lunedì 30 gennaio 2012

Nubi su Poggio alle Croci

Sbarrata la strada per Poggio alle Croci
Da qualche giorno chi avesse tentato di fare una passeggiata o una corsa tra i pini di Poggio alle Croci si sarà imbattuto in una transenna che sbarra completamente l'accesso a tutta l'area. Non c'è nessun cartello di spiegazione, solo l'intimazione a restare fuori dalla zona per chiunque non sia espressamente autorizzato. Eppure non risulta vi siano lavori in corso né che siano occorse particolari novità. Un'iniziativa autonoma della Asl 5, riporta Il Tirreno di martedì 24. Resta difficile immaginare che si tratti di un'operazione estemporanea e scoordinata, tanto più che finora l'Amministrazione Comunale non ha battuto ciglio. Certo, fa un brutto effetto trovare la strada sbarrata per un'area che ha avuto tanta parte nella storia di questa città nell'ultimo secolo. Vale la pena ricordare che il progetto di riqualificazione delle strutture di Poggio alle Croci è stato oggetto del primo Consiglio Comunale Aperto dell'Amministrazione Buselli. Preceduto da un lungo dibattito all'interno del gruppo “Uniti per Volterra”. Erano i primi mesi dall'insediamento, quando ci trovammo tutti assieme nella sala di urbanistica per parlare del progetto ereditato dall'Amministrazione Bartaloni: consiglieri, assessori e sindaco. L'idea di fondo non ci aveva entusiasmato (il nostro programma elettorale lo conferma), perché la soluzione turistico-abitativa (per gente abbiente) non sembra la più adatta a fornire un ritorno importante alla città, né in termini di posti di lavoro e tanto meno sotto il profilo culturale. Tuttavia in mancanza di alternative sembrò ragionevole prendere in seria considerazione l'ipotesi con le sue eventuali ricadute. A patto che fossero fissate condizioni minime non negoziabili, in linea con gli indirizzi politici annunciati dalla nuova Amministrazione Comunale. La libera accessibilità all'area di Poggio alle Croci fu la principale esigenza che emerse dalla discussione interna, sottolineata da tutti, con le sole eccezioni di un consigliere e dell'ex assessore Fambrini. Le ragioni per mantenere nel futuro libero accesso all'area, quantomeno lungo la strada principale che attraversa il colle, furono passate in rassegna e analizzate diffusamente in molti interventi: dalla memoria storica che lega ancora affettivamente quella zona a gran parte della cittadinanza fino all'esigenza di non far espropriare i volterrani di ben 14 ettari, tra i più pregiati, del loro tessuto urbano. Forse l'assessore Graziano Gazzarri in quell'occasione espresse meglio degli altri i motivi per avvalorare il diritto al libero accesso, sostenendo che, al di là degli interessi economici in gioco e del censo dei destinatari delle future abitazioni, c'era da difendere la dignità dei volterrani, a rischio di essere letteralmente “buttati fuori” da casa propria. Il Consiglio Comunale Aperto che si tenne di lì a pochi giorni confermò che tale esigenza era sentita anche da gran parte della popolazione, che anzi propose ulteriori ragioni di cautela in ordine, per esempio, alla effettiva utilità degli standards urbanistici contemplati nel progetto (parcheggi pubblici e aree verdi). Dopo quell'affollato Consiglio Comunale, la questione Poggio alle Croci fu di fatto presa arbitrariamente in carico per lunghi mesi dal sindaco, senza alcuna formalizzazione e senza giustificazioni ufficiali. Mesi dopo, consumato l'allontanamento di Fambrini, da mezze frasi buttate là da Buselli in particolari occasioni, potevamo facilmente intuire che la posizione del sindaco su Poggio alle Croci fosse alquanto slittata e presentivamo il rischio dell'ennesima marcia indietro. A partire dal principio, concordato a larga maggioranza, del libero accesso all'area. A quel punto di giravolte ne avevamo già viste fare diverse e nessuno si meravigliò troppo per simili segnali. Ma il punto non è quanto sia fugace e mutevole l'opinione di questo sindaco. Il punto è fino a quale limite sono disposti ad adattarsi tutti gli altri. Ancora parecchio? Per quanto tempo ancora?
Fabio Bernardini, Progetto Originario

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