giovedì 4 agosto 2011

Repubblica su Volterra

 Un articolo di Repubblica che riguarda anche Volterra


Da "La Repubblica"
San Miniato, il fotovoltaico è un affare. Di famiglia

17 giugno 2011 — pagina 1 sezione: FIRENZE
QUASI 70 ettari di fotovoltaico su aree coltivabili, che produrranno 30 megawatt di energia.
Ma a San Miniato le rinnovabili fanno discutere. La zona scelta per i pannelli è chiusa nel 3% del territorio e, per i comitati, si vedrà dalla rocca. Con uno stratagemma, però, è stata evitata la valutazione di impatto ambientale. Inoltre gli impianti sorgeranno sui campi dei familiari di esponenti della maggioranza di centrosinistra. E li installeranno aziende che hanno sostenuto la campagna elettorale del sindaco.
A San Miniato i comitati dicono che tutti quei pannelli deturperanno il paesaggio. Ma gli appezzamenti selezionati sono stati divisi per costruire piccoli impianti da poco meno di un megawatt di potenza, perciò la Via non è obbligatoria. Anche se sono contigui, e creano delle distese di decine di ettari, sulla carta risultano piccoli. Il regolamento comunale per le rinnovabili è stato pubblicato dopo l' uscita della graduatoria dei terreni dove poter installare il fotovoltaico.
Quando è stato reso noto, e prevedeva soltanto l'area tra la ferrovia e l'autostrada, molti dei primi classificati hanno scoperto di essere stati esclusi, avendo il campo in altre zone. Ma tra i non-esclusi ci sono parenti di persone che nel 2008 erano candidate con il sindaco Vittorio Gabbanini o lo sostenevano, tutte presenti ad un evento di finanziamento della sua campagna elettorale il 23 maggio 2008 sulle fonti verdi. C'era Alessandro Zanardo, Francesca Cupelli, Paolo Nacci della Coldiretti. Loro o i loro familiari possiedono i terreni scelti. C'era anche Francesco Meneguzzo, ideatore del «conto energia» (quello che prevede incentivi per chi produce e vende energia da fonti rinnovabili) quando era consulente del ministro dell'agricoltura Paolo De Castro, candidato in Comune e parente di due vincitori. Proprio lui ha organizzato l'evento, portando aziende di tutta Italia, con cui lavora, a comprare gli stand. Tra queste c'era la Western di San Benedetto del Tronto, del candidato coi Verdi all'europarlamento Giovanni Cimini, che è anche proprietario di alcune imprese che hanno preso in affitto i famosi terreni e ottenuto le autorizzazioni per installare gli impianti, guadagnando dalla vendita dell'energia.
Le società che stanno costruendo negli altri spazi selezionati appartengono a tre gruppi che hanno gli stessi dirigenti. Insomma, tutto sembra essere andato in manoa poche persone. Tra gli invitati a parlare all'evento c'era anche Francesco Giani, consigliere provinciale del Pd e giurista esperto di rinnovabili. E' figlio di Paolo, proprietario della Pb Soluzioni, che aveva affittato uno stand. Nel consorzio Foreever è socio di Cimini. Ne fa parte anche la Scout, di proprietà della Cassa di Risparmio di San Miniato, che a Volterra avrebbe dovuto costruire un impianto di mini-eolico sul terreno del suocero dell'assessore all' ambiente. Lì a redigere il regolamento comunale per le rinnovabili, e a scegliere l' area, è stato lo stesso Meneguzzo.
Ma prima di ricevere l'incarico pubblico, aveva già preparato uno studio sulla redditività delle pale in quella zona. Meneguzzo e Giani, inoltre, sono consulenti della Scout e nel 2010 stipularono una scrittura privata per dividersi «l'utile conseguente all' ottenimento, alla vendita, alla cessione delle autorizzazioni» necessarie all' installazione degli impianti, insieme all'amministratore unico di Scout, Simone Grossi, e a un consigliere del sindaco, Emanuele Orsi.

RICCARDO BIANCHI

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