venerdì 12 luglio 2013

Acqua: contro la tariffa truffa

Finalmente, dopo ripetuti e prolungati tentennamenti da parte del sindaco e della sua maggioranza, anche il Consiglio Comunale di Volterra è riuscito in forma unanime a prendere posizione contro la nuova tariffa approvata dall'Autorità per il servizio idrico, la stessa che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua definì “Tariffa Truffa” subito dopo la sua pubblicazione. La mozione che reca la firma di Sonia Guarneri e approvata all'ultimo Consiglio Comunale impegna il sindaco da ora in avanti ad “assumere posizione contraria al nuovo metodo tariffario in tutte le sedi in cui il Comune sarà chiamato a decidere”.
Si tratta infatti di contrastare l’artificio (che potremmo definire meglio raggiro) messo in piedi dalla nuova Authority per l'acqua e energia (AEEG). All'indomani dell'esito referendario del 2011 che sancì in maniera inequivocabile l’esclusione delle logiche del profitto dalla gestione e dal governo dell'acqua, l'AEEG ha reintrodotto sotto altra voce ciò che era stato appena abrogato, in esplicito contrasto con quanto voluto dalla maggioranza degli italiani. In sostanza l'Authority ha rispolverato la collaudata tecnica truffaldina che il sistema adoperò con successo già in passato, quando all'indomani dell'abrogazione per referendum del finanziamento pubblico ai partiti, fu approvata una legge che introduceva i “rimborsi elettorali”, facendo rientrare dalla finestra ciò che era stato messo fuori dalla porta.
Già dopo la sentenza del TAR Toscano del 21 marzo scorso, in cui è stato ribadito che la finalità, perseguita dal quesito referendario avente ad oggetto l’art. 154 del d.lgs. n. 152/2006, era di “rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua” (Corte Costituzionale, 26.1.2011, n. 26) e che questo risultato doveva essere dichiarato applicabile a partire dal 21 luglio 2011, si è cominciata a vedere qualche presa di posizione da parte dei sindaci. I più coraggiosi sono stati i comuni della provincia di Arezzo, seguiti a ruota da quelli dell'ex ATO 3 (Prato, Pistoia, Firenze), dove è stata messa in minoranza la volontà di Firenze e del suo sindaco Renzi di continuare a fare utili attraverso la gestione dell'acqua. In queste due zone della Toscana è stato difeso il principio affermato dal referendum, secondo il quale l'acqua dovrà essere considerata un bene comune anziché una merce qualsiasi. Gli altri Ato della Toscana, compreso il nostro (Livorno, Val di Cecina e Val di Cornia), hanno visto invece i sindaci allinearsi senza sussulti alla volontà dell'Authority.
Il percorso verso la revisione tariffaria e verso la predisposizione di una gestione dell'acqua finalmente libera dalle logiche del profitto resta dunque tutt’altro che in discesa, perché nonostante il fiorire del dissenso la tariffa confezionata dall’AEEG gode del favore delle lobby che gestiscono l’acqua e che non vogliono perdere le posizioni conquistate ma anche di molti comuni importanti (Firenze in primo luogo in Toscana) oltre che delle Regioni e dei principali partiti di governo.

Gli stessi comuni che oggi stanno manifestando un qualche dissenso per l’approvazione della “tariffa truffa” non sempre hanno mostrato un atteggiamento cristallino. Come dimenticare ad esempio che la stessa amministrazione di Volterra bocciò lo scorso anno con il suo voto contrario quel documento che presentammo in Consiglio Comunale teso a pretendere che ASA restituisse ai cittadini la maggiorazione della bolletta dell'acqua, non più dovuta a partire dal luglio 2011. Eppure sono state le più alte sedi giudiziarie a dichiarare che queste somme devono essere restituite perché fatte pagare indebitamente ai cittadini. Ma ancora oggi il gestore idrico nicchia e prende tempo con l’assenso esplicito della maggioranza dei comuni, che invece di farsi portatori degli interessi dei cittadini continuano a preoccuparsi di salvaguardare i profitti delle imprese private! Così come non si può tacere che il sindaco di Volterra, quando è stato il momento di votare la nuova tariffa nelle sedi istituzionali preposte (la conferenza dei sindaci dell'ex ATO 5), ha pensato bene di non presentarsi facendo mancare il proprio voto. Esibendo un atteggiamento ambiguo, contraddittorio rispetto alle ultime prese di posizione, che dimostra quanto resti difficile portare avanti una battaglia sacrosanta e popolare, ma osteggiata da molti soggetti forti.
Dopo l'importante risultato emerso nello scorso Consiglio Comunale, ci auguriamo di vedere le affermazioni principio seguite da azioni concrete. Un buon esordio sarebbe promuovere la restituzione del maltolto ai cittadini da parte di Asa in questi ultimi due anni e la rapida abrogazione di una tariffa che promette solo di essere l’ultima, umiliante presa di giro per i cittadini.

Il Gruppo Consiliare - Progetto Originario



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