Apprendiamo dai giornali
che, dopo l'inserimento alla Jacopo da Volterra dei bambini delle
elementari di Villamagna, il giorno 13 anche i più piccoli potranno
tornare finalmente alla materna, essendo stato predisposto un locale
temporaneo nell'istituto di San Lino a Volterra. L'improvvisa
chiusura della scuola di Villamagna, dovuta a cause ancora tutte da
precisare, avvenuta per ordinanza del sindaco il giorno 24 ottobre
ha, quindi, comportato la sospensione del servizio per tre settimane
circa. Il trasferimento dei bambini della materna di Villamagna
all'istituto San Lino di Volterra può essere considerato una
soluzione appropriata solo in chiave temporanea. Il nuovo assetto, a
nostro parere, è accettabile soltanto se, fin da adesso, il Comune
lavorerà seriamente per individuare ed approntare altri locali
presso Villamagna per ripristinare quantomeno l'asilo. Infatti i
bambini piccoli della materna (tra loro ve ne sono due con meno di
tre anni) hanno tutto il diritto di farsi sballottare dallo scuolabus
il meno possibile. Del resto anche i disagi per le famiglie vanno
contenuti in un periodo di tempo non troppo prolungato. Questi
bambini sono peraltro 17: un numero abbastanza cospicuo da
giustificare, anche in termini economici, il modesto investimento
necessario ad adeguare i locali di almeno uno degli spazi che, presso
Villamagna, il gruppo dei genitori nei giorni scorsi ha già
individuato e suggerito all'amministrazione comunale. L'importante è
che gli uffici comunali abbiano mandato dal sindaco e dalla giunta di
svolgere tutte le attività necessarie alla riapertura della scuola
o di un locale alternativo secondo un calendario ragionevole ma
ravvicinato e certo. Il rischio più grande, infatti, per il modo in
cui è partita questa operazione, è quello di veder dilatare oltre
ogni misura i tempi di risposta su Villamagna, in modo tale da
rendere di fatto definitiva la soluzione di San Lino, nata per essere
temporanea. Sappiamo bene che a Volterra, di solito, niente è più
durevole delle soluzioni transitorie. Alcuni segnali in questo senso
preoccupanti sono già comparsi, come i tempi lunghissimi (ci risulta
30 giorni) indicati dall'amministrazione ai tecnici del Comune solo
per eseguire i primi sopralluoghi nei siti alternativi indicati dai
genitori di Villamagna. Questa “rilassatezza” è del tutto
inappropriata in un caso di emergenza come questo. Specialmente se
venisse accertato, come sembra di capire, che il problema che ha
portato alla chiusura improvvisa dell'edificio scolastico è di tipo
strutturale. Se così fosse l'amministrazione probabilmente avrebbe
qualche inadempienza da farsi perdonare. Bisognerebbe chiedersi cosa
è stato fatto negli ultimi 4 anni, in presenza di una relazione
tecnica eseguita sui materiali di quello stesso edificio dall'ing.
Sassu e depositata in Comune nell'estate del 2009 in cui, a fronte di
una serie di fragilità evidenziate dai rilievi, si legge: “si
rende necessario approfondire la conoscenza meccanica del paramento
murario portante”. Inoltre, l'ex assessore Bernardini fin dal
luglio 2010, quando ancora non si era dimesso dalla Giunta, era
tornato ad esortare ufficialmente sia il sindaco Buselli che
l'assessore alle Opere Pubbliche Moschi, affinché venissero eseguite
entro il 31/12/2010 le necessarie verifiche statiche e sismiche sugli
edifici comunali più vulnerabili, nel rispetto dell'Ordinanza del
Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003. Da allora sono
passati tre anni e mezzo, durante i quali potevano essere utilizzati
i periodi di chiusura estivi per eseguire tutti gli accertamenti del
caso che avrebbero potuto prevenire ed evitare la situazione di
emergenza attuale. I disagi che oggi ricadono sull'utenza e le
maggiori spese che il Comune sta affrontando per allestire locali di
fortuna e organizzare un trasporto scolastico non previsto sono
conseguenze che potevano essere evitate dall'amministrazione. Messa
in chiaro questa parte della storia pregressa dell'edilizia
scolastica comunale, ci aspettiamo che l'attuale amministrazione si
attrezzi per dimostrarsi d'ora in avanti più sollecita,
ripristinando l'uso della scuola o attrezzando quantomeno dei locali
alternativi per la materna nella frazione di Villamagna secondo tempi
certi.
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