lunedì 26 settembre 2011

Cosa non funziona in Puretta

Non possiamo dare torto al WWF Val di Cecina quando esprime “perplessità e preoccupazione” nei confronti del progetto di invaso a Puretta. E' chiaro che un progetto che va ad inserirsi in un'area così pregiata come quella del Masso delle Fanciulle e del Masso agli Specchi debba essere ben ponderato. Non vanno poi sottovalutate le connessioni tra l'opera e l'attività mineraria di Solvay in Alta Val di Cecina, come ha rimarcato Medicina Democratica. In effetti sarebbe saggio mantenere  una netta distinzione tra i diversi usi dell'acqua, perché sarebbe inconcepibile se la Regione sdoganasse l'avvio del definitivo sfruttamento da parte di Solvay delle concessioni minerarie degli ex Monopoli di Stato con l'approvazione del progetto Puretta. Il lago infatti resta di là da venire, visto che il suo completamento richiederà circa 6 anni stando alle previsioni progettuali, che in realtà si dilatano sempre a dismisura in corso d'opera. Come abbiamo già affermato in precedenti interventi,  molti sono gli aspetti di questo progetto che non convincono del tutto. L'Amministrazione Comunale di Volterra, quando ancora la componente di Progetto Originario ne faceva parte, in sede di osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale dette voce a molte preoccupazioni e a qualche legittima richiesta. Infatti, le Osservazioni al progetto inoltrate all'Ufficio VIA nel luglio 2009 segnalavano: “Appare deficitaria decisamente scarna la rassegna delle ipotesi alternative. In particolare lo studio appare carente di una equilibrata analisi costi/benefici in ordine alle numerose ipotesi di invasi artificiali elaborate per la Val di Cecina”. Le stesse Osservazioni di seguito ammonivano: “Non risulta sufficientemente analizzata la problematica dello stato di fatto delle reti di adduzione dalla Centrale di Puretta verso le zone di Pomarance e Volterra, che risultano sottodimensionate...”.  E ancora: “Non risulta pressoché valutato l'impatto che l'opera avrà durante gli anni di realizzazione sul flusso turistico-ricreativo della zona. Visto il particolare pregio nonché lo speciale attaccamento delle popolazioni locali per la zona di Masso agli Specchi”. A queste osservazioni così come a molte altre richieste, nel corso della Valutazione di Impatto Ambientale, sono state fornite risposte liquidatorie, completamente estranee allo spirito di dialogo  e mediazione che dovrebbe ispirare una corretta procedura di VIA. Tuttavia, se il progetto nel suo impianto appare discutibile, il colmo verrebbe  raggiunto se il materiale inerte risultante dallo scavo andasse a beneficio di soggetti privati, escludendo del tutto le Pubbliche Amministrazioni. Questo materiale, che sul mercato oggi ha un valore molto rilevante, avrebbe potuto contribuire in modo decisivo a portare a termine alcuni interventi pubblici necessari all'Amministrazione di Volterra. Come ad esempio la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità minore, lasciata da molti anni in condizioni di abbandono. Sotto questo aspetto è sembrato autolesionistico il recente comportamento del Comune di Volterra che, da un certo punto in avanti, ha cessato di sostenere i propri diritti nelle sedi ufficiali. Nell'ultima conferenza dei servizi tenutasi in Regione il 29 luglio scorso, infatti,   i rappresentanti del Comune presenti avrebbero completamente evitato di entrare nel merito della questione delle ghiaie, rinunciando alle proprie prerogative. D'altra parte sembra anche piuttosto azzardata l'ipotesi che queste possano essere vendute a privati, come ha sostenuto qualcuno recentemente. Di sicuro nessuno finora ha risposto al principale quesito: come la mettiamo con quanto previsto dalla legge regionale, il Testo Unico sulle Cave e Torbiere? All'art. 35, la legge prevede che “nei corsi d'acqua e nel demanio fluviale e lacuale regionali l'estrazione di materiali inerti è consentita esclusivamente per interventi pubblici”. Ne abbiamo viste tante, ma se venisse rovesciato completamente il dettato della legge l'azzardo risulterebbe ingiustificabile agli occhi di tutti.

Progetto Originario-Commissione Ambiente

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