venerdì 20 luglio 2012

Rimborsi per l'acqua: secondo round

Molto positiva, perfino più del previsto. Così è risultata la risposta dei cittadini alla nostra iniziativa per chiedere in rispetto del referendum sull'acqua pubblica, a partire dal rimborso della quota corrispondente alla “remunerazione del capitale investito” sulle bollette di Asa. Soltanto sabato mattina moltissime persone hanno ritirato gli appositi moduli e richiesto informazioni per partecipare alla campagna di “Obbedienza civile”, lanciata dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua, che chiede il rispetto del voto di un anno fa. Si chiede il rispetto delle regole della democrazia e della legge. Infatti il risultato dei referendum e il decreto del Presidente della Repubblica immediatamente successivo (DPR 116/2011) imporrebbero l'immediata riduzione delle tariffe per l'acqua e l'abbandono delle logiche di mercato per l'organizzazione del servizio di questo bene primario indispensabile alla vita. In Toscana 10 anni di organizzazione dei servizi idrici delegati a società per azioni hanno ampiamente dimostrato come questo produca peggioramento drammatico del servizio e l'aumento costante delle tariffe. I referendum del 2011 confermarono che in tutto il Paese è maturata la stessa consapevolezza. Dunque perché adesso è così difficile tradurre in pratica un'indicazione tanto chiara, anche dopo il voto esplicito di circa 26 milioni di italiani? Semplicemente perché le società per azioni costruite in questi anni sono veri e propri centri di potere economico direttamente collegati al mondo politico.  Questa è una ragione tutta italiana, che sicuramente pesa, accanto alla quale ne troviamo un'altra, altrettanto importante. Infatti, molte società multinazionali hanno lavorato a lungo per costruire attraverso la legislazione dei singoli paesi europei ed extraeuropei un business sicuro con l'acqua: un bene di cui nessuno può fare a meno e in progressiva diminuzione. Per loro mollare questo osso prelibato non è facile e sicuramente stanno esercitando il loro potere di lobby sulla classe politica, affinché questo risultato referendario venga eluso. Per questo è necessario insistere. Magari con l'aiuto di tutte le persone che credono ancora nella democrazia e pensano non sia saggio rimettere tutto nelle mani del dio mercato: acqua, sanità, istruzione... Ci sono diritti che debbono essere difesi in quanto diritti, e l'accesso all'acqua è tra questi. La nostra campagna affinché si approdi concretamente alla ripubblicizzazione dell'acqua, dunque, proseguirà. Anche questo sabato mattina, con una nuova fase di distribuzione dei moduli e il ritiro di quelli già compilati.
  Progetto Originario

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