lunedì 31 dicembre 2012

Proposta sull'IMU



Eccoci qua, come previsto, a dover fare i conti a fine anno con bilanci familiari drammaticamente impoveriti dalla stretta economica e comuni di fatto obbligati a mettere nuove imposte. La più grande novità di quest'anno è stata l'IMU, imposta assai gravosa e molto rozza. Un'imposta che va a colpire proprio il mattone, tradizionalmente il bene rifugio delle famiglie italiane. E' abbastanza singolare, dopo anni recentissimi in cui è stato concesso ai comuni di far cassa soprattutto grazie agli oneri di urbanizzazione allentando la stretta sulle concessioni edilizie, tassare così duramente gli immobili. Soprattutto dopo il varo del patto di stabilità, le concessioni edilizie facili sono fioccate un po' ovunque come non si vedeva da decenni. E' successo anche nel territorio agricolo toscano e il comune di Volterra non ha fatto eccezione. Dopo anni di sbornia del mattone è arrivata, però, immancabile, l'IMU a capitalizzare al massimo per le casse dello stato e dei comuni la presenza fitta di fabbricati su tutto il territorio. I contraccolpi adesso sono pesanti e dolorosi per molti cittadini. Tassando gli immobili, il settore dell'edilizia è entrato in profonda crisi. Non pochi proprietari adesso vorrebbero disfarsi delle loro seconde case, magari ricevute in eredità, ma il mercato immobiliare è completamente bloccato. Nessuno compra, perché la crisi mette paura ma soprattutto perché le banche non concedono quasi più mutui. Di conseguenza sono comparsi ovunque sulle porte di edifici e di fondi commerciali cartelli colorati con la scritta “Vendesi”. Ma ovviamente in un mercato stagnante, i cartelli lì restano per mesi e mesi, fino a sbiadire. D'altra parte le famiglie che non possiedono una casa di proprietà difficilmente potranno trarre vantaggio da questa situazione. Proprio perché le banche non concedono mutui e, quando il lavoro è poco e malpagato, acquistare casa per molti resta un sogno irrealizzabile. Anche a Volterra i problemi abitativi esistono, e da anni non trovano soluzione. Lo dimostra l'esito del recente bando ERP emesso dal Comune (la graduatoria per le case popolari). Decine e decine di richiedenti, da anni, restano senza una risposta, perché la disponibilità di alloggi da parte del Comune è irrisoria a fronte di una richiesta nutrita. Vista questa drammatica situazione e considerate le pesanti aliquote dell'IMU istituite finora a Volterra, abbiamo elaborato una proposta intesa a far incontrare le due necessità. A questo scopo il gruppo di Progetto Originario ha depositato una mozione per chiedere all'amministrazione di istituire finalmente nel nostro Comune il canone concordato. Si tratta, in effetti, di introdurre un equo canone riconosciuto, per creare una riserva di alloggi con prezzi degli affitti calmierati, riconoscendo per contro ai proprietari una specifica aliquota IMU sensibilmente ridotta.  La legge 431 del 1998 prevede l'istituto a livello locale del canone concordato e ne fissa modi e criteri. Noi proponiamo che il comune di Volterra sfrutti questa possibilità per attenuare la richiesta di alloggi e allentare nel contempo la morsa impositiva su chi possiede una seconda casa ma non riesce a venderla. Aggiungiamo che le linee programmatiche di questa amministrazione, quando il nostro gruppo era ancora in maggioranza, avevano previsto esplicitamente di introdurre il canone concordato (delibera di giunta dell'8 settembre 2009). L'operazione come tante altre è poi stata frettolosamente messa in soffitta ma oggi, di fronte ad una crisi economica così lunga e drammatica, occorre che il comune fornisca qualche aiuto concreto a chi è dotato di minori mezzi economici. L'operazione consentirebbe di immettere nel mercato degli affitti almeno alcune decine di unità immobiliari a prezzi agevolati, dando respiro a famiglie vessate attualmente da canoni mensili troppo onerosi. Parallelamente permetterebbe ad una parte dei proprietari di risparmiare somme interessanti sull'IMU. Anziché  essere costretti, senza alcuna alternativa, a versare aliquote dello 0,89 per mille se non dell'1,06.

 

                                                                                               Progetto Originario, Gruppo Consiliare

Nessun commento:

Posta un commento