sabato 2 aprile 2011

LA NUOVA MAGGIORANZA

Ho assistito solo ad una parte del Consiglio Comunale di martedì scorso: si discuteva il piano triennale delle opere pubbliche. Un’ora e mezzo circa che mi sono stati sufficienti a vedere apertamente di che pasta è fatta la  maggioranza di governo. E non mi sento di parte a fare certe affermazioni perché ho visto le facce e sentito i commenti del pubblico politicamente variegato che assisteva alla seduta.  Alle critiche mosse al piano delle opere pubbliche da parte delle opposizioni di centro-sinistra e di Progetto Originario la maggioranza, nelle repliche di Fedeli, Lonzi, Moschi e del Sindaco, non ha saputo far altro che arroccarsi sulla tiritera delle cose fatte o non fatte dalle precedenti amministrazioni, sull’autocelebrazione di quanto fatto in questi due anni di governo con sacrifici inumani ed estremo coraggio. I poveri martiri contro i carnefici, la colpa è sempre di qualcun altro. Insomma hanno schivato ogni critica, evitando di entrare nel merito di ogni questione sollevata, prima fra tutti l’incompatibilità del piano con le reali capacità di spesa del Comune (servirebbero 10 milioni di euro in tre anni contro circa 650 mila euro annui di capacità di spesa, non sono conti così difficili da farsi). Questo senza tenere di conto degli impegni che il Comune si trascina dagli anni precedenti e che deve ancora saldare che si aggirano intorno a 5 milioni di euro. Fatture da pagare ad imprese che lavorano e che danno lavoro a molte famiglie.
I consiglieri di progetto originario, quando erano ancora in giunta approvarono un piano delle opere pubbliche portato dall’assessore Moschi ai limiti della scadenza dei termini per l’approvazione, dietro il ricatto che non c’erano più i termini per modificarlo. Non approvarlo avrebbe significato mettere il comune nelle condizioni di non avere un piano delle opere pubbliche con le immaginabili conseguenze. Perciò lo votarono, ma solo a patto che venisse sostanzialmente modificato prima della presentazione del piano in consiglio comunale, inserendo un ordine di priorità più credibile e sfoltendolo dagli orpelli per renderlo realizzabile. Accettarono responsabilmente di votarlo, ma dopo l’ennesima aspra discussione interna e soltanto alle condizioni suddette. Ma dopo che gli assessori di Progetto Originario si sono dimessi, evidentemente nessuno nella nuova maggioranza ha ritenuto più necessario di rispettare quel patto: il piano è stato presentato in consiglio tal quale a come era stato redatto da Moschi e Progetto Originario ha pertanto espresso voto contrario.
Ma il voto favorevole del gruppo consiliare di destra, rappresentato dalla Consigliera Antonella Bassini, ha consentito la sua approvazione. Così come è accaduto alcune ore dopo per l’approvazione del bilancio di previsione. Da notare che la consigliera Bassini non ha partecipato né alla conferenza dei capigruppo né alla commissione bilancio, facendo intendere abbastanza chiaramente l’intenzione di appoggiare incondizionatamente il Sindaco Buselli. L’asse della maggioranza adesso è palesemente spostato a destra e meglio sarebbe cominciare a parlare da oggi in poi pubblicamente di una nuova maggioranza che governa la città estremamente differente  da quella presentatasi nel 2009. In barba alla trasversalità, al  risultato elettorale ed alla fiducia accordata alla lista civica da tanti volterrani.
Martedì è stato approvato un piano delle opere pubbliche improvvisato, irrealizzabile, non supportato da progetti e privo delle necessarie coperture economiche. Un piano che invece di concentrarsi sulle priorità della città, sui servizi (come l’asilo o le case popolari) si disperde in mille rivoli che difficilmente, tenendo anche conto delle limitate risorse umane di cui dispone l’ufficio tecnico del Comune, potranno essere anche soltanto affrontati. Si preoccupa di fattori estetici (la pensilina di Piazza Martiri, il lastricato di vicolo Mazzoni, qualche altra sostituzione di lampioni), cose utili e lecite ma da procrastinarsi a quando ci saranno le condizioni per realizzarle, piuttosto che anteporle alle reali esigenze della città. Sarebbe bastato concentrarsi su poche cose utili, come il restauro del tetto di Palazzo Pretorio o la sistemazione dell’isola ecologica, e puntare su esse. Questo volevano i volterrani, ma si è preferito sceglierei un’altra via, quella del libro dei sogni, delle tante e vane promesse, dimenticandosi che è proprio questo modo di intendere l’amministrazione che la lista civica aveva aspramente criticato durante la campagna elettorale. No, non è questo ciò che era stato promesso agli elettori. Giorno dopo giorno si rivela sempre più drammaticamente il tradimento della fiducia dei cittadini, l’improvvisazione e l’inadeguatezza di questa nuova maggioranza.
Manola Rosa – Progetto Originario

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