martedì 19 luglio 2011

Un vento sempre più sporco

Più vanno avanti le indagini della Guardia di Finanza di Pisa sugli intrecci tra politica e affari legati ai grandi investimenti sulle energie rinnovabili in Toscana, più aumentano le perplessità sui criteri finora applicati e su un sistema che non sembra all'altezza dei compiti prefissati. L’oggetto è un enorme parco fotovoltaico di 70 ettari in procinto di essere realizzato su terreni agricoli nei pressi di San Miniato. In teoria avrebbe dovuto trattarsi di 32 impianti diversi per una produzione complessiva di 30 megawatt: progetti appena sotto un megawatt ciascuno, in modo da eludere la procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale prevista per impianti al di sopra di quel limite. In pratica la stretta vicinanza tra i lotti farebbe invece apparire l'insieme come un enorme distesa di pannelli, circostanza che ha fatto scoppiare una serie di conflitti con gli abitanti e nascere un apposito comitato di protesta. La vicenda sta sollevando una serie di aspri conflitti che non risparmiano il sindaco di San Miniato, Gabbanini, che fin dalla campagna elettorale avrebbe legato la sua immagine a megaprogetti sulle rinnovabili e l'assessore all'Ambiente della Provincia di Pisa, Valter Picchi. La procedura di autorizzazione istruita in Provincia è particolarmente discussa, perché dalle pratiche pare si deduca con chiarezza che le società richiedenti i permessi erano tutte riconducibili alle medesime persone e che i terreni oggetto delle richieste erano contigui. Si tratta dello stesso assessore Picchi dai cui uffici è scaturita la previsione di una nuova cava sulla collina boscata di Ulignano nonostante il parere negativo del Comune e della Sopraintendenza. Non un alfiere dell’ambiente e del territorio, per intenderci. La vicenda di San Miniato ha innescato una guerra interna al PD pisano, specialmente in merito alla richiesta di dimissioni del consigliere provinciale, Francesco Giani, quello che secondo gli articoli de Il Tirreno avrebbe sottoscritto assieme ad Emanuele Orsi, a Meneguzzo e Grossi una scrittura privata per spartirsi gli utili dei futuri impianti eolici da realizzarsi nel Comune di Volterra. Le dimissioni di Giani sarebbero state per il momento evitate in ragione di una levata di scudi della componente ex Margherita del partito, di cui fa parte anche l'assessore Picchi nonché il consigliere regionale Tognocchi, sceso direttamente in campo per difendere un suo pupillo. Nel mezzo alle polemiche le ultime richieste di autorizzazioni sono state sospese dalla Provincia di Pisa, ufficialmente «per meglio valutare gli indirizzi regionali,  per consentire approfondimenti aggiuntivi e una rafforzata tutela dell’ambiente, del paesaggio e delle tradizioni agroalimentari locali». Vista la delicatezza dell'indagine sul caso eolico che sta proseguendo a San Miniato ma anche su Volterra e relativa agli stessi soggetti, di fronte alle nuove circostanze emerse, viene da chiedersi se non sia opportuno superare definitivamente la bozza di lavoro predisposta per il Comune da parte dell'ingegner Meneguzzo, affidando ad altri apposito incarico. Per arrivare a ultimare in ogni caso un Regolamento per le energie rinnovabili di cui c’è comunque bisogno ma che non dia adito a nessun dubbio circa eventuali interessi di parte.

Progetto Originario - Lista Civica

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