sabato 23 aprile 2011

Sul merito delle cose

Nelle ultime tre settimane vari articoli a firma del gruppo Progetto Originario e dei suoi consiglieri eletti hanno provato ad entrare nel merito di importanti questioni. Trovando nessuno della maggioranza disposto a replicare in termini di ragionamenti compiuti. Gli ultimi articoli di Sonia Guarneri, Luigi Cocucci e Fabio Bernardini hanno insistito sulle scelte politiche poste alla base del bilancio previsionale del Comune per il 2011, argomentando le proprie critiche, riportando le cifre e proponendo un ordine diverso di priorità. E’ stato risposto prendendo a prestito i soliti slogan già in voga nel teatrino della politica nazionale. Gli argomenti usati si possono riassumere in un rigo e quattro esclamazioni: ci odiano! vogliono andare col PD! sono condizionati da interessi personali! sono invidiosi!
Insulti al posto di ragionamenti. Generalmente messi in bocca a commentatori del calibro di Santo Cielo, Q.S., Sesto Giulio Augusto (soltanto per citare quelli usciti sull’ultimo numero de La Spalletta). E’ vero che anche la politica nazionale esibita ogni giorno in Tv non mostra molto di meglio, ma è triste constatare che perfino in questo piccolo centro, una volta culla di una fiorente civiltà, siano attecchiti e prosperino costumi tanto grossolani. Nessuno che senta il dovere di difendere le proprie scelte sviluppando un minimo di ragionamento sensato, nonostante il tema riguardi i soldi pubblici e la loro destinazione.  
Ad esempio, tutti i nostri interventi hanno sottolineato l’enorme forbice che distanzia le somme di denaro necessarie per portare avanti i lavori messi in agenda dall’assessorato alle opere pubbliche e le reali possibilità di spesa dell’ente, che stanno in rapporto di circa 6 a 1. In altre parole il Comune, per effetto del patto di stabilità (ormai in vigore da diversi anni, quindi non più considerabile una regola contabile nuova o sconosciuta), può disporre soltanto di un sesto delle somme necessarie a pagare i lavori che ha messo in agenda. Il rischio, quindi, è quello di avviare cantieri che poi non potranno essere ultimati, o comunque di incaricare ditte che poi non potranno essere retribuite. Con le nefaste conseguenze che certamente ricadrebbero su coloro che in quelle ditte lavorano.  Abbiamo anche sollevato il problema del criterio di priorità assegnato alle opere da realizzarsi. Noi avremmo di gran lunga privilegiato investimenti per opere che rendono servizi ai cittadini – l’asilo nido, l’isola ecologica, i cimiteri, l’acquedotto -  anziché interventi puramente ornamentali, come la pensilina al terminale dei bus in piazza Martiri o il lastricato di Vicolo Mazzoni o il selciato della piazzetta di Villamagna (appena riasfaltata). Ricorrendo al tradizionale buon senso che impone a un qualsiasi capofamiglia di non dissipare i pochi denari risparmiati per sostituire le piastrelle del bagno di casa con altre di gran lusso, se prima non ha provveduto a riparare il tetto sfondato o la caldaia guasta. Un’amministrazione seria e responsabile dovrebbe essere in grado di replicare a quesiti così chiari, senza ricorrere alla tentazione di buttarla semplicisticamente in rissa. Alzando un polverone di polemiche utile soltanto per non entrare nel merito delle cose.    

Progetto Originario

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