lunedì 6 marzo 2017

IL VALZER DEL PEDIATRA

Anche il 2017 si è aperto con tagli alla sanità volterrana, in perfetta continuità con il trend degli ultimi anni. Questa volta nel mirino sono finiti anche i servizi di base, con l’eliminazione di uno dei  tre pediatri in pianta organica in Alta Val di Cecina.
L’Azienda Sanitaria giustifica i nuovi tagli con l’esigenza di adeguarsi ai parametri previsti dalla normativa Balduzzi varata dal governo nel 2012 e oramai entrata in vigore. Una legge-capestro che riconosce servizi solo in base al criterio della dimensione dei bacini d’utenza, penalizzando così  le aree periferiche caratterizzate da scarsa densità abitativa.
Insomma l’Azienda Sanitaria sarebbe costretta al ridimensionamento dei servizi per una sorta di ragione “tecnica”, per usare la definizione del portavoce PD Giacomo Santi durante l’incontro pubblico del 31 gennaio. Una “giustificazione” che non regge, per varie ragioni.
La prima ovvia ragione è che la legge è stata varata da un governo sostenuto proprio dal PD, quindi il portavoce di quel partito non dovrebbe, per decenza, lavarsene le mani.
La seconda ragione è che se la legge fosse ritenuta ingiusta e lesiva della tutela della salute dalla Regione, questa, in quanto ente attuatore, avrebbe potuto impugnarla affinché venga cambiata. Ad oggi non ci risulta che l’assessore regionale Saccardi, renziana doc, abbia mai sollevato rimostranze in proposito, e men che meno un qualsiasi direttore al vertice di una qualche Azienda sanitaria. Vi è infatti sostanziale complicità tra tutti gli attori a tutti i livelli decisionali. Semplicemente quando si trovano a misurarsi con la protesta degli utenti, viene mandato in scena il collaudato copione dello scaricabarile.
La terza ragione che rende la scusa inconsistente risiede invece nella storia recente dei tagli dell’area materno-infantile volterrana. Tutti ricordiamo che l’ospedale ed i servizi sanitari continuano ad essere smembrati almeno dagli inizi del 2000, ben prima della legge Balduzzi. In pochi anni siamo passati dall’avere un reparto di Ostetricia e Ginecologia con annessa sezione Pediatrica a ritrovarci con un “Punto Nascita Sperimentale”, che la Regione aveva provvisto di tanti e tali paletti regolamentari da dirottare la maggioranza delle donne incinte in altre strutture. Il reparto di Pediatria, d’altro canto, fu trasformato in un paio di lettini scaraventati nel reparto di Medicina, producendo l’inevitabile migrazione delle famiglie dei bambini ammalati verso altri ospedali. Dal 2011 non abbiamo più nemmeno questo. L’area materno-infantile è stata cancellata, come previsto da molti ma non dai vertici del PD locale, e “per forza o per amore” ci siamo dovuti accontentare di un day service pediatrico nei giorni feriali e dei pediatri di libera scelta.
La scusa ufficiale è sempre stata che c’erano pochi bimbi in Val di Cecina per mantenere i servizi ospedalieri come li conoscevamo. In compenso, si diceva, il servizio sarebbe stato assicurato da un rigoglioso rafforzamento dei servizi territoriali. Non sono passati che pochi anni e ci ritroviamo al taglio anche di quest’ultimi. Altro che rafforzamento!
Insomma, la storia recente ci insegna che abbiamo a che fare con interlocutori politici in malafede, che dietro la litania della riorganizzazione, si limitano a tagliare sistematicamente i servizi al cittadino, anche quelli più essenziali. Assistiamo instupiditi e inerti a tutto questo, mentre vengono aumentate le spese militari e annunciate faraoniche grandi opere del tutto inutili se non dannose.
Inutile illudersi, questo andazzo durerà, finché la gente non sarà finalmente stufa e magari si deciderà a licenziare questa classe politica di opportunisti imbroglioni.

Progetto per Volterra

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