lunedì 10 settembre 2012

Giovinezza, giovinezza...

Primavera di bellezza, della vita nell'asprezza il tuo canto squilla e va. Quasi a riecheggiare l'inno più famoso del Ventennio, constatiamo che purtroppo sono tornati i tempi dell'asprezza per chi è giovane oggi. Sicuramente in Italia, sicuramente a Volterra. Poco lavoro, quando c'è precario e malpagato, e un totale deserto di iniziative in loro favore definiscono lo scenario in cui i giovani sono attualmente costretti a muoversi. Volterra sotto questo profilo non è certo un'isola felice; chi ci vive sperimenta abbondantemente il dramma del vuoto di prospettive, al punto di sentirsi costretto ad andarsene, malgrado l'attaccamento ai luoghi e alle persone. Naturalmente parliamo di problemi di grossa portata con radici lontane, in gran parte dipendenti da infauste politiche di carattere nazionale e perfino sovranazionali. Ma anche certe decisioni assunte in sede locale dimostrano quanto poco siano considerate le esigenze delle nuove generazioni. La struttura del Chiarugi, con tutti i suoi limiti, per decenni ha rappresentato un luogo di incontro per associazioni e ragazzi, dove suonare, organizzare iniziative o semplicemente chiacchierare. S. Chiara e Comune, dopo averla lasciata per anni priva di manutenzione, hanno deciso di chiuderla, anche per mettersi in condizione di poterla più facilmente vendere. Prima della chiusura e dell'allontanamento forzato delle associazioni e delle attività che vi risiedevano, nessuno ha pensato preventivamente all’opportunità di prevedere un'alternativa per i fruitori. Chiudere quello che c'è senza offrire nulla in cambio è stato un sistema facile, ma involuto. Non risolve i problemi, semplicemente li sposta. Il Chiarugi così non è più un pensiero per S. Chiara e Comune, ma è sorto un nuovo problema per i giovani, le associazioni, le attività che vi erano insediate. Il Chiarugi potrà forse essere alienato o in alternativa potrà andare in pezzi senza destare preoccupazioni, mentre chi ha perso uno spazio di riferimento prima o poi si adatterà a far senza o andrà a cercarselo altrove.  E così hanno fatto i nostri giovani individuando quale alternativa S. Pietro. Ovviamente pronto è stato Buselli a rincorrere il bue uscito dalla stalla e a farsi portavoce presso l’istituto delle istanze dei giovani così da poter   rimediare ai danni della sua avventatezza e trasformare le richieste dei ragazzi  in un suo  nuovo cavallo di battaglia.
Piove sul bagnato: un altro bell'esempio di sensibilità verso i giovani ci è stato offerto dal cambio di indirizzo nella gestione dell'Informagiovani. L'attività di questo piccolo ufficio esiste da diversi anni a Volterra e veniva gestita in rete con gli altri Comuni della Val di Cecina  attraverso la Società della Salute che procedeva all’affidamento esterno a soggetti muniti di esperienza e competenza. Nell'afa di luglio, improvvisamente, la Giunta Buselli ha deciso per i prossimi mesi di affidare il servizio Informagiovani al S. Chiara. La persona che vi lavorava è stata tagliata fuori e niente importa dell'esperienza che aveva accumulato in tanti anni di attività. Di quale competenza specifica si avvarrà il personale del S. Chiara per assolvere questa funzione è un mistero, visto che l'esperienza dell'azienda è da sempre rivolta alla cura degli anziani. Senza contare che fino a pochi mesi fa l'azienda lamentava un tale deficit di personale amministrativo da non essere materialmente in grado di rispondere alle interrogazioni consiliari sulle sue spese per le consulenze. Non occorre essere profeti per prevedere che il servizio a favore dei giovani non ne trarrà alcun giovamento e anzi rischia di avviarsi verso una rapida estinzione. La Giunta nell'assumere questa decisione evidentemente non ha pensato alla qualità del servizio da erogare, né all'interesse degli utenti, né tanto meno a chi quel lavoro aveva sempre svolto. Ha solo pensato a quel piccolo budget che il servizio costa e a come spostarlo da un soggetto ad un altro. In un gioco di bussolotti che è passato per intero sopra la testa delle persone in carne ed ossa. Per inciso, si tratta di un budget così misero da non poter alleviare minimamente i problemi di bilancio del S. Chiara. Se si pensava che il servizio Informagiovani non avesse più alcuna utilità pratica, sarebbe stato più corretto eliminarlo e trasferire le poche risorse disponibili su un progetto nuovo. Ma non si può manomettere con tanta superficialità un servizio inaugurato quasi vent'anni fa. Un modo maldestro di amministrare, in cui la Giunta ha usato il proprio potere discrezionale senza sentir il dovere di giustificare minimamente in termini di efficacia le proprie iniziative.

Progetto Originario 

Nessun commento:

Posta un commento