sabato 14 gennaio 2012

Il palazzo di ferro

Trasparenza, palazzo di vetro, condivisione delle scelte sono concetti che questa amministrazione utilizza per propaganda ma che nella sostanza non trovano nessuna applicazione pratica. Anzi, nella realtà ci troviamo sempre più spesso a fare i conti con decisioni arbitrarie, piovute dall'alto, foriere  di conseguenze pesanti e prolungate.

Il nostro compito di consiglieri comunali è anche quello di prevenire eventuali errori dell'amministrazione attraverso l'esercizio del controllo, oltre ad informare i cittadini su situazioni che altrimenti non vedrebbero probabilmente mai la luce.  Per questo motivo la legge italiana garantisce ai consiglieri (di maggioranza e minoranza) piena facoltà di accesso agli atti dell'amministrazione senza limitazioni. La legge e la giurisprudenza chiariscono anche che l'attività di controllo è connaturata nella stessa funzione del consigliere comunale e che, per logica conseguenza, questi non debba giustificare il motivo delle proprie richieste di accesso agli atti. Del resto il principio che garantisce e tutela le funzioni di controllo agli eletti di minoranza è uno dei cardini fondamentali della democrazia.

Tanto più che, per non disturbare il normale svolgimento dell'attività degli uffici, abbiamo sempre cercato di non abusare di tale facoltà . A qualcuno può sembrare il contrario perché al confronto con le opposizioni del passato, l'eseguire verifiche ed accessi agli atti con una frequenza media di una volta ogni 3-4 settimane risulta un ritmo vertiginoso. Ma francamente non lo è affatto. Il punto è che questa amministrazione si dimostra sempre infastidita dal controllo. Lo dimostra il costante ritardo con cui le interrogazioni e le interpellanze trovano risposta, per non parlare dell'evasività e della stringatezza delle spiegazioni. Del resto è accaduto più volte che dipendenti comunali, dopo aver parlato con i consiglieri di opposizione nel proprio ufficio, siano stati prontamente visitati da qualche assessore, curioso di conoscere l'oggetto dell'incontro e allusivo circa i rapporti da tenersi con le opposizioni. Ultimamente, poi, l'amministrazione ha predisposto un curioso modulino per l'accesso agli atti da far sottoscrivere ai consiglieri, che mette in fila una serie di domande e precisazioni in aperto contrasto con la legge. Infatti, i consiglieri comunali non hanno bisogno di fare richiesta scritta e il numero degli atti non può essere stabilito in anticipo dall'amministrazione; essi possono prendere visione di qualsiasi tipologia di atto e  neppure c'è alcun bisogno di motivare la richiesta di accesso, che è funzionale al loro ruolo.  Ma perché tanto fastidio? Di fronte continue iniziative di ostruzionismo sorge spontanea la domanda: non sarà che qualcuno ha qualcosa da nascondere?



Gruppo Consiliare Progetto Originario

1 commento:

  1. bisogna mandarli via prima che sia troppo tardi... ma è già troppo tardi

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