lunedì 24 ottobre 2011

Riotorto: la discarica può attendere.

L'assessore all'Ambiente della Provincia di Firenze, Crescioli, ha finalmente dato l'annuncio tanto atteso. Il sito di Riotorto, presso Villamagna, è stato eliminato dal Piano per i rifiuti dell'ATO Toscana Centro che vi prevedeva l'individuazione di una nuova discarica. In sostanza pare proprio che la discarica di Riotorto anche questa volta non si farà. In mezzo a tanti disastri a cui abbiamo assistito in questi mesi, sia a livello locale che nazionale, finalmente è comparsa una buona notizia che ci riempie di soddisfazione. Probabilmente molti, oggi, faranno a gara per spartirsi i meriti di questo ripensamento, secondo le logiche di una propaganda incessante e velleitaria. Sicuramente è stato fondamentale che i cittadini stessi abbiano saputo ritrovare la capacità di mobilitarsi, attraverso i comitati di Villamagna e Gambassi, nonostante le oggettive difficoltà nel riorganizzare una lotta che era già stata data per conclusa molti anni fa. Per una volta fa anche piacere osservare che le ragioni dei diretti interessati siano state ascoltate localmente da un fronte politico molto ampio e, infine, anche dalle istituzioni più lontane. Certo, la realizzazione di una discarica in un luogo così pregiato e lontano dal baricentro territoriale di Firenze, Prato e Pistoia sarebbe stata un atto ambientalmente insensato e un vero sfregio al patrimonio paesaggistico regionale. Ma niente può darsi per scontato in questo Paese, perché in molti altri casi abbiamo osservato (e vissuto) che ragioni ugualmente forti hanno disastrosamente perso. Adesso che il verdetto tanto atteso è infine arrivato, è giusto festeggiare. Nonostante la vittoria e il clima che ne deriva mi permetto, però, una raccomandazione, anzi una speranza. Spero che nei prossimi  mesi non vada disperso del tutto il patrimonio di attivismo e di attenzione al territorio che si era coagulato attorno al caso di Riotorto. Perché questa zona conosce altre situazioni difficili, nei cantieri minerari di Saline come nella sanità, dove c'è sempre bisogno della collaborazione o almeno della solidarietà di cittadini attenti.

Fabio Bernardini, Progetto Originario

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