è muoversi nella giungla delle pratiche amministrative e burocratiche imposte dalle nostre leggi. Lo hanno capito benissimo i Comuni di Pomarance e Montecatini che hanno deciso di lasciare Volterra al suo destino, mantenendo il servizio per come è stato finora. Non sappiamo, invece, cosa pensino in merito i vertici del S. Chiara, ma se due anni fa erano perfino disposti ad accogliere la gestione del servizio dei cimiteri comunali, c'è da temere che saranno pronti a tener dietro al sindaco anche in quest'ultima sua “trovata”.
La domanda che si dovrebbe porre il cittadino comune, a questo punto, è perché mai si vada a manomettere un servizio che funziona egregiamente per trasferirlo ad un soggetto privo di esperienza, che per giunta non trarrà alcun beneficio economico dall’affidamento? Che si tratti ancora una volta di mero pressapochismo è per noi quasi una certezza. Così come, senz’altro avrà giocato un ruolo l'istinto all’eterno conflitto contro tutto e contro tutti, che da anni spinge questa amministrazione a richiudersi sempre più in se stessa. Solo che stavolta si fanno esperimenti con un servizio delicatissimo, dedicato a persone socialmente fragili.
Ancora una volta una scelta scriteriata. Sulla pelle dei più deboli.
Progetto Originario



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