domenica 2 gennaio 2011

La bolla

Ciò che mesi fa mi fece decidere per l’impegno politico fu la convinzione che non ci si potesse arrendere allo stato delle cose e che fosse prima di tutto compito di noi giovani offrire un contributo per promuovere e portare avanti un progetto innovativo per la città. Credetti che tutti fossimo in buona fede quando a fondamento di questo progetto ponemmo l’impegno serio, la voglia di condivisione interna e con i cittadini sulle scelte politiche importanti, cose per le quali occorre far ricorso a sincera modestia e ad una buona dose di spirito di sacrificio.
Il progetto, per come lo avevo inteso io, è decisamente naufragato. Ciò a cui ho assistito in un anno e mezzo di governo è stato il rifiuto di ogni complessità e di conseguenza la banalizzazione di ogni problema. Ho trovato che una parte dei miei compagni di squadra vive come dentro la bolla di sapone descritta da Curzio Maltese: “si sente leggero, avvolto, protetto come un bambino, in un mondo pieno di colori, dove sono scomparse le faccende complesse, noiose”(…) “Nella bolla ogni tema serio perde di gravità. E’ sospeso, rinviato a data da destinarsi”.
Per questo modo strampalato di intendere l’attività amministrativa abbiamo perso professionalità importanti quali il Prof. Furlanis, l’Arch. Fambrini e il Direttore Generale Dott.ssa Nuzzi. Ci ponevano troppi problemi e affrontavano le questioni in maniera troppo seria e complicata.
Dalla teoria per la quale occorresse un assessore competente almeno per le materie più complesse, siamo passati in pochi mesi alla teoria che “ un assessore-tecnico è incapace di sognare, perché vede solo ostacoli”. Traduco: se sei troppo ferrato nella materia, vedi i problemi e mi costringi ad affrontarli. Meglio chiudere gli occhi e andare avanti, gettando cuore (e cervello) oltre l’ostacolo. Poi chi vivrà vedrà.
In compenso, una bella parte di lista civica e di amministrazione ha speso e sta spendendo fior di energie sul versante dell’informazione. Ogni piccolezza è divenuta oggetto di articoli sulla stampa. Non parlo certo dei piccoli comunicati informativi sulle attività promosse dall’amministrazione comunale, ma di quei continui articoli con tanto di interviste per ogni minima sciocchezza. Compresi i progetti non realizzati e di là da venire. Il tutto in omaggio delle supreme ragioni dell’auto-propaganda, vanagloriosa e incessante. Un agire che ricalca il modello di una politica frivola e scadente, sebbene molto praticata ed attuale purtroppo. 
Per non parlare della teoria del complotto: ciò che accade è sempre frutto dell’azione traditrice di assessori o consiglieri dissidenti, di funzionari bighelloni o incapaci, di direttori generali infedeli e ambiziosi.
Ricordo che l’evocazione costante della presenza di nemici e traditori, l’abolizione delle complessità, il vivere di certezze e il controllo sistematico dell’informazione definiscono il populismo nella sua accezione più classica. Un sistema a cui non intendo rassegnarmi perché costituisce la morte della democrazia, “che si nutre di dubbi e verifiche, di libera circolazione di notizie e di teorie complesse”. Ancora una volta sto citando da “La Bolla” di Curzio Maltese, che consiglio a tutti di leggere.

Sonia Guarneri



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