sabato 30 aprile 2011

IL FUTURO DEL PUNTO NASCITA

Che succederà al punto nascita di Volterra? Sappiamo che il prossimo 1 Luglio scadrà il termine burocratico per la fase di sperimentazione del progetto del dott. Srebot, quello che ha permesso in questi ultimi tre anni di continuare a partorire a Volterra, utilizzando un nuovo modello di assistenza fornito di indiscutibili pregi legati ai principi del parto naturale e quindi ragionevolmente demedicalizzato, ma anche con qualche difetto, essenzialmente riconducibile ad un protocollo rigidamente selettivo e quindi di ridotta accessibilità. Voci insistenti, ancorché non ufficiali, sottolineano che la sua scadenza burocratica rischia di segnare anche la morte del progetto e con esso la possibilità di partorire a Volterra. Che riscontri possono avere queste voci? Non lo sappiamo, ma a questo punto ci aspetteremmo un doveroso chiarimento ufficiale. Purtroppo, per le esperienze dirette vissute dalla nostra città, temiamo che l’ipotesi più pessimistica possa risultare non del tutto infondata. Quello che stupisce è che l’Amministrazione Comunale non si sia ancora mossa per evitare che il progetto si sgretolasse sotto i colpi dei tagli regionali. Il sindaco, in un suo recente intervento, ha parlato della qualità del progetto del Punto Nascita di Volterra, ma non ha mai accennato a possibili criticità nel suo futuro sviluppo. Significa che il progetto avrà certamente un futuro? Saremmo portati a crederlo, perché di certo egli, come maggiore autorità sanitaria locale, non può ignorare le sorti del progetto. E non può non essersi reso conto della delicata fase che potrebbe aprirsi con la prossima scadenza della sperimentazione portata avanti dal dott. Srebot. Se invece questo silenzio significasse disimpegno o peggio una tacita resa, avremmo fatto un salto indietro di tre anni, al momento più buio vissuto dal nostro ospedale. Sono già superati i tempi in cui il primo cittadino era un appassionato sostenitore del mantenimento dei servizi per la salute nel nostro Comune? Non vogliamo crederlo. Tanto più che quei tempi furono inaugurati giusto con la difesa del punto nascita. Una difesa partita dal basso, da semplici cittadini raccoltisi intorno ad un comitato. Un gruppo di cittadini qualsiasi, senza sponsor politici e senza mezzi economici, ma dotati della precisa volontà di non farsi scippare altri diritti. In questo momento, il sindaco siede con diritto al tavolo delle trattative assieme alle autorità sanitarie regionali, in qualità di primo cittadino di Volterra e di presidente della Società della Salute per l’Alta Val di Cecina. Dispone, quindi, di tutti gli strumenti utili a portare avanti la difesa dei nostri servizi sanitari, così come si era solennemente impegnato a fare in campagna elettorale. Dunque, siamo fiduciosi, ma adesso è giunto il momento che informi il Consiglio Comunale e la cittadinanza di come stanno procedendo i lavori al tavolo delle trattative con la Regione e con la Usl 5.  


Progetto Originario

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