venerdì 19 luglio 2013

Parcheggi, in attesa di chiarimenti

Il piazzale di Docciola
Il 6 giugno scorso il consigliere Bernardini depositò un'interrogazione al sindaco sui parcheggi pubblici nel capoluogo e nelle principali frazioni. Il Regolamento del Consiglio Comunale di Volterra all'art. 36 prevede che la risposta all'interrogazione sia fornita dal Sindaco entro 30 giorni, nel caso in cui l'interrogante la richieda in forma scritta come in questo caso. Il Sindaco Buselli, però, deve aver inteso che le regole nell'amministrazione pubblica esistono giusto per essere disattese, infatti, al momento in cui scriviamo sono trascorsi più di 40 giorni dalla data dell'interrogazione ma la risposta si fa ancora aspettare. Restiamo in fiduciosa attesa, sebbene la coincidenza col recente riassetto della materia dei parcheggi avrebbe dovuto facilitare il lavoro del sindaco, fresco dei lavori della riorganizzazione appena conclusa. Le risposte che attendiamo dal sindaco investono vari aspetti dell’organizzazione dei parcheggi e del traffico veicolare. Per esempio si chiede quante siano complessivamente le auto fornite delle autorizzazioni tipo S e SS, ovvero quelle dotate di quelle speciali autorizzazioni concesse ad autorità o persone accreditate di particolari funzioni per accedere e sostare anche nei luoghi più pregiati del centro storico, come Piazza dei Priori o Piazza San Giovanni. Sugli spazi dedicati a parcheggio si desidera sapere a quanto ammontino i proventi complessivi derivanti dai parcheggi a pagamento in questi ultimi anni e a quali scopi sono stati destinati, ma anche precisazioni sui terreni. Si chiedono, per esempio, precisi ragguagli sullo stato di “conformità rispetto agli strumenti urbanistici”, sulla “conformità catastale” e “il godimento del diritto di proprietà da parte del Comune”. Questi ultimi aspetti furono esplicitamente citati nella delibera di Giunta 36/2010 dove, tra le altre cose, veniva rilevata la necessità di produrre il quadro generale aggiornato degli spazi destinati a parcheggio nel capoluogo, ovvero rilevarne la “conformità rispetto agli strumenti urbanistici”, la “conformità catastale”, nonché “il godimento del diritto di proprietà da parte del Comune”, anche alla luce delle “situazioni di incongruità” rilevate dal Settore Tecnico. Secondo la delibera 36/2010, s’imponeva “la necessità di un successivo lavoro di “adeguamento delle cartografie”, “rettifiche catastali” ed “eventuali trasferimenti di proprietà”, il cui adempimento veniva affidato al Responsabile del Settore Tecnico. Ovviamente ci aspettiamo che “le situazioni di incongruità”, citate nell’atto della Giunta, siano state affrontate e sanate preventivamente rispetto al recente riassetto del sistema parcheggi ma, in attesa di precise risposte, ogni dubbio resta legittimo. E il dubbio permane, se guardiamo all'impegno, mai rispettato, di predisporre un Piano Parcheggi per mezzo di uno specialista del settore (delibera di Giunta 21/ 2011), così come annunciato sui giornali in quello stesso periodo dall'assessore alle opere pubbliche Moschi. Infatti, si è proceduto a riorganizzare la materia alla buona o per così dire “ad occhio”, sebbene in un settore così delicato un minimo di pianificazione preventiva non avrebbe certo fatto scomodo.
L’interrogazione chiede, infine, come sia giunta l’amministrazione a prevedere la destinazione promiscua del Piazzale di Docciola, ovvero in parte area di sosta libera per autoveicoli e la restante parte per la sosta a pagamento dei caravan. Senza peraltro che l’area fosse stata minimamente attrezzata allo scopo e senza che fossero attivati servizi aggiuntivi (un bagno pubblico, adeguati cestini per i rifiuti, un servizio di bus navetta o anche un semplice miglioramento del fondo stradale) che rendessero il sito adeguato e fruibile da turisti e automobilisti in generale. Anche solo per giustificare l'obolo richiesto di 8 euro al giorno ai camperisti. Invece, niente. Chi parcheggia a Docciola oggi trova un piazzale polveroso, pieno di buche e maltenuto, in cui auto e camper resteranno per tutto il tempo a cuocere sotto il sole, mentre i passeggeri per accedere al centro storico dovranno arrampicarsi per 230 scalini praticamente senza alternative. Disabili, anziani e adulti con bambini sono avvertiti.


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