sabato 28 maggio 2011

Per chi suona la campana

 
Non è passato molto tempo da quando ad una chiara domanda sul futuro del Punto Nascita il Sindaco, nonché Presidente della Società della Salute, Marco Buselli rispondeva laconicamente con le parole “abbiamo chiesto in tutte le sedi istituzionali la conferma definitiva del progetto e se avessimo già potuto firmare il protocollo probabilmente sarebbe già salvato”.  Lo stesso, rispondendo ad un secondo quesito specifico postogli di recente sul futuro del reparto, ha parlato col linguaggio politichese di chi non vuole tante beghe: “è vitale in ogni contesto sapere a chi si deve fare domande e chi deve dare risposte e non è certo il Comune a doverlo fare”. C’è poi voluta la mobilitazione di Progetto Originario per svegliarlo dal torpore che lo ha visto nel tempo dimenticarsi delle lotte a cui aveva partecipato e che lo hanno portato a Palazzo dei Priori. Oggi, quando il tempo è quasi scaduto, cerca frettolosamente di rivestire i pani del manifestante indignato, un abito che però non si addice al Presidente della Società della Salute ed in cui è facile vedere la demagogia di facciata di chi si arrampica sugli specchi per salvare gli ultimi spiccioli della propria credibilità politica. Questo è l'atteggiamento di chi ha già detto addio al Punto Nascita, addio a Volterra, una Città sempre più relegata ai margini, in cui un'Amministrazione dalle "ambiziose pensiline" si lascia sfuggire i servizi essenziali, annaspando e rincorrendo i sogni di grandi castelli di carte. Un'Amministrazione che dimostra tutti i propri limiti nei confronti della Asl 5, l'azienda che impiega quasi l'intera Giunta. Peccato. Questo territorio meriterebbe di più; meriterebbe di non essere soffocato da logiche estranee, dettate da Firenze e da Pisa, con un Sindaco troppo impegnato a farsi prendere in giro da finti laureati, che scambia le reali priorità con l'ombretto e la cipria, dedicandosi ai merletti invece che ai veri problemi. Caro Sindaco, se avessimo saputo quello che lei già sapeva, la Città si sarebbe mossa con molto anticipo e non si sarebbe fatta suonare in cinque giorni il De Profundis dalla Asl 5. Ora è tutto più difficile. Non per questo ci arrendiamo perché, a dispetto dell'Amministrazione in carica, questa città non può rassegnarsi ancora a perdere gli ultimi pezzi dei propri servizi essenziali.

Progetto Originario

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