Il
2017 si chiude con la decisione della Regione Toscana di tagliare pesantemente
i posti letti dell’ospedale di Volterra negli ultimi due reparti scampati alle
precedenti tornate di colpi di scure. Il taglio deciso dall’assessora renziana,
Saccardi, equivale alla perdita di 1/3 dei posti letto dell’area medica e di
quasi il 50% dell’attuale dotazione dell’area chirurgica. La trattativa tra i
Comuni, la Regione e i sindacati ha visto alla fine l’allineamento di tutti gli
attori ai diktat della Regione, fatta esclusione per il Comune di Volterra. La
CGIL, che per mesi ha dichiarato di essere contraria a quest’ennesima purga ai
danni dell’ospedale del territorio, messa alle strette, si è di nuovo inchinata
alla linea dettata dal PD. Diciamo subito che il gruppo di Progetto per
Volterra è decisamente contrario a questa nuova “riorganizzazione”, termine
truffaldino divenuto sinonimo di taglio indiscriminato e condanna
l’atteggiamento remissivo mostrato da sindacalisti e da amministratori sempre
più piegati al ruolo di yes-men. La
Regione, per bocca dell’Assessore alla Sanità, Stefania Saccardi, cerca come al
solito di indorare la pillola alla popolazione, promettendo per il futuro un
potenziamento dell’attività chirurgica in day hospital del nostro presidio. Ma
tutte le precedenti promesse fatte per far digerire i passati tagli – a
cominciare da Ostetricia e Pediatria - si sono rivelate fasulle, meri
specchietti per le allodole. Dunque, più che lecito è dubitare di una politica
regionale che chiede il sacrificio di un numero tale di posti letto da minare seriamente
la possibilità di poter mantenere l’organizzazione necessaria ad un vero
reparto di Chirurgia e Ortopedia. Infatti, la prima conseguenza di questo taglio
è l’esodo dei professionisti più ambiziosi verso altri lidi, con il prevedibile
corollario di ulteriori perdite per la sanità del nostro territorio. Perché
alla perdita dei professionisti si collegherà il calo degli indici di attività,
che a sua volta diverrà pretesto per ulteriori, definitivi tagli. Più o meno
assistiamo ad un film già visto, messo in scena per il Punto Nascita , quando
con lo stesso intento truffaldino venne sperimentato il reparto del parto
naturale, organizzazione del tutto artificiale che servì a dimezzare i numeri
del reparto per poi giustificarne la chiusura irrevocabile nel 2011. Già allora
si disse che, nei disegni della Regione, presto sarebbe toccato a Chirurgia:
con l’assessore imposto da Renzi, futura candidata alla guida della Toscana, ci
siamo arrivati. Lo scenario della sanità
volterrana è tutto fuorché imprevedibile, perché il trend da vent’anni a questa
parte è stato improntato ad un chiaro declino, nascosto, di volta in volta,
sotto la veste di riorganizzazioni dettate dalla Regione e avallate dagli
esponenti locali del PD che, come da copione, costituiscono il cavallo di Troia
necessario a far digerire la purga.
Progetto per Volterra
Progetto per Volterra
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