In
queste ultime settimane l'amministrazione Buselli sembra intenzionata
a “rivoluzionare” anche il servizio dello Sportello per
Stranieri. Forse molti non lo sanno ma lo Sportello Stranieri Alta
Val di Cecina costituisce da anni un chiaro esempio di buona gestione
di un servizio. I quattro comuni dell'Alta Val di Cecina fecero a suo
tempo la scelta lungimirante di gestire in forma associata attraverso
la Società della Salute il servizio in sostegno
dei cittadini stranieri nel loro processo di integrazione, offrendo
un supporto importante per le pratiche di rilascio dei permessi di
soggiorno, delle carte di soggiorno, dei ricongiungimenti familiari,
ecc. in sinergia con gli uffici della questura. Il sistema degli
sportelli, aperti a scacchiera nei vari comuni, ha coperto un
servizio alla zona puntuale ed incisivo, garantendo finora una
risposta complessiva di ottimo livello. La professionalità maturata
dagli operatori in questi anni e la loro particolare sensibilità
sono stati gli elementi decisivi per il buon funzionamento del
servizio. Basti pensare anche al recente supporto offerto in
occasione dell’emergenza profughi provenienti dalla Libia, col
disbrigo di numerose richieste di asilo arrivate in varie ondate, con
tutte le difficoltà legate alle diverse lingue e situazioni
personali che si sono presentate. L’avvicendamento nella gestione
dello sportello tra Arci e Associazione Welcome in Val di Cecina,
avvenuto nel 2011, non ha inciso sull'ottima qualità servizio poiché
i Comuni hanno potuto contare sulla professionalità degli stessi
operatori.
Nonostante
i numerosi meriti acquisiti in questi anni dagli operatori dello
Sportello Stranieri, il Comune di Volterra oggi sta portando avanti
la scelta di abbandonare la gestione associata con gli altri Comuni
della Val di Cecina per affidare la parte del servizio che gli
compete al S. Chiara. A parte l'inesauribile istinto
all'isolamento della Giunta volterrana che ormai sembra aver assunto
un carattere ossessivo-compulsivo, obiettivamente, la nostra ASP non
ha alcuna qualifica specifica per lavorare anche a questa
delicatissima materia. Mentre di sicuro, fino ad oggi, qualità e
competenza sono state garantite dagli operatori di Welcome in Val di
Cecina, anche in situazioni difficili oltre i limiti dell'emergenza.
Dove stia la convenienza dell'operazione architettata da Buselli e
Lonzi è tutto da scoprire. Certo non si tratta di un’operazione
tesa a migliorare il servizio, poiché non vi sono professionalità
specifiche all'interno della ASP S. Chiara; anzi, occorrerà come
minimo un bel po’ di tempo per formare un nuovo operatore, ammesso
che l'azienda abbia personale adatto in esubero. Nel caso poi che la
Asp S. Chiara dovesse assumere nuovo personale ad hoc o
esternalizzare il servizio, l'operazione risulterebbe priva di senso
dal punto di vista economico, perché in questi casi dovrebbe essere
direttamente il Comune ad occuparsene per non alimentare nuovi
sprechi derivanti da intermediazioni superflue. Sicuramente non si
tratta di un’operazione utile al fine della risoluzione dei
problemi economici dell'Azienda, poiché si sta parlando di un
servizio che per tutta la Val di Cecina è costato appena 12.000€
l’anno. Senza contare che per l’ennesima volta si sta scardinando
un servizio associato tra quattro Comuni, per andare a ricrearlo da
soli “in piccolo” o al massimo con l'ausilio di Castelnuovo Val
di Cecina. Il Comune che, peraltro, già nel 2011 decise di non
accogliere lo Sportello Stranieri nel suo territorio, cosicché gli
stranieri residenti a Castelnuovo da due anni sono costretti a
rivolgersi allo Sportello di Pomarance. Presto queste persone
dovranno farsi un’ora di pullman per venire tutte a Volterra?
Buselli, si legge nei verbali della Società della Salute, è
convinto che il S. Chiara abbia maturato una significativa esperienza
con la gestione dei profughi degli ultimi due anni e dunque possa
sostituirsi senza problemi a chi ha alle spalle oltre un decennio di
esperienza. Un’affermazione sorprendente, perché un conto è
offrire un pasto e un tetto temporanei, altro è muoversi nella
giungla delle pratiche amministrative e burocratiche imposte dalle
nostre leggi. Lo hanno capito benissimo i Comuni di Pomarance e
Montecatini che hanno deciso di lasciare Volterra al suo destino,
mantenendo il servizio per come è stato finora. Non sappiamo,
invece, cosa pensino in merito i vertici del S. Chiara, ma se due
anni fa erano perfino disposti ad accogliere la gestione del servizio
dei cimiteri comunali, c'è da temere che saranno pronti a tener
dietro al sindaco anche in quest'ultima sua “trovata”.
La
domanda che si dovrebbe porre il cittadino comune, a questo punto, è
perché mai si vada a manomettere un servizio che funziona
egregiamente per trasferirlo ad un soggetto privo di esperienza, che
per giunta non trarrà alcun beneficio economico dall’affidamento?
Che si tratti ancora una volta di mero pressapochismo è per noi
quasi una certezza. Così come, senz’altro avrà giocato un ruolo
l'istinto all’eterno conflitto contro tutto e contro tutti, che da
anni spinge questa amministrazione a richiudersi sempre più in se
stessa. Solo che stavolta si fanno esperimenti con un servizio
delicatissimo, dedicato a persone socialmente fragili.
Ancora
una volta una scelta scriteriata. Sulla pelle dei più deboli.
Progetto
Originario
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