Da quando è esplosa Benzinopoli,
a Buselli sono letteralmente saltati i nervi. In un primo momento ha
indirizzato dalle colonne dei giornali un implicito rimprovero ai dipendenti,
perché hanno consentito l'accesso ad atti pubblici ai consiglieri di Progetto
Originario. Dimenticandosi che c'è una legge dello Stato che garantisce questa
prerogativa ai rappresentanti dei cittadini che siedono in Consiglio Comunale,
in ossequio al sacrosanto diritto di controllo che dobbiamo esercitare sulla
pubblica amministrazione. Un sindaco, anche se infuriato, non può certo
pretendere che i dipendenti comunali ostacolino il lavoro delle minoranze.
Adesso leggiamo che è arrivato
perfino a gettare ombre sui dipendenti comunali circa le sottrazioni di carburante
dall'auto delle istituzioni in dotazione al Comune. Un falso clamoroso e
maldestro, perché tutti sanno che la Brava, la cosiddetta “macchina del
sindaco”, è l'auto riservata al sindaco e ai suoi assessori.
Dal momento in cui la
maggioranza è stata colta con le mani nel sacco, non fa certo onore al sindaco
Buselli tentare di salvare il suo “cadreghino” con questo maldestro tentativo
di scaricabarile.
Minacce e scaricabarile non
sono soluzioni: serve solo una doverosa assunzione di responsabilità. Possono
esserci solo due motivi per arrivare ad affermare pubblicamente simili amenità.
O il sindaco ha sbagliato mestiere e pensa di trovarsi sul trono dello zar di
tutte le Russie, oppure la situazione è talmente compromessa che si trova
sull'orlo di una crisi di nervi.
Luigi Antonio Cocucci, Progetto
Originario
Nessun commento:
Posta un commento