martedì 26 marzo 2013

La rissa e il limite

Con queste righe voglio in primo luogo ringraziare quanti in questi giorni mi hanno espresso la loro solidarietà in forma pubblica o privata per la campagna diffamatoria messa in scena contro di me dalla lista civica UpV e dai suoi degni alleati Bassini (Pdl) e Del Bigallo (La Destra). Per carattere sono abbastanza allergico alle carte bollate e infatti finora non ho mai querelato nessuno, nonostante avessi avuto più di un'occasione in passato per ricorrere al giudice. In questo caso, invece, credo che dovrò farlo per più di una ragione. La prima è per tutelarmi sotto il profilo professionale, perché lo scopo di queste persone è fare terra bruciata attorno ai loro avversari, senza farsi nessuno scrupolo. Lo hanno già dimostrato in tante occasioni: agendo senza pudore ai danni dei dipendenti comunali considerati non allineati, tentando di far allontanare i giornalisti scomodi delle testate locali, strozzando economicamente il Consorzio Turistico del poco malleabile Paterni, per non parlare degli squallidi maneggi a cui abbiamo dovuto assistere nei primi tempi della lista civica. 
La seconda ragione che mi spinge alla querela è l'esigenza di dare un monito a chi non conosce limiti perché non sa cosa sia l'etica. Tra poco più di un anno si terranno le elezioni amministrative e la campagna elettorale con simili interpreti rischia di trasformarsi in una guerra tribale, con insulti e calunnie (anche dietro anonimato) sempre all'ordine del giorno. Se qualcuno si modera un pò, non sarà male.
La terza ragione è per non farsi trascinare in uno scontro “alla pari”. Quando si subiscono colpi bassi, sale l'istinto di rendere subito pan per focaccia. Ma, per imbastire campagne diffamatorie mettendo nel mirino la vita professionale o privata dei nostri avversari politici, dovremmo portarci al loro livello, e questa sarebbe la peggiore sconfitta. Fin dalle prime riunioni di Progetto Originario abbiamo avuto ben chiara l'esigenza di non farci trasformare nell'immagine speculare di coloro contro cui stiamo lottando. Non è facile, perché occorre accettare lo scontro ad armi impari. Ma se vogliamo cambiare qualcosa realmente in questa città, non possiamo fare altrimenti. Oggi, per difenderci senza subire troppi abusi, quindi, può anche essere necessario ricorrere all'arbitrato della legge.
La quarta e ultima ragione che intendo rammentare è una minima esigenza di verità. Conterà pure poco, visto che in fondo si tratta delle questioni personali di un consigliere. Ma, come qualcuno potrà immaginare, al sottoscritto sta piuttosto a cuore non essere tacciato da procacciatore di clientele, visto che proprio il sistema clientelare è uno dei meccanismi che mi sta più sullo stomaco. Dico solo che in 17 anni di attività professionale con sede a Volterra non ho mai ricevuto uno straccio di incarico dal Comune in cui vivo. Sono stato così solerte nel costruire rapporti privilegiati che non solo non ho mai ricevuto incarichi dal Comune, ma neppure dalla banca cittadina, dalla Fondazione, dalla Asl, dal S. Chiara e tanto meno dalla Curia. Temo, quindi, di aver stabilito un record mondiale per una professione come la mia in un contesto tanto piccolo. Da anni sono consapevole che, se voglio lavorare con enti pubblici o altri soggetti di qualche rilevanza, sono costretto a cercarmi gli incarichi fuori Volterra, dove almeno usa fare valutazioni comparative tra più professionisti sulla base di offerte tecniche e di preventivi, anziché procedere ad affidare gli incarichi direttamente (“da amico ad amico”) come succede tanto spesso qui da noi. Sono cose di cui scrivo malvolentieri perché assumono connotazioni troppo personali e oggi mi vedo costretto a parlarne solo per sgombrare il campo da insinuazioni appositamente architettate per far sembrare tutti ugualmente compromessi nel sistema. Infatti, è questo, in sintesi, il messaggio che vuol far passare la maggioranza buselliana, pluriindagata e coperta dagli scandali (conclamati e in gestazione). Peccato che le cose non stiano esattamente così.

Fabio Bernardini, Progetto Originario

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