Proroga ad ASA: come
predicare bene e razzolare male
L’attuale contesto nazionale vede il
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua incontrare il Presidente della Camera
dei Deputati Roberto Fico che ha preso impegni a breve termine per la
ripubblicizzazione del settore idrico, come espresso dalla volontà popolare con
il referendum del 2011. In tal senso si sono
pronunciati anche il ministro Costa e la deputata Daga che a giorni
ripresenterà una proposta di legge per la gestione pubblica e senza profitto
del servizio idrico. Inoltre le Sindache Appendino a Torino e Raggi a Roma
hanno contemporaneamente promosso tavoli per la ripubblicizzazione.
Eppure in Toscana il Sindaco di
Livorno Nogarin va in direzione contraria, approvando la proroga della
concessione del servizio idrico ad ASA (leggi IREN) di altri tre anni, ossia
fino al 31 dicembre 2031.
Ci preme ricordare come i 5 Stelle
toscani abbiano gridato allo scandalo e alla democrazia calpestata in occasione
della proroga della concessione a Nuove Acque, mentre la proroga di ASA sembra
non destare alcuna reazione.
Motivo di tale proroga è il solito
allarme per gli ingenti investimenti da fare nel settore al fine di evitare
pesanti ricadute sulle fatture degli utenti. Investimenti che in questi anni di
gestione IREN non sono stati realizzati, nonostante i soldi presi ai cittadini
attraverso le bollette.
Dalle relazioni del Direttore Generale
dell’AIT si evince che nel periodo 2008/2010 ASAabbia realizzato solo il 53%
degli investimenti previsti: mancano all’appello 21 milioni. Nel 2011 neè stato
realizzato solo il 38%, e nel 2012 si è arrivati al 52%. Ma anche in epoca di amministrazione
Nogarin, le cose non sono andate meglio: nel 2014 è stato registrato uno
scostamento tra investimenti previsti e realizzati poco meno del 40% per i
lordi e quasi il 18% per i netti; nel 2015 lo scostamento è stato del meno 35%
per i lordi e meno 13% per i netti.
Dati che annoverano ASA tra i
peggiori gestori toscani e nazionali nella realizzazione degli investimenti.
Nonostante ciò le tariffe sono
salatissime: se quelle toscane risultano in media tra le più care d’Italia,
quelle di ASA sono tra le più care della Toscana: nel 2015 euro 3,15 a metro
cubo. Fino a qualche anno fa, seconda solo a Nuove Acque; adesso si classifica
al terzo posto tra i sei gestori della regione, con una tariffa reale media nel
2016 di 3,23 euro a mc, a fronte dei 2,78 di Publiacqua.
Riteniamo che il Sindaco di Livorno,
il Presidente di ASA e il Consiglio di sorveglianza, invece di organizzare
convegni sul sistema tariffario, su cui ha competenza la sciagurata autoritÃ
nazionale (ARERA), si dovrebbero occupare piuttosto dell’efficienza aziendale.
ASA risulta infatti l’azienda più
inefficiente della Toscana, quella con i costi operativi più alti e i più bassi
investimenti in fattura. Mentre la tariffa di alcuni gestori toscani è composta
per un 40% di costi relativi agli investimenti, questi per ASA, nel 2016,
raggiungono appena il 13,4%. I costi operativi rappresentano invece il 71,3%,
addirittura più elevati dell’altro peggior gestore toscano che è Gaia.
La gestione IREN di ASA ha un numero
di addetti al settore, sia per abitanti residenti, sia per milioni di metri
cubi di acqua fatturati, più alto della Toscana; come è
più alto il costo medio del personale. Guardando nel dettaglio comunque si
scopre che il numero esorbitante riguarda non gli operai, ma impiegati quadri e
dirigenti
La scelta dei Sindaci, compresi
quelli a cui pare caduta una stella delle 5 sventolate, oltre a tradire le
aspettative dei cittadini per la ripubblicizzazione dell’acqua, non va neppure
nella direzione dell’efficientamento del servizio.
Forum Toscano Movimenti per l’Acqua
Movimento Consumatori
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