lunedì 26 settembre 2011

Guardando oltre.

E’ evidente che la recente manovra economica approvata dal Parlamento comporterà ancora tagli pesanti ai servizi e ai trasferimenti agli enti locali. Tagli preannunciati ed in parte già attuati negli scorsi anni ma che, testo della manovra alla mano, mi pare siano nulla rispetto ciò che ci attenderà ben presto. Il Comune di Volterra non ha grosse entrate e la parte del gigante è sempre stata fatta dai trasferimenti statali, dalle tasse, dalle tariffe e soprattutto dagli oneri di urbanizzazione, quest’ultimi assai diminuiti per la paralisi dell’edilizia che la città sta vivendo. Se, come appare ormai scontato, avremo un’ulteriore e significativa contrazione dei trasferimenti statali, è veramente giunto il momento delle scelte importanti. Scelte riguardati i punti cruciali del bilancio comunale: indirizzare correttamente gli investimenti (i pochi possibili) e ridurre la spesa corrente. La politica della Giunta Buselli per l’anno 2011 a copertura delle minori entrate è stata quella di aumentare le tasse (tarsu) e le tariffe (parcheggi, biglietti dei musei, tariffe dei servizi scolastici ed altro), oltre a vendere il patrimonio immobiliare del Comune (dopo palazzo Matteucci è stata la volta di  posti-auto, appezzamenti di terreno ed altri immobili). Sul fronte delle uscite è stato considerato prioritario spendere i soldi pubblici per la realizzazione di opere di carattere decorativo, quali la  pensilina,  i lampioni sul piazzale dei Ponti e la piscina all’aperto. Ad oggi il piano annuale delle opere pubbliche resta al nastro di partenza: zero risultati conseguiti. Sul fronte della uscite, nel capitolo spesa corrente, nessuna significativa economia, se non quella raggiunta nel settore ambiente. L’apertura alla concorrenza degli affidamenti sulla raccolta differenziata  (fortemente voluta a suo tempo dall’ex Assessore Bernardini e  perseguita tenacemente dal dirigente Bianchi) ha difatti procurato un risparmio di spesa che in appena 7 mesi si aggira intorno a € 100.000,00. Una boccata di ossigeno insufficiente in un mare di tagli. In questo contesto è in arrivo una nuova ondata di sacrifici imposti dal governo per il 2012, a cui l’amministrazione sta rispondendo a mio avviso con mosse sbagliate. Per prima, ha votato per rimanere fuori dall’Unione dei Comuni, nonostante la gestione associata dei servizi sia tesa per natura al contenimento della spesa e nonostante le Unioni siano tra le poche iniziative finanziate dalla Regione. Non è vero quanto insinuato a più riprese dagli amministratori di Volterra, cioè che il peso degli stipendi dei dipendenti della Comunità Montana graverebbe sul nostro Comune. Come è già accaduto per i dipendenti dell’ex Salina di Stato, con i dipendenti degli enti dismessi arrivano anche le risorse per i loro costi. Senza contare che imparare a fare squadra con le realtà che ci circondano attraverso l’Unione rafforzerebbe l’insieme, dando un peso contrattuale diverso alla zona. Invece si vuol andare avanti da soli, a capo basso. La ragione? Un ben strano “amore per Volterra”, lo slogan adatto ad ogni evenienza. Peccato che non si possa iscriverlo a bilancio. Come seconda mossa si sta tentando di addossare ai cittadini alcuni costi sino ad oggi sostenuti in toto dal Comune, quali ad esempio il mantenimento di strade da sempre comunali che si intendono declassare a consorziate, per ripartire i costi tra il Comune e i frontisti. Mi aspetto altre azioni dello stesso segno, accompagnate dal solito aumento capillare di tasse e tariffe, nonché da ulteriori dismissioni del patrimonio comunale. Una politica che non ne vuol sapere di razionalizzare i servizi, di aumentare la concorrenza negli affidamenti, di investire in opere pubbliche che generano risparmio (non era casuale se si chiedeva che si mettessero i pannelli solari sul tetto della piscina comunale!). Insomma la politica di quello che, mentre sta per essere travolto da un camion, si guarda la punta delle scarpe.

Sonia Guarneri, Progetto Originario

Nessun commento:

Posta un commento