domenica 21 agosto 2011

I tagli alla sanità in numeri

Il panorama degli ospedali toscani ha subito negli ultimi 20 anni un drastico cambiamento. L’accorpamento e la chiusura dei piccoli ospedali ha dimezzato il numero delle strutture, dalle 93 del 1988 agli attuali 43 ospedali. Ma il processo non si è limitato a chiusure e accorpamenti. Nel contempo tutti gli ospedali hanno subito drastiche riduzioni del personale e dei posti letto. Drastiche riduzioni significa scendere dai  6.4 posti letto ogni mille abitanti del 1988 ai 3,85 posti letto letti ogni mille abitanti di oggi.  Nei piccoli ospedali, forse i più colpiti dalla scure dei tagli, sono state soppresse o fortemente ridimensionate intere specialistiche e quindi dirottate numerose patologie verso gli ospedali più grandi, sempre più affollati e sempre meno a misura d’uomo. Di conseguenza sono aumentate le  liste di attesa e con queste i disagi, anche gravi, nonché i rischi per i cittadini. Senza contare i costi in più ribaltati sulle famiglie per il “pendolarismo” sanitario forzoso che ne deriva ai danni di chi abita nelle località più distanti dagli ospedali attrezzati; costi che purtroppo non vengono presi mai in considerazione dalle statistiche regionali ma che meriterebbero un serio approfondimento.
Riguardo ai punti nascita, nel 1995 in Toscana se ne contavano 52, nel 2005 erano stati già ridotti a 33 mentre oggi (estate 2011) ne restano solo 25. Di questi 3 sono di terzo livello (i grandi ospedali di Pisa, Siena e Firenze), 13 di secondo livello (tra cui quelli di Pontedera e Poggibonsi) e 10 di primo livello. Quest’anno sono stati chiusi a febbraio il punto nascita di Ponteremoli  e a luglio quello di Volterra. Il piano sanitario nazionale 2010-2013, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni prevede l'ulteriore chiusura dei reparti di maternità che effettuano meno di 500 parti l'anno e la riorganizzazione di quelli che ne registrano meno di 1.000: applicando questi paramenti in Toscana vedremo sopprimere altri 9 punti nascita, tra cui Cecina, Barga, Montepulciano, Piombino, ecc…
E’ interessante osservare la distribuzione dei punti nascita della Toscana su una cartina geografica.


La maggior parte degli ospedali dove è ancora possibile partorire è concentrata intorno alle aree più densamente popolate del centro-nord della Toscana, sull’asse Viareggio-Pisa-Firenze. Per contro si osserva una vasta area scoperta al centro, che ricade nelle zone della Val di Cecina, Val di Cornia, del Monte Amiata fino al Grossetano. Dopo la chiusura nel 2008 del punto nascita di Massa M.ma la provincia di Grosseto è dotata di un solo punto nascita, di secondo livello, nel capoluogo. Se verranno soppressi tutti i punti nascita con meno di 1000 il quadro peggiorerà ulteriormente, lasciando un  grande buco nero nel centro-sud della Toscana.
La parola d’ordine utilizzata delle Asl per giustificare i tagli ai punti nascita da qualche anno è la stessa: sicurezza. Lasciare prive di servizi di base per l’assistenza al parto aree vastissime, spesso montane, con strade tortuose e lunghi tempi di percorrenza dai punti nascita più vicini garantisce davvero maggiore sicurezza? Nessuno lo crede più.
Abbiamo calcolato la distanza tra località della Val di Cecina e i punti nascita più vicini. Distanze chilometriche e soprattutto tempi di percorrenza, che sono poi il fattore che fa la differenza in caso di emergenza. 

Da Volterra occorrono almeno 45 minuti per raggiungere il più vicino punto nascita. Ancora peggio stanno le frazioni. Sasso Pisano, posto all’estremità dell’Alta Val di Cecina, dista da Pontedera ben 79 Km! L’ospedale più raggiungibile è quello di Piombino a 50Km, ma occorrono ben 57minuti per raggiungerlo. Lo stesso tempo necessario a raggiungere l’ospedale di Volterra. Ma basterebbero circa 25 minuti per raggiungere Massa M.ma, dove però il punto nascita è stato recentemente soppresso. Adesso anche il punto nascita di Piombino con circa 400 parti all’anno è fortemente a rischio. Da Montecatini Val di Cecina invece l’ospedale meno distante è quello di Cecina (38 minuti), ma anche qui il punto il nascita è messo in discussione. Resta Pontedera che si trova a 55 minuti di automobile. Per chi abita a Larderello  infine è meglio partorire in casa: si impiega almeno un’ora per raggiungere il più vicino punto nascita di Cecina!
Anche in condizioni di non emergenza questi tempi di percorrenza generano nel migliore dei casi disagi per i cittadini e talvolta rischi concreti per la salute della mamma e dei bambini. Il potenziale intervento delle ambulanze del 118 o dell’elisoccorso (che vola solo in condizioni metereologiche ottimali) non garantiscono interventi in tempo utile.
Questi dati oggettivi dovrebbero mettere in serio allarme chi ha il dovere di tutelare la sicurezza dei cittadini e garantire a tutti lo stesso diritto all’assistenza sanitaria, troppo spesso sacrificato sull’altare di un'idea di ospedale puramente aziendalistica.

Commissione Sanità di Progetto Originario

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