lunedì 19 marzo 2012

Pediatria: i figli di nessuno

Il Direttore generale della ASL 5 Rocco Damone tenta di giustificare la soppressione della reperibilità pediatrica numeri alla mano. Ma il suo ragionamento è scorretto in partenza. Innanzi tutto si basa su dati riferiti ad un periodo di sei mesi, un arco di tempo del tutto insignificante da un punto di vista statistico, specie su un territorio scarsamente popolato come la val di Cecina. Si dimentica poi che sta parlando di un servizio di reperibilità: il medico viene chiamato dal Pronto Soccorso ogni qual volta ce ne sia la necessità. Damone non sbaglia quando dice che l’assistenza pediatrica domiciliare è migliorata con l’attivazione di un altro pediatra di libera scelta. Ma questo non giustifica la soppressione del servizio di reperibilità, che è cosa completamente diversa. La reperibilità infatti serve proprio per i momenti in cui non è possibile rivolgersi al pediatra di base! Per Damone non ci sono “buchi” nell’assistenza perché la notte e nel fine settimana ci si può affidare ai medici del Pronto Soccorso, del 118 o alla guardia medica. Dovremo cioè dedurre che i medici del Pronto Soccorso o del 118 sono in grado di erogare un’assistenza a 360° su tutte le specialistiche, dall’assistenza ostetrica ad una donna in gravidanza a qualsiasi tipo d’intervento  sui bambini o sui neonati? Come dire che un ingegnere civile può fungere da ingegnere nucleare o elettrotecnico secondo le richieste. Purtroppo a questo tipo di arrampicate sulle specchi si è ridotta la Asl 5. La verità è che ci si nasconde di nuovo dietro a scuse puerili per giustificare l’ennesimo colpo basso rivolto ad un servizio, il materno-infantile, falcidiato in pochi anni a suon di tagli. Pensare che solo un anno e mezzo fa si parlava di reparto di eccellenza di cui esportare l'esperienza in altri ospedali! Finché alla fine del triennio di sperimentazione venne chiuso il punto nascita, con la promessa di mantenere inalterata l’assistenza alla donna fino al momento del parto. Pochi mesi dopo fu soppressa la reperibilità del ginecologo. Poi la stessa sorte è toccata alla reperibilità dell’ostetrica.  Infine, il canovaccio viene ripetuto per pediatria. Prima si sposta la degenza pediatrica in medicina e s’istituisce un Day Service (un servizio diurno), con la garanzia dei pediatri reperibili la notte e i fine settimana. Un servizio così modesto produce fughe e quindi calano inevitabilmente i numeri delle degenze e degli accessi al Pronto Soccorso: ecco che si sopprime la reperibilità. Siccome questo modo di procedere cozza vistosamente con il fine della salvaguardia della salute dei cittadini, chiediamo alla direzione ASL 5 di ripristinare i servizi di reperibilità nel settore Materno-Infantile, affinché venga rispettato il diritto alla tutela della salute sancito dalla nostra Costituzione. Chiediamo quindi al Sindaco Buselli di intervenire emendando il Protocollo d’intesa per le politiche sanitarie, per inserirvi i necessari vincoli a tutela almeno dei servizi di reperibilità specialistici nell’area Materno-Infantile. Date le ultime scelte azzardate del direttore Damone, senza queste minime garanzie sarebbe irresponsabile per un’amministrazione siglare un Protocollo tanto carente da lasciare spazio a simili tagli.

Progetto Originario – Commissione sanità

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