lunedì 8 luglio 2013

Possibilità inesplorate

Il direttore della Asl 5 Rocco Damone
Dopo il tramonto del progetto per il trasferimento al S. Chiara dei pazienti dell'OPG di Montelupo, rimane la grande incognita del futuro dell'azienda di servizi alla persona le cui difficoltà di bilancio sono oramai note.Certo non si può sottacere che il colpo di grazia l’azienda l’abbia ricevuto dall’Asl 5, che fino a tutto il 2012 aveva garantito quantomeno 50 ricoveri ( vuoto per pieno), per poi ridurli drasticamente e unilateralmente a 42 all’inizio del 2013.Una scelta che, considerato il pregresso stato di disequilibrio del S. Chiara, non fa che aggravare la sua precaria situazione, spingendo verso il baratro un’azienda del territorio importante oltre che per le ricadute in termini di lavoro, per la delicata funzione sociale che svolge da oltre un secolo a questa parte.Ci ha sorpreso non poco pertanto leggere sui giornali la recente proposta del Direttore Damone di prendere in gestione diretta il S. Chiara in una prospettiva di risanamento. Quanto sia seria e accettabile la proposta è assolutamente prematuro dirlo, visto che non è trapelato niente di più. Questo non toglie che al punto in cui siamo non credo ci si possa permettere di lasciare nulla di intentato. Non ho dunque francamente compreso il voto contrario espresso dal sindaco e dalla sua maggioranza nel corso dello scorso Consiglio Comunale alla nostra mozione tesa semplicemente a “verificare presso il Direttore Damone i contorni della proposta per poi riferirli al Consiglio Comunale o invitarlo al primo Consiglio Comunale utile”.La sensazione nitida è che qualsiasi cosa venga proposta dalla parte politica avversa sia da scartare. Un atteggiamento infantile, soprattutto se viene da chi ha sulle spalle la responsabilità del governo della città. Se è lecito, da una parte, essere prudenti e non farsi troppe illusioni circa la fattibilità di una proposta proveniente dalla direzione della Asl 5, dall’altro è sciocco liquidarla aprioristicamente come battuta e non provare nemmeno ad entrare nel merito, facendo prevalere i sentimenti di diffidenza e perfino di astio tra ASP S. Chiara e ASL5, che oramai si percepiscono distintamente perfino leggendo le relazioni di accompagnamento al bilancio. Non siamo nella condizione di chiuderci a riccio e alla fine, se anche l’idea di Damone si rivelasse una proposta non accettabile o peggio poco seria, potremmo perlomeno dire di non aver lasciato niente di intentato. In questo caso non sarebbe certo il S. Chiara ad aver fatto una pessima figura.

Sonia Guarneri - Progetto Originario






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