Altro
che trasparenza! In questi giorni a voler verificare di persona i dati sui
consumi anomali delle auto comunali sembra di andare in guerra. Tra dipendenti
tesi e naturalmente preoccupati e un sindaco che sbraita minacce dalle colonne
dei giornali, il clima si è fatto incandescente. Grazie al cielo, c'è chi non
si fa intimidire e fa ancora il proprio dovere fino in fondo. E' grazie a
queste persone che sono venuti alla luce nuovi elementi che precisano ed
avvalorano il caso della Benzinopoli volterrana. Infatti, una relazione datata
dicembre 2012, firmata dal ragioniere responsabile del bilancio comunale, mette
in luce tutta una serie di nuovi casi di pieni fantasma.
La
Fiat Punto del Comune la cui targa inizia per CK, in dotazione al settore
economico, il giorno 29 maggio 2012 alle 8,30 del mattino avrebbe eseguito
presso una stazione di servizio di Colle Val d'Elsa un rifornimento di gasolio
per 80,67 euro. Cosa c'è di strano, si chiederanno i lettori? C'è di strano che
quella Punto quel giorno non si è mossa dal garage, come attestano il registro
di bordo e il contachilometri. L'auto non è stata utilizzata e i chilometri
sono rimasti immutati (134.800km) per alcuni giorni, ma la scheda carburante in
dotazione alla Punto (una specie di tessera bancomat che dovrebbe rimanere
rigorosamente nell'auto) evidentemente si è mossa: è arrivata a Colle ed è
stata impiegata per pagare un pieno di poco più di 80 euro a spese del Comune.
La stessa cosa si è ripetuta con la stessa Punto il primo di settembre, ancora
una volta a Colle Val d'Elsa, ma per “soli” 59,48 euro. Di nuovo il registro
attesta che l'auto è rimasta ferma in garage, ma la scheda carburante ad essa
associata anche questa volta ha viaggiato nella tasca di qualcuno ed è stata
impiegata per fare rifornimento alle 12,00 del mattino.
Gli
episodi “misteriosi” si estendono anche ad altre autovetture comunali. Il
giorno 22 agosto, infatti, è capitato all'altra Punto, quella la cui targa
inizia con le lettere DB. Il polo d'attrazione si concentra in Val d'Elsa,
perché la stazione di servizio questa volta è quella di Poggibonsi per una
spesa di 84,90 euro di gasolio. Dai documenti risulta che l'auto era stata
prenotata ma non utilizzata, infatti il chilometraggio è rimasto immutato. La
scheda carburante dell'auto, però, è arrivata a Poggibonsi per pagare il
rifornimento a qualcuno.
Stessa
auto, stessa storia il 19 settembre a Colle Val d'Elsa. Per la cronaca questa
volta il pieno ci è costato 82,00 euro tondi tondi.
Altra
anomalia da segnalare, ma ormai del tutto logica per chi ha capito l'antifona,
che ben due dei quattro rifornimenti descritti hanno preso in carico quantità
di carburante superiori alla capacità del serbatoio delle Punto (un massimo di 49 litri, secondo il
manuale d'uso).
La
relazione prosegue e riporta altri casi di chiare anomalie, risalenti anche al
periodo antecedente il 15 maggio 2012, il giorno dell'introduzione dei registri
di bordo. Solo per fare un altro esempio, citiamo quella rilevata sulla Punto
CK il 9 febbraio scorso. Secondo la documentazione l'auto doveva servire ad un
assessore per un viaggio a Livorno, ma il rifornimento registrato dalla scheda
carburante è stato eseguito a Campiglia M.ma, diversi chilometri fuori rotta.
Anche in questa occasione è stata acquistata una quantità di carburante
superiore alle dimensioni del serbatoio: 90,16 euro per 53 litri di gasolio contro
una capacità del serbatoio di 49
litri. La relazione del funzionario che molto
puntualmente documenta tutta una serie di casi “anomali” dello stesso tipo è
stata inviata il 19 dicembre al sindaco e al revisore dei conti. Le reazioni
del sindaco? Non ha assunto alcun provvedimento, non ne ha fatto parola in
Consiglio Comunale e non ha sporto alcuna denuncia a nome dell'amministrazione.
Altre
informazioni arrivano da Il Tirreno
del 17 gennaio, che ha pubblicato i dati allegati alla relazione del
funzionario da cui emergono i nomi degli utilizzatori delle auto nei giorni
segnalati e in quelli immediatamente precedenti, da cui ci si può fare un'idea
di chi abbia avuto a disposizione le schede carburante in quei frangenti.
Ancora una volta emerge il nome dell'assessore Costa, membro della maggioranza
in quota al partito dell'Udc, accanto al quale ci sarebbe una seconda persona
(evidentemente più smaliziata) che ha sempre firmato i registri con uno
scarabocchio illeggibile. Ricordiamo che l'assessore Costa, interrogato da una giornalista in
settembre, aveva ammesso di aver utilizzato la scheda carburante della Brava
istituzionale sulla sua auto privata. Ma aggiunse che si trattò di un unico
caso sporadico, una sorta di incidente di percorso, lasciando inspiegati i consumi anomali di quella vettura (7km/litro) e ben tre
rifornimenti “impossibili” di gasolio eseguiti su di un'auto a benzina.
Dopo
gli ultimi accertamenti la situazione è diventata davvero molto delicata e
spiacevole per tutti. Evidentemente
richiederebbe un minimo senso di responsabilità da parte di un'amministrazione
che dimostra ad oltranza di non averne. Finora a Palazzo dei Priori sembra
prevalere la scuola Scaiola: l'ex ministro che dichiarò ai giudici che qualcuno
avrebbe acquistato per lui una bella fetta di una splendida villa romana “a sua
insaputa”.
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