Sembra
proprio che le riserve economiche del Comune di Volterra siano esaurite. Solo
pochissimi anni fa il Comune di Volterra disponeva di una riserva di circa 6
milioni di euro, depositati nella Tesoreria che, prevalentemente a causa dei vincoli
derivanti dal patto di stabilità, non potevano essere spesi. Per intenderci,
questa somma non era certo il frutto di un'oculata amministrazione finanziaria
delle Giunte guidate dal PD, semmai l'esito della loro incapacità di gestire le
nuove regole introdotte nel 2007 col patto di stabilità: tanto è vero che per
anni questi denari sono rimasti congelati nella tesoreria comunale. Tale
“involontaria” riserva economica, però, è tornata utile nel 2014, quando a
causa del crollo delle mura, sono stati necessari circa 4 milioni per la
ricostruzione in regime di emergenza. Sebbene la Regione Toscana abbia in un
secondo tempo coperto la spesa, il Comune ha dovuto anticiparla integralmente,
beneficiando, proprio a causa dell’emergenza, di uno straordinario allentamento
dei vincoli di patto di stabilità. In pratica, i soldi “congelati” sono tornati
utili quando è scoccata un'emergenza imprevista, il drammatico crollo delle
mura medioevali.
Nel
corso del 2015 la Regione ha restituito al Comune una grossa parte del costo
dei lavori, circa i tre quarti del totale, ma la riserva economica comunale non
si è più riformata. In parole povere la cassa è sempre vuota. Infatti, il
Comune di Volterra è dovuto ricorrere per quasi tutto il 2015 (312 giorni su
365) all’anticipazione di tesoreria: ad un fido sul conto da parte della Cassa
di Risparmio per far fronte alle spese correnti (il pagamento degli stipendi,
delle bollette ect), perché soldi liquidi non ce
n'erano. Un ricorso di tesoreria così “massiccio”, per usare le parole del
nostro Revisore dei Conti, che ha toccato punte di scoperto per ben 3,5 milioni
di euro, con una media di circa 1,5 milioni di euro. Ma che fine hanno fatto le
riserve economiche comunali, se la Regione ci ha restituito grossa parte di
quanto anticipato? Sul punto il gruppo di Progetto per Volterra ha presentato
un'interrogazione, anche al fine di meglio comprendere e quindi poter
approfonditamente analizzare la spesa comunale.
In
attesa della risposta del sindaco, che speriamo per una volta sia seria ed
esauriente, una prima deduzione, seppure un po’ rozza, può ricavarsi dal
bilancio consuntivo del 2015. In primo luogo, a fronte di un taglio
significativo dei trasferimenti statali (anche Renzi non si fa scrupolo di proseguire
la politica dello scaricabarile sulle amministrazioni locali), il Comune ha
inasprito pesantemente la pressione fiscale,
provocando la crescita della percentuale dei cittadini morosi: cioè
l'aumento esponenziale del numero di persone che non riescono a pagare le tasse
comunali. Ad esempio, l’impagato della Tari nel 2014 fu il 10% del totale ed è
raddoppiato nel 2015, saltando a circa il 20% (ben 492.000,00 di evaso su un
totale di 2.192.000,00).
Secondariamente
l’Amministrazione Comunale negli ultimi due anni si è resa protagonista di
almeno due grossi svarioni economici. Il primo è riconducibile alla mostra
Rosso Vivo, per la quale l’amministrazione aveva preventivato di non spendere
nulla pareggiando la spesa con i biglietti, ed invece ha registrato una perdita
secca di 390.000,00 euro in un anno e mezzo.
Il
secondo buco invece è dovuto alla perdita di un contributo provinciale già
accordato, per la realizzazione di interventi su strade rurali. I lavori sono
stati effettivamente realizzati nella primavera 2014, ma il Comune avendo
sforato i tempi stabiliti e comunque avendo mancato di rendicontare il costo
dei lavori ha visto revocare il finanziamento provinciale, con un impatto
negativo sul bilancio pari ad 118.800,00
euro. A margine di tutto questo, la spesa corrente della macchina comunale si
mantiene altissima, nonostante i numerosi pensionamenti dei dipendenti avvenuti
negli ultimi anni e mai rimpiazzati. A riprova del fatto che la gestione
mediante ditte esterne dei servizi non porta ad alcun alleggerimento della
spesa (vedi scuolabus e musei), semmai un aumento.
La
situazione quindi è grave, e i cittadini la scontano vedendosi arrivare tasse
sempre più salate. Certo molti aspetti
di questo preoccupante bilancio restano oscuri e sicuramente da approfondire,
ma al momento possiamo solo confermare quello che già abbiamo sostenuto anche
in campagna elettorale: sarebbe stato vitale investire su interventi per abbattere
la spesa corrente, realizzando risparmi che si spalmino nel tempo e ci consentano
di renderci virtuosi (parametro che attualmente viene premiato dallo stato
centrale al momento dei tagli). Per questo, anziché spendere altre centinaia di
migliaia di euro in un inutile parcheggio decentratissimo, sotto la Conad,
bisognerebbe concentrarsi sull’efficienza della macchina comunale, che oggi
funziona male e inciampa spesso in errori che si ripercuotono pesantemente
sulle casse comunali, dunque sulle nostre tasse.
Progetto per Volterra
Progetto per Volterra
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