lunedì 3 aprile 2017

Il gioco del Monopoli



Nel corso del consiglio comunale del 14 marzo scorso è stato dato avvio al procedimento di approvazione di una Variante al Regolamento Urbanistico avente come oggetto la programmazione di una serie di interventi edilizi di natura “pubblica”. La variante si caratterizza per individuare una serie di interventi sporadici completamente scollegati tra loro, nonché una sfilza di vere e proprie contraddizioni.Tra gli interventi che si vorrebbero inserire nella programmazione urbanistica troviamo inaspettatamente opere già realizzate, che non ci sarebbe alcuna ragione logica di disfare e riprogrammare: è il caso dell’isola ecologica appena completata, che all’indomani dell’inaugurazione si vuole già demolire e spostare, senza aver minimamente ancora ammortizzato l’investimento e ipotizzando di comprare una nuova area, affrontando la spesa di una nuova  realizzazione. Ugualmente contraddittoria è la previsione di interventi di potenziamento dell’area artigianale di Pian dei Gelsi (presso Prato d’Era). Tutti ricorderanno che per quanto riguarda le attività produttive, il verbo dell’amministrazione Buselli è stata la realizzazione del PIP a Saline  di Volterra, accompagnata da feroci critiche alle precedenti amministrazioni che avevano puntato sull’infelice area di S. Quirico. Eppure, realizzata un’area artigianale a Saline nuova e deserta, adesso l’amministrazione ha deciso di dare improrogabile urgenza alla programmazione di non meglio precisati interventi di natura pubblica a corredo dell’area artigianale di Pian dei Gelsi, da localizzare proprio su una striscia di terreno che costeggia il fiume. Area ad elevato rischio di alluvionamento e con significativi problemi di accessibilità. Ugualmente criticabile è l’inserimento di molteplici interventi pubblici su Saline di Volterra, in aree anch’esse a pericolosità idraulica elevata che ancora non sono state oggetto di interventi di messa in sicurezza. Si sa infatti che anche laddove certi progetti di messa in sicurezza esistono, la loro realizzazione richiederà tempi lunghi e risorse ingenti e incerte. Prevedere, sin da ora, per qualcosa che è ancora di là da venire vuol dire non avere consapevolezza dei limiti delle pubbliche amministrazioni, di cui il Comune di Volterra dovrebbe invece essere ben conscio, visto che ha nel suo curriculum diversi esempi di progetti che in fase di realizzazione si sono definitivamente impantanati o hanno magicamente visto moltiplicare il proprio costo. Certi progetti di regimazione delle acque sono talmente complessi e richiedono talmente tante risorse che bisognerebbe adoperare adeguata cautela prima di darli per già completati e immaginare addirittura di far sorgere campi sportivi o parcheggi in aree esondabili. Che dire infine dell’edilizia residenziale pubblica? L’amministrazione Buselli non ha mai avuto le idee chiare su dove posizionare nuovi alloggi popolari e ogni 2-3 anni continua a spostare l’ubicazione delle future e immaginarie nuove unità abitative. Nel 2012 impose a colpi di maggioranza una variante nella quale le individuava nell’area di S. Felice, addirittura permutando aree pubbliche con aree private sulla base di questa previsione. Fummo tra i più critici riguardo questa scelta per la delicatezza dell’area, affacciata su un versante che non ci pareva il caso fosse appesantito da ulteriori interventi edilizi di questa natura. Adesso, forse c’è stato un sogno premonitore, si è ravveduto pure il sindaco che cancella tutto e va ad immaginare l’edilizia pubblica fuori S. Lazzaro, accanto alla chiesa. Quale siano i criteri in base ai quali vengono programmati gli interventi, poi cancellati e infine spostati rimane un mistero. Di certo possiamo affermare che sta volgendo al termine il secondo mandato Buselli e non si vede all’orizzonte neppure un nuovo alloggio di edilizia popolare nonostante sulla carta fosse tra gli interventi prioritari da portare a termine.
Progetto per Volterra

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