Anche il 2017 si è
aperto con tagli alla sanità volterrana, in perfetta continuità con il trend
degli ultimi anni. Questa volta nel mirino sono finiti anche i servizi di base,
con l’eliminazione di uno dei tre pediatri
in pianta organica in Alta Val di Cecina.
L’Azienda Sanitaria
giustifica i nuovi tagli con l’esigenza di adeguarsi ai parametri previsti
dalla normativa Balduzzi varata dal governo nel 2012 e oramai entrata in vigore.
Una legge-capestro che riconosce servizi solo in base al criterio della
dimensione dei bacini d’utenza, penalizzando così le aree periferiche caratterizzate da scarsa
densità abitativa.
Insomma l’Azienda
Sanitaria sarebbe costretta al ridimensionamento dei servizi per una sorta di
ragione “tecnica”, per usare la definizione del portavoce PD Giacomo Santi durante
l’incontro pubblico del 31 gennaio. Una “giustificazione” che non regge, per varie
ragioni.
La prima ovvia ragione
è che la legge è stata varata da un governo sostenuto proprio dal PD, quindi il
portavoce di quel partito non dovrebbe, per decenza, lavarsene le mani.
La seconda ragione è
che se la legge fosse ritenuta ingiusta e lesiva della tutela della salute dalla
Regione, questa, in quanto ente attuatore, avrebbe potuto impugnarla affinché
venga cambiata. Ad oggi non ci risulta che l’assessore regionale Saccardi,
renziana doc, abbia mai sollevato rimostranze in proposito, e men che meno un
qualsiasi direttore al vertice di una qualche Azienda sanitaria. Vi è infatti sostanziale
complicità tra tutti gli attori a tutti i livelli decisionali. Semplicemente
quando si trovano a misurarsi con la protesta degli utenti, viene mandato in
scena il collaudato copione dello scaricabarile.
La terza ragione che
rende la scusa inconsistente risiede invece nella storia recente dei tagli dell’area
materno-infantile volterrana. Tutti ricordiamo che l’ospedale ed i servizi
sanitari continuano ad essere smembrati almeno dagli inizi del 2000, ben prima
della legge Balduzzi. In pochi anni siamo passati dall’avere un reparto di
Ostetricia e Ginecologia con annessa sezione Pediatrica a ritrovarci con un “Punto
Nascita Sperimentale”, che la Regione aveva provvisto di tanti e tali paletti
regolamentari da dirottare la maggioranza delle donne incinte in altre
strutture. Il reparto di Pediatria, d’altro canto, fu trasformato in un paio di
lettini scaraventati nel reparto di Medicina, producendo l’inevitabile
migrazione delle famiglie dei bambini ammalati verso altri ospedali. Dal 2011
non abbiamo più nemmeno questo. L’area materno-infantile è stata cancellata,
come previsto da molti ma non dai vertici del PD locale, e “per forza o per
amore” ci siamo dovuti accontentare di un day service pediatrico nei giorni
feriali e dei pediatri di libera scelta.
La scusa ufficiale è sempre
stata che c’erano pochi bimbi in Val di Cecina per mantenere i servizi
ospedalieri come li conoscevamo. In compenso, si diceva, il servizio sarebbe
stato assicurato da un rigoglioso rafforzamento dei servizi territoriali. Non
sono passati che pochi anni e ci ritroviamo al taglio anche di quest’ultimi.
Altro che rafforzamento!
Insomma, la storia
recente ci insegna che abbiamo a che fare con interlocutori politici in
malafede, che dietro la litania della riorganizzazione, si limitano a tagliare
sistematicamente i servizi al cittadino, anche quelli più essenziali.
Assistiamo instupiditi e inerti a tutto questo, mentre vengono aumentate le
spese militari e annunciate faraoniche grandi opere del tutto inutili se non
dannose.
Inutile illudersi,
questo andazzo durerà, finché la gente non sarà finalmente stufa e magari si
deciderà a licenziare questa classe politica di opportunisti imbroglioni.
Progetto
per Volterra
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